Redazione

Rita Greco è nata e vive a Mesagne (Br). Ha pubblicato le raccolte di poesie “Perché ho sempre addosso un cielo” (2007) e “La gioia delle incompiute” (Ladolfi Editore, 2021, prefazione di Alfonso Guida).

Diplomata attrice professionista presso la Scuola d’arte drammatica della Puglia “Talìa”, ha condotto laboratori di teatro-poesia per bambini nella scuola primaria e in collaborazione con associazioni locali. È vicepresidente dell’Associazione Culturale “Solidea 1 Utopia” e presidente di giuria per la sezione Poesia edita del premio letterario nazionale “Città di Mesagne”, ideato e curato da Enzo Dipietrangelo con la stessa Associazione.

Ha conseguito diversi riconoscimenti in concorsi letterari nazionali, tra i quali la segnalazione al premio Lorenzo Montano con la raccolta inedita “La lettera mancante”, il terzo posto per la poesia inedita al concorso “Città di Chiaramonte Gulfi”, il primo posto con la prosa poetica “Il dio della crepa” e il terzo posto con “La gioia delle incompiute” al premio di poesia “L’arte in versi”.

È stata ospite di “Primo - Festival internazionale di poesia civile e contemporanea del Mediterraneo”, del festival internazionale di poesia “Pollino in versi” e di “Colpi di voce”, maratona letteraria di Bologna in lettere.

Suoi testi sono apparsi su vari blog, antologie e riviste letterarie, su “La Repubblica”, nel tredicesimo volume “Sud I poeti” e su “Secolo Donna 2023 – Almanacco di poesia italiana” (Macabor editore).

Sabato prossimo (18 maggio) sarà in Emilia per il prestigioso “Bologna in lettere”, per poi tuffarsi nella preparazione dell’evento “Incontri letterari” che, nel corso dell’estate, nel castello della cittadina messapica, vedrà la presentazione e la premiazione dei Vincitori della XX edizione Editi del “Città di Mesagne”.

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CINGHIALI: COLDIRETTI PUGLIA, SCORRIBANDE NON STOP IN CAMPI E PARCHI NATURALI; SERVE PIANO REGIONALE STRAORDINARIO PER SELVATICI CON DANNI DA 30 MILIONI IN PUGLIA

Scorribande non stop dei cinghiali nei campi e nelle aree dei parchi, quando ammontano ad oltre 30 milioni di euro i danni causati dagli animali selvatici in Puglia per cui serve il Piano Straordinario regionale. E’ quanto torna a denunciare Coldiretti Puglia, in relazione all’ennesima pericolosa invasione di un branco di cinghiali nelle campagne di Altamura, proprio a ridosso del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.

Enormi i danni causati dalla fauna selvatica in Puglia, con i cinghiali che distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni – continua Coldiretti Puglia - azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano i campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, i pappagalli verdi si cibano di frutta e mandorle e il killer dei mari, il granchio blu che stermina vongole veraci e cozze, con un danno complessivo stimato pari ad oltre 30 milioni di euro.

“Da qui la richiesta di mettere un freno immediato alla proliferazione dei selvatici, dando la possibilità agli agricoltori di difendere le proprie terre, con l’adozione del piano regionale straordinario di contenimento e strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione”, dice il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo.

Con la Puglia invasa da 250mila cinghiali, non c’è solo la peste, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città – denuncia Coldiretti Puglia - con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, “con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno – tuona il direttore di Coldiretti puglia, Pietro Piccioni - divenute l’eldorado dei cinghiali, con una frequenza preoccupante di incidenti stradali, ma devastano i raccolti divorando lenticchie di Altamura. cicerchie, fave, ceci e piselli, broccoletti, ortaggi, piantine appena seminate di favino e grano, uva soprattutto su vite a spalliera, frutta scuotendo gli alberi, tutto il sottobosco e la biodiversità dei boschi e dei parchi”.  

I branchi dei cinghiali – sottolinea la Coldiretti – si spingono sempre più vicini ad abitazioni e scuole, fino ai parchi, distruggono i raccolti, aggrediscono gli animali, assediano stalle, causano incidenti stradali con morti e feriti e razzolano tra i rifiuti con evidenti rischi per la salute. La situazione è diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale.

Si tratta – evidenzia la Coldiretti regionale - solo della punta dell’iceberg perché molti non denunciano scoraggiati dalle lungaggini burocratiche e dalle condizioni poste dalle assicurazioni come ad esempio, oltre alle tracce sulla vettura e sull’asfalto, anche il rinvenimento della carcassa dell’animale con il quale ci si è scontrati.

In tale scenario anche l’Autorità per la sicurezza alimentare Europea (EFSA) ha lanciato un appello agli Stati dell’Unione Europea chiedendo misure straordinarie per evitare l’accesso dei cinghiali al cibo e ridurne del numero di capi per limitare il rischio di diffusione della peste suina africana (psa) che colpisce gli animali ma non l’uomo. La maggioranza dei cittadini – conclude Coldiretti Puglia - considera l’eccessiva presenza degli animali selvatici una vera e propria emergenza nazionale che incide sulla sicurezza delle persone oltre che sull’economia e sul lavoro, specie nelle zone più svantaggiate.

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Pacchi di spaghetti, cavatelli, penne e scatolame vario gettato per strada in un cartone. È quanto hanno trovato i volontari dell’Auser di Mesagne che distribuiscono generi alimentari ai meno abbienti. Tutti gli alimenti facevano parte del cibo consegnato da loro stessi a persone indigenti, non erano scaduti e, quindi, idonei al consumo umano. Inutile dire che tra i volontari dell’Auser, che fanno letteralmente dei salti mortali per reperire gli alimenti da dare alla fascia indigente della popolazione mesagnese, c’è tanta amarezza. Una parte di questi alimenti proviene dall’Agea, l’Azienda per le erogazioni in agricoltura, che distribuisce cibi senza logo delle aziende produttrici e con la dicitura “Merce non commerciabile”. L’Agea rifornisce le associazioni di volontariato che a loro volta li consegnano alle fasce povere delle comunità locali. Per ottenere questi aiuti di Stato le associazioni, compresa l’Auser, devono produrre un nutrita documentazione, tra cui i modelli Isee dei beneficiari di tali alimenti in cui è attestato il loro basso reddito.

“Siamo rimasti senza parole quando è stata trovata una scatola piena di alimenti – ha detto Vito Marchionna, presidente dell’Auser mesagnese –. Ogni lunedì al nostro banco alimentare vengono centinaia di persone meno abbienti che hanno bisogno di un sussidio in alimenti. Noi cerchiamo di soddisfare le loro richieste, ma per fare questo facciamo enormi sacrifici durante l’intero anno”. Infatti, gli alimenti che l’Auser riceve dall’Agea sono solo una piccola parte di ciò che è richiesto. Il resto è acquistato con le offerte, soprattutto in alimenti, che la gente e alcuni commercianti fanno regolarmente durante l’intero anno per non far mancare nulla al banco alimentare. Inoltre, i volontari dell’Auser organizzano durante l’anno sociale delle iniziative per racimolare qualche soldino per l’acquisto dei beni di prima necessità. “Sono diversi i nostri sostenitori che ci aiutano a rifornire le nostre dispense – ha continuato il presidente -, ma davanti a questi fatti in cui i nostri assistiti gettano gli alimenti il nostro morale è giù. Molti si aspettano che tutte le derrate alimentari che consegniamo devono essere di primarie marche nazionali. C’è da dire che gli alimenti che ci consegna l’Agea sono prodotti da aziende importanti italiane che utilizzano per tale comparto dei marchi differenti. Ma il prodotto è identico, è di prima qualità”. 

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L'Abbazia di Cerrate parteciperà al weekend dedicato "Alla Scoperta dei Circondari" il 25-26 maggio 2024.

Sabato 25 e Domenica 26 maggio 2024

Le due giornate saranno incentrate sul racconto di luoghi, paesaggi e tradizioni legate al territorio e alla storia del Complesso. In programma ci saranno incontri con visite guidate speciali e passeggiate naturalistiche.

PROGRAMMA 25 MAGGIO
L’ABBAZIA DI CERRATE E IL SUO CIRCONDARIO ALLA LUCE DELL’ARCHEOLOGIA - Ore 10:30

L’Abbazia di Cerrate riveste un ruolo centrale in un territorio di grande interesse storico-archeologico con il suo circondario ricco di chiese rurali, masserie fortificate e altre testimonianze legate alle secolari attività nelle campagne. Gli scavi archeologici promossi da FAI e condotti nel complesso a partire dal 2014, hanno portato alla luce nuovi scenari di conoscenza sul territorio dell’abbazia e sul suo sviluppo attraverso varie epoche storiche. Ad illustrare queste scoperte sarà Marco Leo Imperiale, ricercatore in archeologia cristiana e medievale presso l’Università del Salento. A seguire, l’esperto condurrà i visitatori in un una visita speciale dentro e fuori le mura dell’abbazia.
A PIEDI, LUNGO LA VIA FRANCIGENA NEI DINTORNI DI CERRATE – ore 15.30
Scoprire il circondario di Cerrate, visitando prima l'Abbazia e poi camminando lungo sentieri di ulivi secolari e macchia mediterranea, tra masserie fortificate, muretti a secco e pajare. L’Associazione “Il Giunco” ed “Agorà – experience sharing area and slow tourism” condurrà i partecipanti alla scoperta di questo lembo di territorio rurale sulla Via Francigena nei dintorni del complesso abbaziale, facendo tappa a Masseria Giampaolo e Masseria Provenzani.
Si consiglia acqua e scarpe e abbigliamento comodi per il trekking.
Lunghezza del percorso: 8 km circa
Livello di difficoltà: facile. Adatto a tutti.
Per informazioni (anche whatsapp)  al 3478227836
Ingresso e visita autonoma nel complesso abbaziale ore 15:30 (possibilità di fare anche la visita guidata alle 16:00, con “costo aggiuntivo” da pagare in loco”)
Ritrovo per il cammino ore 16:45, start ore 17:00.

PROGRAMMA 26 MAGGIO
“LA PAROLA AI MURI”. ISCRIZIONI E GRAFFITI DI CERRATE NEL CONTESTO DEL SALENTO BIZANTINO – ore 16:30

Il paleografo Daniele Arnesano illustrerà le iscrizioni e i graffiti dell’Abbazia, vergati in greco, in latino e in italiano e ora trascritti integralmente anche grazie al recente restauro, ricostruendo così i tratti del programma epigrafico originario e la storia di una frequentazione del monastero ininterrotta e millenaria. L’excursus si allargherà a testimonianze analoghe del Salento medievale, anche attraverso riferimenti alla vita quotidiana dei monaci e alla ricca produzione manoscritta in lingua greca lasciataci in eredità dagli amanuensi dell’antica Terra d’Otranto. A seguire, l’esperto terrà una visita guidata speciale, tra i graffiti e le iscrizioni del complesso abbaziale.

In entrambe le giornate, all’ora di pranzo, sarà possibile degustare un cestino da picnic con prodotti tipici salentini, ammirando la bellezza del complesso abbaziale.

ORARI

L’ABBAZIA DI CERRATE E IL SUO CIRCONDARIO ALLA LUCE DELL’ARCHEOLOGIA: alle ore 10:30
A PIEDI, LUNGO LA VIA FRANCIGENA NEI DINTORNI DI CERRATE: alle ore 15.30
“LA PAROLA AI MURI”. ISCRIZIONI E GRAFFITI DI CERRATE NEL CONTESTO DEL SALENTO BIZANTINO: alle ore 16:30

BIGLIETTI

Sabato 25 Maggio
L’ABBAZIA DI CERRATE E IL SUO CIRCONDARIO ALLA LUCE DELL’ARCHEOLOGIA

Intero: € 10,00
Iscritti FAI: € 5
Ridotto 6-18 anni: € 5
Studenti 19-25 anni: €5
Ridotto disabili: €
Famiglia (2 adulti e figli 6-18 anni): € 25
Ridotto 0-5 anni: € gratuito (selezionare solo dopo aver selezionato il biglietto famiglia)

A PIEDI, LUNGO LA VIA FRANCIGENA NEI DINTORNI DI CERRATE
Ingresso con visita autonoma in abbazia + passeggiata naturalistica
Intero: €15
Iscritti FAI: € 9
Ridotto 6-18 anni: € 10
Studenti 19-25 anni: €10
Famiglia (2 adulti e figli 6-18 anni): € 39
Ridotto 0-5 anni: € gratuito

Domenica 26 Maggio
“LA PAROLA AI MURI”. ISCRIZIONI E GRAFFITI DI CERRATE NEL CONTESTO DEL SALENTO BIZANTINO

Iscritti FAI: € 5
Intero: € 10,00
Ridotto 6-18 anni: € 5
Studenti 19-25 anni: €5
Famiglia (2 adulti e figli 6-18 anni): € 25
Ridotto 0-5 anni: € gratuito (selezionare solo dopo aver selezionato il biglietto famiglia)

Per il cestino picnic si potrà scegliere tra:
• Puccia salentina con capocollo di Martina Franca, caciocavallo e verdure grigliate di stagione e dolce tipico (crostata con marmellata di agrumi) + acqua (500ml)
• Pitta (gâteau) di patate con prosciutto e formaggio e dolce tipico (crostata con marmellata di agrumi + acqua (500ml)
Costo del cestino: € 12,00
Per info e prenotazioni (entro e non oltre due giorni prima dell’evento): 0832/361176 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

CONTATTI

Per informazioni:
Tel. 0832 361176
Email  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

COME ARRIVARE

In auto
L'Abbazia è situata tra Lecce e Brindisi.
SS 613 (Lecce-Brindisi), uscita per Squinzano verso Casalabate (SP 100).

Servizio transfer
Da Lecce è possibile prenotare un servizio transfer al costo di €30 andata e ritorno (1-4 persone); €5 per ogni persona aggiuntiva (da 5 a 9 persone). Il servizio è solo su prenotazione ed organizzato dalla Società Cooperativa Solidarietà & Lavoro. Per info e prenotazioni: 
Tel. +39 339 6402204
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In treno
La stazione di prossimità al sito è Squinzano che dista circa 7 km; dalla stazione di Squinzano è possibile prenotare un transfer che porti direttamente all’Abbazia.

In bici
Da Lecce è possibile noleggiare biciclette per raggiungere l’Abbazia con possibilità anche di essere guidati da un esperto del territorio. Il servizio è organizzato da Slow Active Tours - Lecce, per info e prenotazioni: Tel. +39 08321826868 Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Si è fermato oggi per 8 ore lo stabilimento SRB di Brindisi dalle 9 alle 17 per la tragica morte di Vincenzo Valente, avvenuta mentre lavorava sul nastro trasportatore dello zucchero grezzo alle dipendenze della SEDEC. Allo sciopero programmato per oggi la partecipazione dei lavoratori è stata massiccia. Hanno aderito la totalità degli operai dello stabilimento e una rappresentanza delle ditte appaltatrici. L'iniziativa, promossa dalle Federazioni sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL Territoriali di Brindisi, insieme alle RSU dello stabilimento, ha rappresentato un forte segnale di protesta e richiesta di giustizia. Nel corso dell'incontro avvenuto alla presenza del Direttore di stabilimento, Casoni, i sindacati hanno avanzato precise richieste. “SRB deve rispondere alle nostre domande di sicurezza, alla richiesta di coinvolgimento delle RSU nei processi lavorativi e nella pianificazione delle attività sia dirette ché in appalto”. “Fortemente ribadiamo ancora il valore del dialogo e del confronto dialettico sui temi dell’organizzazione del lavoro della valorizzazione delle maestranze impegnate e sul tema della sicurezza quali non intendiamo arretrare o accettare soluzioni di comodo”. È stato chiesto l'accertamento delle eventuali responsabilità in merito all'incidente mortale e un maggiore coinvolgimento delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) che ormai denunciano un’assenza di dialogo da parte dell’azienda e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nelle questioni attinenti alla sicurezza sul lavoro. È stato inoltre sottolineato che, nonostante la gravità dell'incidente, né le RSU né gli RLS sono stati convocati per discutere le misure di sicurezza necessarie. Il Direttore Casoni si è impegnato a riportare le richieste presentate ed il comunicato di sciopero ai soci oggi stesso in un incontro che si sarebbe tenuto in videoconferenza alle 12, ribadendo la volontà di massimo dialogo ed ascolto. Tuttavia, i sindacati stigmatizzano che fino ad ora tale dialogo sia stato solo verbale e non concretizzato in azioni effettive, motivo per cui lo stato di agitazione permane. Il motivo dello sciopero è chiaro: la morte sul lavoro di Vincenzo Valente non deve essere dimenticata e deve essere l'ultima. La sicurezza sul lavoro è un diritto inalienabile e non può essere considerata una mera appendice costosa dei processi produttivi. I sindacati chiedono che la sicurezza e la prevenzione diventino una priorità assoluta per le imprese e le istituzioni. È necessario valorizzare il ruolo dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza e garantire sempre la centralità della persona nel processo lavorativo. La situazione attuale è inaccettabile: l'incremento degli infortuni sul lavoro deve costituire un monito per tutti. Non possiamo permettere che altre famiglie attendano invano il ritorno dei propri cari dal lavoro o che altre vite vengano segnate da infortuni evitabili. Le Federazioni Sindacali FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL, insieme alle RSU, rimangono in stato di agitazione e attendono l'incontro in Confindustria, precedentemente programmato e poi sospeso per lo sciopero. La lotta per un lavoro più sicuro continua, e chiediamo con forza che le aziende rispondano alle nostre legittime richieste di sicurezza e coinvolgimento.

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Le Segreterie Territoriali di FLAI FAI E UILA

FAI-CISL                                                                           FLAI-CGIL                                                                                         UILA-UIL

Integrazione scolastica degli alunni con disabilità, domande entro il 12 giugno 2024. Il Consorzio BR4 ha approvato l'avviso pubblico e il modello di richiesta del servizio . Con riferimento all’anno scolastico 2024/2025, il Consorzio ATS BR 4 informa che sono aperti i termini di presentazione delle domande per la fruizione del servizio di integrazione scolastica specialistica per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità iscritti alle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di primo grado e paritaria.

Possono presentare richiesta all’Ambito Territoriale Sociale BR4 le famiglie degli alunni con disabilità psico-fisiche residenti nel territorio dei Comuni di Mesagne, Cellino San Marco, Erchie, Latiano, San Donaci, San Pancrazio Salentino, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Torre Santa Susanna. La domanda di accesso al servizio dovrà essere presentata entro mercoledì 12 giugno 2024 utilizzando il modello disponibile sul sito istituzionale del Consorzio BR4 – all’indirizzo www.ambitomesagne.it - e sui siti dei Comuni che fanno parte  del Consorzio.

Il prossimo 17 maggio l’Associazione AVIS di Cellino San Marco, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Cellino San Marco e le associazioni IL CERCHIO DELLE IDEE, KELAINOS-APS, LA COMPAGNIA TE LU NTARTIENI, MAKE MUSIC e il CENTRO DAMISTICO CELLINO, è lieta di presentare il Progetto Clab (Comunità-Laboratorio).

Collaborare per il bene comune La sinergia tra l’Associazione AVIS, l’Amministrazione Comunale e le altre associazioni coinvolte è stata fondamentale per la realizzazione di questo spazio. La collaborazione ha permesso di mettere in comune competenze e risorse, rendendo il progetto efficace e proficuo. L'identità, la storia e i servizi delle singole associazioni sono stati valorizzati, consentendo di costruire strategie e progetti comuni senza che nessuno si senta marginalizzato. Coinvolgere diverse realtà, offrire servizi e strutture, e lavorare su temi concreti e condivisi significa fare rete per rispondere ai bisogni del territorio. L'obiettivo è la creazione di una comunità solidale capace di affrontare le trasformazioni sociali e culturali.

Aggregazione, socializzazione, inclusione Il progetto CLab nasce dall'esigenza di creare spazi di aggregazione e socializzazione a Cellino San Marco, che attualmente ne è sprovvista. L'idea, promossa dall'Associazione AVIS COMUNALE CELLINO SAN MARCO, mira a sensibilizzare la cultura del volontariato e della solidarietà, promuovendo attività culturali come veicolo di valorizzazione delle risorse umane e del territorio. L’Amministrazione Comunale ha accolto con entusiasmo il progetto, mettendo a disposizione la sede per la realizzazione del CLab.

Numerose associazioni locali hanno aderito e supporteranno AVIS nell’organizzazione delle attività. Il progetto prevede la creazione di uno spazio di animazione territoriale e aggregazione, dove la relazione e l'inclusione saranno i punti di forza. Sarà un luogo dove incontrarsi, confrontarsi e sperimentare nuovi modi di stare insieme, acquisendo nuove competenze culturali e sociali. Il CLab diventerà un punto di riferimento per tutte le fasce d’età e per diverse realtà locali, grazie anche all’uso di strumenti di comunicazione all'avanguardia.

Un centro per la crescita culturale Partecipare ad eventi culturali è un bisogno fondamentale, reso ancora più evidente dall'isolamento sociale causato dalla pandemia. Il progetto CLab intende incentivare la partecipazione culturale nel nostro Comune, rendendo la cultura accessibile a tutti e offrendo opportunità di confronto e crescita. Il progetto si articolerà in diverse fasi e prevede una varietà di azioni e servizi. Il cuore del progetto sarà un ambiente dedicato (Coworking tematico) dove si svolgeranno specifici “Corsi/Laboratori” suddivisi in 10 moduli tematici. Questi percorsi permetteranno di acquisire conoscenze, abilità e competenze nel mondo della cultura e dell’innovazione. Il centro sarà un luogo di incontro e dialogo intergenerazionale.

Programma delle attività I laboratori tratteranno temi artistici, teatrali, musicali, ricreativi e innovativi, con un approccio attivo-partecipativo che permetterà ai partecipanti di mettersi in gioco, condividere idee e sviluppare una competenza critica sui temi affrontati. Il progetto si svolgerà nell'arco di 12 mesi, in linea con il bando regionale.

Un progetto per il futuro di Cellino San Marco Il futuro del nostro paese non può prescindere dal suo patrimonio culturale e dai suoi talenti. Il progetto CLab è nato da un'analisi partecipativa dei bisogni locali e mira a mettere al centro le persone, le relazioni e i cambiamenti. Inclusione, integrazione, scoperta, curiosità e formazione culturale sono i principi fondamentali del progetto.

Invito all'evento La giornata inaugurale avrà inizio alle ore 19:00 del 17 maggio, presso la Sala XXV Aprile in Piazza Aldo Moro a Cellino San Marco. La S.V. è invitata a partecipare.

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Sabato 11 maggio 2024 presso il Palazzetto “Alfredo Romboli” di Colleferro, il mesagnese Alberto destino ha riportato una brillante vittoria nel Torneo over 1000 nonostante la competizione portasse sui tavoli di gioco affermati giocatori del Lazio, della Campania, della Toscana e della Puglia.

 Destino è noto per la sua passione per lo sport ed in particolare il Tennis tavolo promuovendolo anche per i ragazzi della sua parrocchia di appartenenza a Mesagne, dove svolge attivamente il suo impegno a sostegno di tali attività. 
Atleta della società New Team TT Mesagne di cui è Presidente, Vincenzo Simone. 

Dopo il successo ottenuto ai David di Donatello, Palazzina Laf torna in programmazione a Palazzo Roma da venerdì 17 a domenica 19 maggio alle ore 18:30 e alle ore 20:30.

Il film, già proiettato dallo stesso Cinema nella rassegna “AperiCinema”, ha conquistato 3 statuette ai David di Donatello, che hanno visto trionfare Michele Riondino come miglior attore protagonista, Elio Germano come Miglior Attore non protagonista e il cantante Diodato per la migliore canzone originale.

Il film è ambientato nel 1997. All'ILVA di Taranto è appena avvenuta l'ennesima morte sul lavoro, ma Caterino Lamanna, operaio addetto ai lavori di fatica nell'industria siderurgia, è pronto a darne la colpa ai sindacati. Caterino è un cane sciolto che pensa al suo imminente matrimonio con la giovane albanese Anna e si fa i fatti suoi, finché Giancarlo Basile, dirigente dell'ILVA, non lo recluta per "farsi un giro e dirgli quello che succede" in fabbrica, e resoconti in particolare le attività del sindacalista Renato Morra, che infiamma gli animi degli operai e li spinge alla ribellione. 
Basile offre a Lamanna la promozione a caposquadra e l'auto aziendale, ma Caterino chiede di essere mandato alla Palazzina Laf pensando che sia un luogo di privilegio riservato a pochi eletti. In realtà è un edificio in disarmo, incrocio fra una riserva indiana, un manicomio e una prigione, dove sono rinchiusi in orario di lavoro i dipendenti qualificati che hanno fatto l'onda, e che quindi sono invitati a licenziarsi o ad accettare un incarico demansionato e incoerente con la loro preparazione.

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Sono 19 i lidi della costa fasanese che hanno ricevuto il riconoscimento della Foundation for Environmental Education. Continua ininterrottamente da 14 anni a sventolare sul territorio di Fasano la Bandiera Blu! Assegnati stamani a Roma i riconoscimenti della “Bandiera Blu 2024” e Fasano rinnova anche in questa edizione la sua presenza. La lunga riviera, che da Egnazia passando da Savelletri porta a Torre Canne, è stata nuovamente premiata con il riconoscimento della FEE (Foundation for Environmental Education), organizzazione internazionale che certifica la qualità delle spiagge, in relazione, in particolar modo, a qualità e pulizia delle acque di balneazione, nonché i risultati di eccellenza degli ultimi 4 anni sulla base delle analisi eseguite dall’ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente).

La Bandiera Blu non viene assegnata solo per il mare pulito, ma anche per la transizione ecologica, la raccolta differenziata e per i piani di emergenza in caso di inquinamento. L’istruttoria è complessa e ci sono 32 criteri di valutazione del programma, aggiornati periodicamente, che bisogna soddisfare. Tra gli altri l’attenzione alle buone pratiche e l’educazione per preservare l’ambiente e promuovere un turismo sostenibile.

Per il litorale di Fasano, che si estende per 20 km di costa, è la 14ª bandiera blu in altrettanti anni. Infatti è dal 2011 che il vessillo continua a sventolare ininterrottamente sul Palazzo di Città.

Alla cerimonia ufficiale di consegna della Bandiera Blu 2024, in rappresentanza del Comune di Fasano, era presente il consigliere delegato alla Valorizzazione internazionale del territorio Manuela Rosato, che ha ritirato i vessilli che saranno poi consegnati ai 19 i lidi fasanesi: Archeolido, Lido Calapescatore, Lido Ottagono, Cala Masciola beach club per Egnazia, Hotel La Sorgente, Coccaro beach club, Lido Verdemare, Lido La Fonte, Lido Pettolecchia, Il Santos, Lido Mare Mosso e San Domenico a mare per Savelletri; Gran Serena hotel, Hotel del Levante, Lido Bizzarro, Villaggio turistico Oasi Le Dune, Lido Verde, Canne Bianche e Lido Tavernese per Torre Canne.

«La Bandiera Blu è un simbolo di eccellenza che attesta il rispetto degli standard qualitativi e la gestione sostenibile delle risorse naturali da parte delle località balneari – dichiara il consigliere delegato alla Valorizzazione internazionale del territorio Manuela Rosato -. La sua consegna al Comune di Fasano è la conferma della buona gestione delle nostre spiagge e della qualità delle acque che le circondano. Questo importante riconoscimento non si limita solo a premiare la qualità delle nostre coste, ma contribuisce anche alla valorizzazione del nostro territorio e alla promozione del turismo sostenibile. La Bandiera Blu infatti rappresenta un vero e proprio biglietto da visita per i turisti che scelgono di trascorrere le proprie vacanze a Fasano, garantendo loro la possibilità di godere di un mare pulito e di servizi di alta qualità. Il Comune di Fasano è orgoglioso di ricevere per l'ennesima volta questo importante riconoscimento e si impegna a mantenere gli elevati standard di qualità che hanno permesso di ottenere la Bandiera Blu, continuando a lavorare per conservare e valorizzare le bellezze naturali del nostro territorio».

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