Mesagne. Quando la solidarietà si fa con i fatti e non con le parole

Roberto Biondo Aprile 23, 2020 1028

alimenti logoPrendo spunto da alcuni ultimi accadimenti di carattere

socio-umanitario accaduti nella nostra cittadina in queste ultime ore, per fare alcune considerazioni personali. Premetto di non essere un sostenitore politico del Sindaco ne di averlo votato nelle precedenti amministrative. Ci tengo a sottolineare di non voler acquisire meriti di riconoscenza da alcuno perché, grazie al Buon Dio, sono perfettamente autosufficiente sia da un punto di vista sociale che economico e mi sento di poter affermare senza timore di smentita di non necessitare di alcunché per dovermi ingraziare la benevolenza di nessuno. Detto questo ritengo però che sia doveroso dare dimostrazione di ripensamento, sottolineando con umiltà che le mie determinazioni antecedenti le elezioni del sindaco erano sbagliate Personalmente non credo che questa calamità, di proporzioni bibliche, aiuterà noi italiani a divenire più buoni e più solidali, anzi, con grande rammarico, mi sembra di percepire un incattivendo tra noi tutti. Il paese, la regione, la fazione politica e adesso, la situazione sociale ed economica ci è sufficiente a inasprire il nostro animo e talvolta infierire con rabbia verso il prossimo. Sentiamo una necessità spasmodica quasi imperiosa di trovare il nemico sul quale riversare la nostra rabbia. Ogni diversità è buona per creare nuove fazioni, per spezzettare ulteriormente le posizioni. Bianchi contro neri. Settentrionali contro meridionali. Poveri contro ricchi. Stipendiati contro artigiani. Virologi contro infettologi. Presunti colti contro sospetti ignoranti. Credo sia inconfutabile che il paese più bello del mondo come la nostra Italia, da anni sia stata mal governata. Queste mie considerazioni non hanno alcuna presunzione di fondatezza, ma derivano esclusivamente dall’analisi personale dei risultati ottenuti negli ultimi anni. Le varie compagine politiche che si sono succedute, hanno dimostrato una inadeguatezza ad amministrare il patrimonio Italia, da portarci in un paio di decenni, a regredire da settima potenza del mondo a un ruolo marginale, sia in termini economici, di prestigio e di considerazione nel mondo. A chi come me, si sposta sovente in Europa, non è inconsueto scorgere nello sguardo di chi ci accoglie un mal celato sdegno, una falsa ospitalità mista tra il compatimento e l’ostilità, a volte per pregiudizio altre scaturite dalle nostre scelte politiche per loro spesso inspiegabili e bislacche. Spesso ci siamo fatti rappresentare da onorevoli che poco o niente hanno fatto per onorare il proprio paese e i tanti laboriosi e onesti connazionali che andavano a rappresentare. Talvolta costoro hanno dimostrato di essere improponibili, sciamannati, inopportuni, ritardatari, impreparati... lo dico con amarezza perché anche io ho le mie responsabilità di scelte politiche errate. Spesso, troppo spesso ci siamo lamentati di avere degli amministratori corrotti, ladri e sperperoni. Abbiamo constatato come siano stati molto virtuosi a legiferare in favore di leggi at personam atte a far lievitare i loro già cospicui compensi. Abbiamo sbraitato contro queste ingiustizie, abbiamo protestato per queste macroscopiche sperequazioni, abbiamo deriso questi politici che per niente e nessuno al mondo riuscivano a rinunciare a indennizzi che noi riteniamo, a torto o a ragione, sproporzionati. Poi... un amministratore dichiara pubblicamente, (attenzione: non di fare una donazione), ma di voler rinunciare volontariamente ad una indennità di proveniente da attività politica e riusciamo a vederci del marcio? Non ci avrebbe forse fatto più onore pensare che questo gesto volesse essere un segnale che, proprio perché fatto da una carica istituzionale così autorevole, potrebbe facilmente divenire motivo di emulazioni... ? Non desidero fare alcuna polemica con chi, pur potendo, per sue personali convincimenti non desidera aderire a questi appelli alla carità cristiana con opere a favore dei più bisognosi, ma per la carità di Dio, sforziamoci a dare una chiave di lettura bonaria e generosa a gesti meritevoli di lode... non lasciamoci trascinare in sterili polemiche politiche che non appartengono al cuore grande di noi mesagnesi