“Non posso che salutare e ringraziare per il lavoro svolto il presidente e il consiglio uscenti - ha dichiarato il neopresidente Lillo – consapevole che bisogna garantire al settore zootecnico quella dignità che nell’ultimo decennio è andata perdendo, dato negativo testimoniato dal brusco crollo del numero di aziende attive. Stimoleremo le istituzioni regionali e nazionali affinché si possano creare i presupposti per consentire alle aziende serie e sane di lavorare e produrre, garantendo il giusto reddito agli allevatori”.
Allevatore, classe 1962, è titolare di un’azienda zootecnica di 80 capi di razza Bruna di alta genealogia a ridosso del canale di Pirro ad Alberobello.
“Nelle scorse ore abbiamo bancato il primo risultato concreto della nostra mobilitazione – ha dichiarato il Delegato confederale della Coldiretti Bari, Angelo Corsetti - che ha coinvolto decine di migliaia di allevatori con presidi nelle industrie e nei supermercati dove abbiamo trovato il sostegno convinto dei cittadini nella difesa del latte, delle stalle e delle nostre campagne. Ci auguriamo che non venga persa l’occasione per tornare ad investire sul latte, sulle stalle e sul territorio, nel momento in cui la ripresa dei consumi, dell’economia e dell’occupazione fa ben sperare anche per l’agroalimentare che è la principale voce di spesa dei cittadini”.
“Gli allevatori, ormai da anni, stanno vendendo latte – ha concluso Marino Pilati, Direttore di Coldiretti Bari - a prezzi spesso anche al di sotto dei costi di produzione. Lo stesso prodotto, però, sugli scaffali subisce un aumento di prezzo ingiustificabile. La giusta remunerazione per un imprenditore è una questione basilare per un territorio che non può prescindere da una zootecnica sana, anche in funzione della promozione del turismo e del paesaggio rurale. Sono necessarie regole di mercato trasparenti sulle produzioni lattiero-casearie, al fine di consentire agli anelli finora più penalizzati – gli allevatori e i consumatori - di avere un’equa remunerazione, un giusto prezzo e la garanzia di quello che mangiano”.