“L’andamento climatico siccitoso dei mesi di febbraio e parte di marzo, seguito da gelate e nevicate nella seconda decade di marzo che hanno arrecato gravi danni ai ciliegeti e un aprile particolarmente capriccioso caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici, non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell’alveare. La tropicalizzazione del clima, ormai una costante in Puglia, fa perdere tra il 30% e il 40% di miele ogni anno”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
L’inverno bollente e la pazza primavera – sottolinea Coldiretti Puglia – hanno creato gravi problemi agli alveari con il maltempo che ha compromesso molte fioriture e le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare. Il poco miele che sono riuscite a produrre- spiega la Coldiretti – se lo mangiano per sopravvivere.
“In Puglia il settore ha mostrato un grande dinamismo negli ultimi 10 anni, nonostante il difficile andamento climatico che ha determinato il crollo della produzione di miele ‘made in Italy’, mentre il mercato è letteralmente invaso da prodotto straniero, falsamente etichettato come miele che subisce fermentazioni, pastorizzazione, ultrafiltrazione, aggiunto a miscelazione di pollini, “taglio” con zuccheri quali quello derivato dal riso”, insiste il presidente Muraglia.
Per essere certi di portare in tavola miele ‘made in Italy’ occorre verificare – consiglia Coldiretti - con attenzione l’origine in etichetta oppure di rivolgersi direttamente ai produttori nelle aziende agricole, negli agriturismi o nei mercati di Campagna Amica.
“Non abbiamo mai vissuto una situazione cosi critica – denuncia Daniela Margarito, referente del settore apistico di Coldiretti Puglia – le api sono stressate dai continui sbalzi termini, dalla siccità e dai repentini nubifragi. E’ un problema che vivono ormai ogni anno. La sofferenza delle api è uno degli effetti dei cambiamenti climatici in atto che sconvolgono la natura e si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.
In quasi 10 anni, nonostante il clima pazzo, sono aumentate del 61,5% le aziende che in Puglia producono miele, un trend positivo che, eccezion fatta per Brindisi che non ha segnato alcun aumento, interessa tutte le province pugliese, con punte del 63,3% a Foggia e del 90% a Lecce, secondo quanto rileva Coldiretti Puglia sulla base dei dati della Camera di Commercio di Milano.
Rilevanti sono le importazioni dall’estero con quasi la metà di tutto il miele estero in Italia arriva da due soli paesi Ungheria con oltre 11,3 milioni di chili e la Cina con 2,5 di chili ai vertici per l’insicurezza alimentare, conclude Coldiretti.