E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che sta chiedendo l’attivazione delle verifiche tecniche da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura per la dichiarazione di stato di calamità, dopo le gelate del marzo scorso che avevano già causato la perdita del 70% delle ciliegie primizie Bigarreau. Medesimo grave danno stanno subendo i pregiati vigneti di uva da tavola – insiste Coldiretti Puglia – con i mulinelli di vento che stanno addirittura sollevando i vigneti da terra e le trombe d’aria stanno spazzando via teloni e tralci con epicentro tra Rutigliano e Noicattaro.
“Ennesima campagna disastrosa in Puglia per le ciliegie, dove tra, la culla della produzione italiana di primizie Bigarreau, Giorgia e Ferrovia, ha prima subito le gelate che a marzo hanno bruciato i fiori sugli alberi, compromettendo la produzione e nelle ultime ore è piegata da trombe d’aria e mulinelli di vento che stanno strappando via dagli alberi le ciliegie, già pronte per la raccolta”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La produzione di ciliegie non ha subito gli attacchi della tecnologia, perché è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione – spiega Coldiretti Puglia - devono essere mantenute integre la pezzatura, particolarmente consistente per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore. Tutto ciò richiede un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabile, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine.
La produzione regionale pugliese risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione totale regionale, riferisce Coldiretti Puglia. Con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale e la produzione di ciliegie in Puglia è pari al 39,8% del totale nazionale. La graduatoria dei prodotti agricoli pugliesi nel contesto nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia - vede al primo posto anche le ciliegie con una superficie di quasi 20.000 ettari, di cui oltre 17.000 della sola provincia di Bari, la quale copre più dell’85% della superficie investita.
L’agricoltura pugliese per effetto dei cambiamenti climatici – aggiunge Coldiretti Puglia - ha perso più di 3 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola, strutture e infrastrutture rurali.