CANAPA: COLDIRETTI PUGLIA, PREOCCUPAZIONE PER CONTENUTI DL SICUREZZA, A RISCHIO SETTORE DA MILLE USI DA COSMESI A BIOPLASTICA
E’ forte la preoccupazione in attesa della pubblicazione del decreto legge sicurezza, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, che include disposizioni potenzialmente dannose per l’intero comparto della canapa. In Italia, secondo le stime Coldiretti, con oltre 4.000 ettari coltivati e una forte vocazione della Puglia, dove il settore in crescita rischia ora di essere cancellato da una norma che ignora le potenzialità economiche, ambientali e sociali di questa filiera.
Sembrerebbero essere confermati i contenuti del disegno di legge attualmente in discussione al Senato, con il concreto rischio di vietare la maggior parte degli utilizzi della canapa. Una norma che, ricordano Coldiretti e Filiera Italia, minaccia un settore da mezzo miliardo di euro, con oltre tremila aziende agricole coinvolte, trentamila posti di lavoro e un ruolo centrale nell’economia green e nel rilancio delle aree interne.
In attesa di un testo definitivo, Coldiretti e Filiera Italia auspicano che si possa intervenire con un confronto istituzionale per evitare di compromettere definitivamente un comparto agricolo strategico per l’Italia e per analizzare le proposte migliorative che Coldiretti e Filiera Italia hanno già presentato al Governo e al Parlamento.
Il rischio infatti, come ribadito più volte anche attraverso una mobilitazione con i giovani agricoltori Coldiretti produttori di Canapa, è la paralisi del comparto, l'incertezza per migliaia di aziende agricole anche a programmare la stagione produttiva.
Equiparare l’uso delle infiorescenze della canapa a quello di sostanze illegali – anche in assenza di uso ricreativo – è una misura irragionevole. La canapa legale oggi contiene un tenore di THC inferiore allo 0,3%, senza effetti psicotropi o stupefacenti, ed è attualmente del tutto legale coltivarla, trasformarla e commercializzarla.
Le potenzialità della coltura, per un suo sicuro ed utile impiego nel campo di processi di bioeconomia circolare inoltre sarebbero molto elevate, specie se si riuscisse ad arrivare ad una maggiore caratterizzazione delle produzioni nazionali con la canapa made in Italy, attraverso un impulso alla ricerca e alla selezione varietale.
Dalla canapa si ricavano inoltre – continua Coldiretti Puglia – oli usati per la cosmetica, resine e tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra. Se c’è chi ha utilizzato la cannabis per produrre veri e propri eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia per assicurare capacità isolante sia dal caldo che dal freddo, non manca il pellet per il riscaldamento – conclude Coldiretti regionale – che assicura una combustione pulita.
L’affermarsi di stili di vita più ecologici può favorire – aggiunge Coldiretti Puglia - la diffusione della canapa che è particolarmente versatile negli impieghi, ma anche in grado dal punto di vista colturale a basso impatto ambientale di ridurre il consumo del suolo, la percentuale di desertificazione e la perdita di biodiversità.
Si tratta in realtà – conclude Coldiretti – del ritorno ad una coltivazione che fino agli anni ‘40 era più che familiare in Italia, tanto che il Belpaese con quasi 100mila ettari era il secondo maggior produttore di canapa al mondo (dietro soltanto all’Unione Sovietica). Il declino è arrivato per la progressiva industrializzazione e l’avvento del “boom economico” che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche, ma anche dalla campagna internazionale contro gli stupefacenti che ha gettato un ombra su questa pianta.