Via Appia antica: bravi gli archeologi, adesso si scava

Tranquillino Cavallo Luglio 29, 2019 1550

piccarreta maria soprintendente taranto 1Il capo degli archeologi di Taranto, Brindisi e Lecce è l’architetto Maria Piccarreta, 51enne romana, con un’esperienza professionale nel campo dei beni culturali piuttosto nutrita e specifica. È lei che sovrintende tutti i lavori di Muro Tenente. Ed è sempre lei che intercetta e smista i finanziamenti del Mibac per la ristrutturazione delle varie opere storiche presenti sul territorio. Da 27 anni l’area di Muro Tenente è stata data in gestione alla Libera Università di Amsterdam.

Architetto Piccarreta è stato arduo affidare lo scavo di un’area storica a un ente non italiano.
“Arduo ma vincente. Già il precedente sovrintendente che mi ha preceduto alla guida della Sovrintendenza archeologica ai Beni culturali e ambientali di Taranto – aveva istituito un comitato scientifico, composto dai delegati dei Comuni di Mesagne e Latiano, per permettere questo scavo. Devo anche dire che la scelta dell’area in cui effettuare lo scavo è stata tutta della Sovrintendenza. Una volta superati i campanilismi, si è creata un’unica realtà. In questo modo, si è salvaguardata l’area”.

Così, il “modello” Muro Tenente è giunto fino a Roma e da qui in ambito internazionale. Tanto da legare la microstoria locale con la macro storia europea.
“È vero. Ho portato a Roma il progetto di Muro Tenente come emblema della buona pratica al fine di ottenere un’autorevolezza su questo lavoro. E ci siamo riusciti. Loro sono stati davvero bravi a presentare la realtà territoriale a un pubblico di addetti ai lavori.

Dottoressa, nella gestione pratica di Muro Tenente ci sono problemi come la mancanza di corrente elettrica, per cui la costruzione di un cavidotto ha permesso di intercettare un tracciato viario imperiale.
“Tuta questa caparbietà è stata premiata con il ritrovamento del tracciato di strada molto importante che potrà far entrare Muro Tenente nel grande progetto della Via Appia antica, ottenendo finanziamenti internazionaliper; anche perché la consistenza del ritrovamento è speciale, non è un tracciatino ma una struttura interessante. Gli studi passati ci hanno parlato del tracciato, ma non era mai stato rinvenuto nulla”.

Adesso il problema è reperire i fondi per effettuare a breve uno scavo che dia risposte certe.
“Naturalmente. Abbiamo già avuto dal Mibac dei finanziamenti da investire in studi, ricerche, valorizzazione dei tracciati della via Appia del proprio territorio di interesse. A questo punto reperiremo i fondi per effettuare gli scavi che partiranno a settembre. Studieremo ciò che è stato trovato e poi daremo il giusto risalto per la valorizzazione del rinvenimento”.

Tuttavia, resta aperta la questione di poter acquisire l’area archeologica di proprietà dei monaci Cistercensi di Latiano.
“Tutto al suo tempo. Questa area del parco è indipendente, poi, pian piano, potremo riprendere i rapporti con i monaci. Adesso, la cosa che a me interessa è gestire l’esistente e farlo "camminare" con le sue gambe. È vero che si potrebbe allargare l’area ma poi bisognerà gestire e controllare il tutto”.

Quest’anno è l’ultimo di scavo per la Libera Università di Amsterdam. Cosa si sente di dire.
“Insieme agli archeologi di Impact sono stati davvero bravi. Hanno effettuato una profonda conoscenza scientifica del luogo e sono riusciti a veicolare un’area che è difficile da raccontare. Adesso vanno sostenuti affinché tutto questo porti economia intorno all’area. Successivamente, si può pensare ad ampliare il progetto archeologico in maniera mirata, affinché si rafforzi il tutto. Le premesse ci sono”.

Ultima modifica il Lunedì, 29 Luglio 2019 12:41