Va il nostro plauso al Corpo Forestale dello Stato per aver scoperto una maxifrode su 7.000 tonnellate di olio spacciato come '100% italiano', ma in realta' ottenuto mediante la miscelazione di oli presumibilmente extravergini provenienti anche da Paesi extra Ue (Siria, Turchia, Marocco e Tunisia) grazie all’impiego di una tecnica innovativa del riconoscimento del Dna delle 'cultivar di olivo' presenti nell'olio (analisi molecolare)".
Olio: con Tac e Dna scoperta l'ennesima maxitruffa tutta pugliese
"La Puglia si conferma crocevia di traffici e triangolazioni illeciti, di frodi commerciali - tuona il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele - a danno dell'olio extravergine. Il sequestro del falso olio Made in Italy e' una straordinaria coincidenza e una conferma di quanto purtroppo accade, all'indomani della nostra Giornata Nazionale dell'Extravergine Italiano a Bari che ha portato alla ribalta le nuove metodiche per stanare le truffe, come la risonanza magnetica nucleare e l'analisi del DNA.
Con l’invasione storica di olio di oliva tunisino che ha visto aumentare del 734 per cento le importazioni nel 2015 è necessario difendere dalle truffe il Made in Italy che quest’anno puo’ contare su una produzione da record dal punto di vista qualitativo pari a circa 299 mila tonnellate in aumento rispetto ai risultati disastrosi dello scorso anno.
"Ci costituiremo parte civile - dichiara il Direttore della Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - nei processi che partiranno a seguito dell'operazione del Corpo Forestale dello Stato e continueremo a sostenere le forze dell'ordine nell'attività di repressione e prevenzione contro l'agropirateria. Per questo ICQRF, Corpo Forestale e NAS sono stati al nostro fianco solo 48 ore fa quando a Bari abbiamo presentato la cosiddetta Tac dell’olio in occasione della giornata nazionale dell’extravergine italiano. In realtà si tratta della spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (Nmr), in combinazione con l'analisi statistica multivariata, per scoprire la reale identità dell'olio di oliva e smascherare le frodi".
In pratica “fotografa” – spiega la Coldiretti - tutto quello che c’è dentro l’olio e il risultato viene confrontato con le differenti varietà di oli italiani, per capire se ha le stesse caratteristiche oppure no.
A livello mondiale si registra un aumento costante del consumo di olio di oliva che ha fatto un balzo del 50 per cento negli ultimi 20 anni mentre, secondo uno studio della Coldiretti, gli italiani hanno tagliato del 25 per cento negli ultimi 10 anni gli acquisti di olio di oliva e i consumi a persona sono scesi a 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica.
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