Redazione
Xylella, due anni in più di indennizzi, CIA Salento: “Grande risultato”
Accogli: “Grati a Pagliaro che abbiamo sostenuto dall’inizio, l’olivicoltura salentina deve rinascere”
Grande soddisfazione da parte di Cia Salento per l'approvazione della mozione presentata dal consigliere regionale Paolo Pagliaro, sostenuta e appoggiata da Cia Salento sin dall’inizio. Dopo una lunga attesa, è finalmente arrivato un importante segnale a favore degli agricoltori salentini. Gli indennizzi per coloro che hanno perso il loro patrimonio di ulivi, a causa della Xylella, sono stati estesi da tre a cinque anni. Sono state tante le giornate trascorse in piazza per cercare di portare a casa un risultato fondamentale, utile a salvaguardare tutto il comparto primario. CIA esprime gratitudine al consigliere Paolo Pagliaro per aver portato avanti, con determinazione e caparbietà, quella che agli occhi di tanti sembrava una battaglia inutile e impossibile. La mozione è stata approvata all'unanimità dei presenti in Consiglio regionale. Per sostenere questo atto sono state raccolte circa 6mila firme nei territori devastati dal batterio killer degli ulivi con il conseguente azzeramento della produzione olivicola.
"Si tratta - dichiara Benedetto Accogli, presidente di CIA Agricoltori Italiani Salento e vicepresidente regionale di CIA Puglia - di due anni di indennizzi in più, che rappresentano una preziosa boccata di ossigeno per poter andare avanti. Occorre riuscire a reperire le risorse necessarie per dare la possibilità al settore di ripartire e recuperare una parte del tempo perso. Considerato che la Xylella era arrivata prima nel Salento, con questi due anni di indennizzi in più, si è voluto ristabilire il principio di uguaglianza secondo cui casi oggettivamente diversi devono essere trattati in modo differente, nonché il criterio di proporzionalità e di correlazione tra danno effettivo e indennizzo. Continueremo a sostenere gli imprenditori agricoli - conclude Accogli - per far rivivere la nostra terra, il cui valore non è solo agricolo ma anche paesaggistico e ambientale. Per questo la nostra battaglia continua facendo rete e mettendo a disposizione di tutti idee e risorse come il consigliere Pagliaro ha dimostrato di fare”.
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UN CONTRIBUTO DI 12.000 EURO DATO DALLA GIUNTA AD UN CENTRO SPORTIVO PER I DANNI DEL COVID
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New Virtus Mesagne: una vittoria sofferta
La regular season del Campionato regionale di Serie C volge al termine e tutte le sfide diventano decisive. Per il decimo turno di ritorno, il calendario offre alla Proshop Mesagne la difficile quanto cruciale trasferta di Apricena, per la quale la partita contro i gialloblu è letteralmente l’ultima spiaggia: in caso di sconfitta, infatti, i foggiani sarebbero aritmeticamente retrocessi.
Coach Sanchez schiera Vitucci, Gonzalez, Condric, Smith e Serpentino, mentre i padroni di casa rispondono con Mirando, Ndiaye, Scarponi, Kutta e De Letteriis. L’inizio di gara è lento e si avverte chiaramente il peso della sfida. Le due formazioni vanno a braccetto fino al 6-6, punteggio che si protrae fino ai 4 minuti, quando una tripla di Smith rompe gli indugi e l’equilibrio sul 6-9. A questo punto l’Apricena, spinta da un pubblico caldissimo, piazza il break che non ti aspetti sfruttando una difesa gialloblu insolitamente morbida e chiude il quarto meritatamente avanti per 14-9.
In apertura di secondo gioco i padroni di casa si spingono fino al 18-9, chiudendo un parziale complessivo di 12-0. Sanchez striglia i suoi, i quali percepiscono il messaggio ed iniziano una rimonta lenta ma continua che porta al sorpasso poco dopo metà quarto. Apricena arriva a bonus piuttosto presto e questo facilità il gioco sotto canestro dei gialloblu. In questo frangente segnaliamo Serpentino e Salerno, che dettano tempi e gioco. Si va al riposo lungo sul 29–33 per la Virtus Mesagne.
Al rientro, Apricena mette subito in chiaro la propria riluttanza ad alzare bandiera bianca e torna in partita sul 33-33, portandosi poi addirittura avanti fino al 42-35. Così come nel quarto precedente, al break foggiano segue il contro break dei messapici che giocano gli ultimi tre minuti a ritmi altissimi, imponendo il proprio gioco con scambi rapidi e difficili da leggere per la difesa biancoblu di casa, molto arcigna ma decisamente poco mobile. Alla sirena il Mesagne guadagna un altro punto, portandosi sul 43-48.
L’ultimo quarto si apre con il Mesagne in scioltezza, che allunga fino al 45-51 suggerendo l’idea, di lì a poco smentita, di una partita ormai incanalata sui binari giusti. Apricena ritorna in partita per l’ennesima volta, regalando alla sfida dei minuti finali ad altissima tensione. Il Mesagne ha la possibilità di chiudere la contesa in più di una circostanza, ma manca del killer instinct. I padroni di casa costringono la Proshop al primo overtime di stagione, che parte dal 59-59 finale.
Nell’overtime c’è poco da raccontare, perchè la New Virtus riprende a giocare con i ritmi offensivi e la grinta difensiva che ormai sono il marchio di fabbrica di Sanchez. Senza particolari patemi si chiude sul 65-70, per due punti che segnano la retrocessione dei foggiani ed il primo importante passo dei gialloblu verso la tanto agognata salvezza.
Contro una formazione che si giocava le ultime carte di permanenza in C e contro un pubblico caldo e partecipe, La Proshop Mesagne gioca una buonissima gara, fatta di tensione difensiva e buone trame offensive. Molto bene Angelini, che si prende la responsabilità di alcuni palloni decisamente caldi (così come Smith) e bene anche Serpentino, che stravince il confronto con Ndiaye, molto strutturato ma altrettanto macchinoso e falloso al tiro.
“Siamo contentissimi per la prova dei ragazzi”, ammette il Presidente Guarini. “Quella di oggi era una sfida fondamentale per la stagione ed i ragazzi hanno dimostrato di essere un gruppo unito, che avrà ancora tanto da dire fino alla fine del torneo. Torniamo a casa con la consapevolezza di essere una squadra e questo significa tanto”.
Apricena: Ndiaye 0, Kutta 18, Mirando 16, Ferrara 0, Mpeck 0, Scarponi 16, De Letteriis 3, D’Annunzio 4, Minutello 8, Matarese NE. All. De Florio.
Mesagne: Smith 19, Serpentino 11, Vitucci 1, Gonzalez 8, Piscitelli 0, Berdychevskyi 0, Angelini 19, Salerno 4, Quaranta 4, Condric 4. All. Sanchez.
Un ex pornoattore, gigolò per necessità, e una donna non più giovanissima ma ancora bella e fascinosa si incontrano nello spettacolo “La signora del martedì”, in programma al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi giovedì 4 aprile, con sipario alle 20.30. Protagonisti Giuliana De Sio e Alessandro Haber, nel cast anche Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Samuele Fragiacomo. Biglietti disponibili online alla pagina rebrand.ly/SignoraMartedi e al botteghino del Verdi, dal lunedì al venerdì, eccetto i festivi, ore 11-13 e 16.30-18.30. Info T. 0831 562 554 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Una donna, Alfonsina Malacrida, detta Nanà, ogni martedì, tra le quindici e le sedici, va a comprarsi un’ora d’amore. La signora arriva, saluta, mette il denaro sul comodino, si spoglia, piega con cura i vestiti e s’infila nel letto dopo aver verificato la pulizia delle lenzuola. Lui, Bonamente Fanzago, attore porno in disarmo, è rimasto con quest’unica cliente: la signora del martedì. Gli incontri si consumano nella pensione Lisbona, dove Bonamente alloggia da quindici anni. Alfredo Guastini, o meglio la Signora Guastini come preferisce farsi chiamare poiché ama travestirsi da donna, è il proprietario della pensione, l’alberghetto in disgrazia per via delle tendenze del proprietario nel quale si svolge la vicenda. Infine, Pietro Maria Belli è il giornalista di cronaca senza scrupoli che sorprende Nanà e che è disposto a tutto pur di intervistarla. L’uomo è costretto alla sedia a rotelle, tuttavia la sua condizione non è legata a un evento traumatico ma a un disturbo psicosomatico: il suo innamoramento per Nanà è così straziante e forte da fargli perdere l’uso delle gambe. Il suo arrivo alla pensione Lisbona porterà a scoperchiare i segreti di ognuno dei misteriosi ospiti.
La vicenda inizia in maniera quasi farsesca, con un insolito primo atto nel quale Nanà incontra il suo gigolò nella semideserta pensione e con l’arrivo improvviso dell’apparentemente impacciato e sconclusionato cronista. Le dinamiche e i caratteri si chiariscono però nella seconda parte della pièce, con i personaggi che cominciano a rivelarsi con contorni più precisi e le torbide vicende del passato si posano sul fondo della scena. Gli intrighi, soprattutto quelli di ieri, iniziano a prendere forma e a dipanarsi: il vaso di Pandora si apre sprigionando gli arcani che i protagonisti avevano tenuto nascosti. È a questo punto che la storia si riprende tutta la sua verità, mentre i personaggi liberano debolezze, miserie e meschinità, ma anche slanci d’amore e segni di pentimento. Non manca un’ironia a tratti caustica, quella che fa sorridere lasciando l’amaro in bocca un attimo dopo. Haber dà vita a una continua metamorfosi del suo personaggio facendogli vivere con efficacia le emozioni più diverse, mentre Giuliana De Sio riavvolge abilmente un passato che per decenni Nanà aveva provato a nascondere creandosi una nuova vita. Entrambi donano ai loro personaggi una grandissima e coinvolgente carica emotiva. Al pari della prova di Paolo Sassanelli, che protegge Alfredo dal facile macchiettismo rivelando piuttosto il dolore e le difficoltà di vivere una condizione non accettata.
«Paragono spesso questo spettacolo a una partitura musicale - ha detto Alessandro Haber - perché è veloce, drammatico, melodico, ironico, divertente: ha tante sfaccettature. Nel primo tempo la gente si domanda curiosa cosa stia succedendo, poi lentamente arriva la catarsi con questo personaggio, un giornalista, che bussa alla porta della pensione con tutto il suo passato da sistemare, da riportare in pari. Abbiamo lavorato tanto, tutti insieme, per dare credibilità ai personaggi del testo. Rispetto agli altri, tutti abbastanza descritti, il mio non aveva un’anima. Per interpretarlo avevo bisogno che avesse un retroterra, delle motivazioni, così abbiamo scandagliato nel suo passato possibile e tratteggiato una figura al limite, con presupposti psichiatrici, un po’ fuori, uno che sembrasse normale ma che in realtà non lo fosse».
La commedia regala momenti comici dentro scene drammatiche e grottesche, un gioco che il regista Pierpaolo Sepe fa per creare emozione e nello stesso tempo profonda commozione nello spettatore. Una storia sussurrata e quasi cantabile che accompagna il pubblico fin dalle prime battute nella quotidianità di una commedia umana. Ma la forza dello spettacolo sono senz’altro i personaggi (e i loro straordinari interpreti). Presi dai margini della società, provano a rimanere nascosti “sotto un sasso” per vivere la tranquillità e l’anonimato cui anelano: così, la tensione è destinata a digradare in un finale poetico, nel quale gli occhi lucidi di Haber ci raccontano quanta passione e quanto coraggio un interprete debba metterci ogni sera per entrare nel dolore vivo del personaggio. E nella sua lenta risalita. Spesso vite emarginate in cerca d’amore.
«Un testo intriso di torbida sensualità - ha spiegato il regista Sepe - ma anche di dolcezza e di grazia, arricchito da un’ironia elegante e tagliente che produce leggerezza e sorriso. Uno stato di tensione attraversa tutto lo spettacolo e ci accompagna fino all’imprevedibile conclusione, lasciandoci senza fiato, legati per sempre a questi meravigliosi personaggi nati dall’immaginazione di Massimo Carlotto, una delle penne più efficaci e profonde del nostro tempo, investigatore instancabile del crinale tra il bene e il male».
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Furto in un negozio di ottica. I carabinieri li arrestano, i ringraziamenti della titolare
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Soavegel dona la dolcezza della Pasqua alla comunità locale
In occasione della Pasqua 2024, Soavegel, azienda leader nella produzione di prodotti surgelati, ha deciso di donare uova di Pasqua a diverse realtà del territorio locale, con l'obiettivo di portare un sorriso e un momento di gioia a chi ne ha più bisogno. L’impegno dell’azienda che si rinnova anche quest’anno consistente nella donazione di oltre 2000 uova di Pasqua durante la Settimana Santa. Destinatari di questa generosa opera di bene sono: tutti i bambini delle scuole dell’infanzia di Francavilla Fontana (per un ammontare di circa 800 bambini), tutti i pazienti dei presidi ospedalieri di Francavilla Fontana e Ostuni; la Primavera del Basket Francavilla e i tifosi del New Basket Brindisi che saranno presenti alla partita del 30 marzo, nello specifico donne e bambini. Un’azione che ben risponde ai valori che Soavegel ha sempre messo in atto: fatti di rispetto per il prossimo, di empatia e soprattutto di qualità. In particolare, l'Amministratore Delegato di Soavegel, Domenico Bianco, e il Sindaco di Francavilla Fontana, Antonello Denuzzo, hanno voluto rendere la donazione ancora più speciale visitando alcuni degli istituti coinvolti.
Nella mattinata di mercoledì 26 Marzo, i due rappresentanti hanno fatto tappa presso alcune scuole dell'infanzia, dove sono stati accolti con entusiasmo dai bambini e dalle loro insegnanti. Dopo un caloroso saluto, Bianco e Denuzzo hanno donato le uova di Pasqua ai piccoli, accompagnando il gesto con un sorriso e parole di affetto. La visita è stata l'occasione per sottolineare l'importanza della solidarietà e del sostegno alle nuove generazioni. L'Amministratore Delegato di Soavegel, Domenico Bianco, ha dichiarato: "Con questa iniziativa desideriamo testimoniare la nostra vicinanza al territorio in cui operiamo e alle persone che lo abitano. La Pasqua è un momento di festa e di condivisione, e noi di Soavegel abbiamo voluto donare un piccolo segno di gioia a chi si trova in difficoltà, ai bambini e a tutti coloro che si prodigano per il benessere della nostra comunità. Vogliamo seminare un piccolo seme di bontà, nella speranza che possa germogliare e crescere in un futuro migliore per tutti. In particolare, ringraziamo gli insegnanti e i medici che ogni giorno si dedicano con impegno e professionalità al loro lavoro, svolgendo un ruolo fondamentale per la crescita e la salute della nostra comunità." Soavegel conferma il suo impegno nel sostenere il territorio e le sue eccellenze, con l'augurio di una Pasqua serena a tutti.
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DISORDINI POST-PARTITA TRE ARRESTI E CINQUE DENUNCIATI
La Polizia di Stato, al termine dell’incontro di calcio Brindisi-Taranto disputatosi domenica scorsa, ha evitato il contatto diretto tra le opposte tifoserie, arrestando 3 supporter della compagine jonica e denunciandone cinque, di cui quattro della squadra locale.
A Bari CAMPO DI 120MILA TULIPANI PER BAMBINI E FAMIGLIE
FIORI: COLDIRETTI PUGLIA; BARI CHIAMA OLANDA CON CAMPO DI 120MILA TULIPANI PER BAMBINI E FAMIGLIE.
Un campo di 120mila tulipani aperto alle famiglie e ai bambini nella città di Bari, in un’atmosfera suggestiva con anche il mulino a vento che rievoca l’Olanda, ennesima dimostrazione dell’estro creativo e della professionalità dei florovivaisti pugliesi che, dando uno schiaffo alle difficoltà causate dall’aumento dei costi di gestione e produzione, investono sulla bellezza e sulle grandi potenzialità agricole e ambientali di fiori e piante. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione dell’inaugurazione del Tulipark a Bari dell’imprenditore Antonio Lavermicocca che ha piantato 120 bulbi di tulipani di numerose varietà e molteplici colori in piena città, in una regione che produce oltre 10 milioni di tulipani l’anno.
Simbolo delle relazioni ‘perfette’, il tulipano ha un significato diverso a seconda del colore, si va dal tulipano rosso – spiega Coldiretti Puglia - che rappresenta una dichiarazione d'amore, simboleggia un amore vero e irresistibile, quello rosa significa amore affettuoso o amicizia, bianco rappresenta dignità o richiesta di perdono, il tulipano giallo è benaugurante, ma può significare anche un amore disperato, quello screziato rappresenta la bellezza degli occhi di chi lo riceve in dono, fino al tulipano violetto che rappresenta la modestia.
Il settore florovivaistico in Puglia è leader in Italia con il distretto in provincia di Lecce di Taviano e Leverano che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. Il florovivaismo Made in Puglia vale oltre 160 milioni di euro – afferma Coldiretti Puglia - ma è stretto d’assedio da piante e fiori stranieri con le importazioni balzate del 35% nell’ultimo anno toccando il massimo di sempre. Gli interventi del Pnrr per quello che riguarda la logistica e i costi di produzione e lo sviluppo di un marchio di origine, in modo particolare per i fiori recisi, oggetto di una concorrenza globale, spesso sleale, sono due passaggi necessari per fare in modo – asserisce Coldiretti Puglia - che le produzioni florovivaistiche pugliesi possano avere lo spazio di mercato e le soddisfazioni economiche che si meritano.
Acquistare fiori italiani salva anche il lavoro e i vivai nazionali costretti a fare i conti con i nuovi rialzi energetici legati alle tensioni internazionali dopo l’aumento del 67% dei costi di produzione che ha messo in ginocchio il settore. Il consiglio è, dunque, di acquistare fiori e piante assicurandosi dell’origine nazionale meglio direttamente dal produttore o nei mercati contadini di Campagna Amica – continua Coldiretti – per essere sicuri di mettere nel vaso un prodotto italiano al 100%, che sostiene i territori e rispetta l’ambiente e l’occupazione.
Occorre- conclude Coldiretti– combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori in vendita in Italia e in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. Il florovivaismo è anche l’espressione di una agricoltura multifunzionale. La priorità è dunque il superamento delle criticità legate ai mercati globali.
I Carabinieri incontrano gli studenti di Mesagne
I Carabinieri incontrano gli studenti. Il 25 marzo 2024, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, nell’ambito dei seminari formativi per la diffusione della cultura della legalità, hanno incontrato le 5^ classi della Scuola Primaria del Secondo Circolo Didattico di Mesagne, plessi “Giovanni XXIII” e “Giovanni Falcone”. All’incontro, tenuto dal Luogotenente Carica Speciale Luigi D’Oria e dal Maresciallo Maggiore Angelo Torrone, rispettivamente Comandante e addetto alla Stazione Carabinieri di Mesagne, hanno partecipato 100 studenti e il corpo docenti.
L’incontro è stata l’occasione per trattare temi connessi alla legalità, con particolare attenzione a quelli che posso coinvolgere da vicino i più giovani, in particolare gli importanti pericoli della condivisione di ogni aspetto della propria vita online. Prendendo in esame alcuni comportamenti devianti talvolta rilevabili tra ragazzi e adolescenti, l’incontro ha permesso di discutere sui motivi che innescano gli atteggiamenti antisociali, attuati anche mediante l’utilizzo della rete, valutando con loro le relative conseguenze. Gli studenti, che hanno partecipato con grande interesse al dibattito ponendo numerose domande, raccontato esperienze personali e rappresentato alcuni dubbi ai relatori, sono stati anche invitati a seguire i profili Social dell’Arma dei Carabinieri.
L’incontro è inserito in una più ampia calendarizzazione di appuntamenti che vedono l’Arma dei Carabinieri operare vicina ai giovani e giovanissimi studenti con l’obiettivo di accrescere il senso civico e la fiducia dell’Istituzione.
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COLDIRETTI PUGLIA, BENE SEQUESTRO 34 TON CONSERVE CON FALSA INDICAZIONE ‘IGP CARCIOFO BRINDISINO’
CONTROLLI: COLDIRETTI PUGLIA, BENE SEQUESTRO 34 TON CONSERVE CON FALSA INDICAZIONE ‘IGP CARCIOFO BRINDISINO’ E OLTRE 2 TON ORTAGGI STRANIERI; STRETTA PIANO STRAORDINARIO PER GRANO
Bene le operazioni dell’ICQRF contro i pirati del Made in Italy con il sequestro in Puglia di 34 tonnellate di conserve vegetali con diverse irregolarità, tra cui l'evocazione della IGP Carciofo Brindisino sull’etichetta di migliaia di sottoli, che sarebbero finiti nel mercato nero delle produzioni protette, così come gli ortaggi e i funghi stranieri spacciati per tricolore, per cui serve anche una stretta al piano straordinario di controlli sul grano straniero che arriva per mare. E’ Coldiretti Puglia che plaude all’operazione dell’ICQRF Sud est, in collaborazione con i NAS dei Carabinieri di Taranto, per il sequestro di 34 tonnellate di conserve vegetali a causa di varie irregolarità, tra cui l'evocazione della IGP Carciofo Brindisino, nell'etichettatura di migliaia di confezioni di conserve, ma anche ai controlli operati dai Carabinieri del Comando Tutela Agroalimentare che hanno portato al sequestro in tre diverse operazioni di 902 kg di carciofi, provenienti dalla Tunisia per mancata tracciabilità, 745 kg di zucchine provenienti dal Marocco, in cattivo stato di conservazione e 593 kg di funghi di origine cinese per violazioni inerenti all'etichettatura.
La stretta sui controlli è fondamentale anche nei porti, dove sono ingenti gli sbarchi quotidiani di grano di provenienza estera, dal grano di Putin a quello turco ma anche canadese fatto seccare con il glifosato, anche intercettando le triangolazioni, considerato che già nel 2023 le importazioni di grano russo e turco sono aumentate rispettivamente del +1164% e del +798%, secondo un’analisi del Centro Studi Divulga, un fenomeno mai registrato nella storia del nostro Paese, per cui i prezzi del grano italiano sono crollati del 60% su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro di migliaia di aziende agricole.
Dai carciofi egiziani all’uva e alle arance del sud Africa, mai così tanto cibo straniero è arrivato in Puglia che risulta la prima regione del sud per importazioni di prodotti agricoli e agroalimentari dai Paesi extra UE con un aumento del 66% nel 2023 che hanno raggiunto quasi i 3 miliardi di chilogrammi di prodotti agricoli contro 1,7 miliardi del 2022, una concorrenza sleale – insiste Coldiretti Puglia – alle produzione agroalimentari del territorio e ai redditi degli agricoltori.
Ma a pesare ci sono anche gli accordi commerciali agevolati che portano in Italia prodotti coltivati spesso con l’uso di pesticidi vietati nell’Unione Europea – denuncia Coldiretti – che fanno concorrenza sleale ai prodotti italiani, deprimono i prezzi pagati ai produttori e rappresentano una minaccia per la salute dei cittadini. Si va dal riso asiatico che viene coltivato utilizzando il triciclazolo, potente pesticida vietato nell’Unione Europea dal 2016, ma entra in Italia grazie al dazio zero, alle lenticchie canadesi, anch’esse fatte seccare con il glifosato, che rappresentano i 2/3 del totale importato nel nostro Paese. Ci sono poi le arance egiziane, oggetto di notifiche dal Rassf, il sistema di allerta rapido dell’Ue, per la presenza di Clorpirifos un pesticida bandito nell’Unione Europea dal 2020; le nocciole turche su cui pesa anche l’accusa del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti di essere coltivate con lo sfruttamento del lavoro minorile; i limoni argentini coltivati usando pesticidi tra cui propiconazolo, vietato dal 2019. Senza dimenticare il concentrato di pomodoro cinese che costa la metà di quello tricolore grazie allo sfruttamento dei prigionieri politici e fa abbassare le quotazioni del prodotto nazionale.
I cibi e le bevande stranieri sono oltre dieci volte più pericolosi di quelli made in Italy, con il numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari oltre i limiti di legge che in Italia è stato pari al 6,4% nei prodotti di importazione, rispetto alla media dello 0,6% dei campioni di origine nazionale, secondo i dati dell’ultimo Rapporto pubblicato da Efsa nel 2023 relativo ai dati nazionali dei residui di pesticidi.
E’ necessario un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano gli standard che devono rispettare gli agricoltori in Italia – conclude Coldiretti - garantendo il principio di reciprocità delle regole, poiché questa concorrenza sleale mette a rischio la salute dei cittadini e la sopravvivenza delle imprese agricole.
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