In arrivo le cartelle esattoriali del Consorzio Arneo. La protesta di Coldiretti
Altra tegola sul mondo agricolo della provincia di Brindisi e di tutto il Sud Salento. Il Consorzio di Bonifica dell’Arneo in queste ore sta recapitando presso le residenze degli agricoltori le cartelle esattoriali per il pagamento del contestato tributo 630 relativo alle opere di bonifica eseguite sul territorio nel 2023. E se non pagate entro i termini scatteranno le sanzioni. In prima fila nella protesta c’è Coldiretti che da tempo sostiene che nonostante il tributo consortile 630 nelle aree pugliesi del centro sud sia un tributo ingiusto o, quanto meno, eccessivo, tuttavia “ha sempre dichiarato di essere contraria a facili populismi ed ha proposto da tempo una soluzione politica che vada nel senso di un abbattimento parziale, a saldo e stralcio delle posizioni contributive proprio perché il tributo viene richiesto a fronte di lavori di bonifica quasi del tutto inesistenti”, ha spiegato Giovanni Ripa, presidente provinciale di Coldiretti Brindisi che sostiene che “se un contributo il mondo agricolo lo deve dare, ciò si deve accompagnare ad un chiaro e preciso piano di investimenti sul territorio”.
Comunque, mentre con senso di responsabilità Coldiretti propone soluzioni di buon senso, il Consorzio di Bonifica fa orecchie da mercante ed ha deciso di sommergere gli agricoltori con centinaia di cartelle esattoriali. Infatti, nei giorni scorsi l’ex Consorzio di Bonifica Terre dell’Arneo ha inviato agli agricoltori brindisini centinaia di avvisi di pagamento dell’Agenzia della Riscossione, relative al tributo 630 per l’anno 2023. Così, gli agricoltori già preoccupati dalla diminuzione del proprio reddito si ritrovano ora ad affrontare questa nuova grave emergenza finanziaria che rischia di far chiudere diverse aziende del brindisino. “Inoltre – ha proseguito il presidente Ripa - oltre al danno dovuto al fatto che per la prima volta si parte direttamente con le cartelle esattoriali a scadenza brevissima, si registra la beffa legata da un lato all’aggiornamento immotivato della classificazione dei terreni che ha quanto meno triplicano l’importo del tributo, anche per quei terreni che sono stati colpiti dalla Xylella e non sono più produttivi da anni; dall’altro connessa alla impossibilità dell’Agenzia di Riscossione di rilasciare un piano di rateizzazione del tributo”. Agricoltori in fibrillazione mentre la politica, l’unica che potrebbe risolvere l’annoso problema, è assente. “Si tratta di una vicenda che in un clima di tensione sta portando molte aziende ad attivare il contenzioso, ma non è con le cause che si doveva risolvere questo annoso problema”. Ma c’è un altro balzello che preoccupa gli agricoltori: il tributo 648, per le aree servite da un impianto irriguo di competenza del Consorzio, e per la tariffa per la fornitura dell'acqua che sul territorio costano molto di più dell'acqua potabile. Dopo le consultazioni elettorali Coldiretti programmerà una serie di manifestazioni di protesta “per definire una soluzione equa a livello istituzionale che non penalizzi ulteriormente i produttori agricoli, già colpiti dall’instabilità del mercato e dalle avversità climatiche sempre più frequenti”, ha concluso Ripa.
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