Con la paura del lockdown sono iniziate le file davanti a supermercati, negozi e mercati degli agricoltori di Campagna Amica dove si stima un aumento della clientela in media del 15% per fare scorte di prodotti alimentari in Puglia, rispetto alla scorsa settimana. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti in Puglia in occasione del weekend dopo l’impennata dei casi di contagio che potrebbe portare a misure piu’ restrittive. Ad essere maggiormente richiesti sono prodotti di base della dieta alimentare come frutta e verdura ma anche pasta, uova, farina,salumi, formaggi e vino da mettere in dispensa per fare scorte, secondo il monitoraggio della Coldiretti sugli acquisti nei mercati di Campagna Amica.

“L’approvvigionamento alimentare è assicurato in Puglia grazie al lavoro di oltre 100mila aziende agricole e stalle, più di 5mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione che nel 2020 a causa dell’emergenza Covid è sostenuta anche dalle consegne a domicilio e dall’asporto”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Occorre dunque evitare inutili file che – precisa la Coldiretti – favoriscono gli assembramenti ed aumentano il rischio della diffusione del contagio ma anche mettono inutilmente sotto stress il sistema dei rifornimenti e i lavoratori coinvolti. Con l’attuale emergenza l’invito alla distribuzione commerciale ed ai consumatori è quello di privilegiare sugli scaffali prodotti Made in Italy duramente colpiti dalla chiusura anticipata alle 18,00 della ristorazione che ha un effetto negativo a cascata sull’agroalimentare nazionale, con una perdita di fatturato di oltre un miliardo per le mancate vendite di cibo e bevande nel solo mese di applicazione delle misure di contenimento. Un drastico crollo dell’attività che – conclude la Coldiretti – pesa sulla vendita di molti prodotti agroalimentari con alcuni settori, come quello ittico e vitivinicolo, in cui la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.

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Sulle problematiche della riapertura in sicurezza delle scuole, prevista per il prossimo 14 settembre, il deputato Giovanni Luca Aresta, ha reso pubblico alla stampa, questo suo contributo.

Tanti genitori come me, con i figli in età scolare, sono da tempo in forte apprensione per capire se e come il nuovo anno scolastico potrà aprirsi in presenza e in sicurezza. Uno dei prezzi maggiori che la nostra società ha dovuto pagare al lockdown è stata la brusca interruzione delle lezioni in presenza, solo parzialmente compensate con una offerta formativa a distanza. Proprio perché sento su di me, prima da genitore e poi da parlamentare, tutta la tensione che in questi giorni attraversa le famiglie, credo sia opportuno fare il punto dei provvedimenti presi dal Governo per garantire, in sicurezza, il fondamentale diritto allo studio delle nuove generazioni. 

Intanto, pur nei tempi strettissimi in cui ha dovuto operare la ministra Lucia Azzolina, la scuola ricomincerà a settembre con tutti gli insegnanti di cui ha bisogno. L’obiettivo è far ripartire subito le attività scolastiche. Fondamentale il rispetto delle misure di sicurezza che richiedono classi con meno alunni. Non è facile perché uno dei segnali dell’abbandono della centralità dell’istruzione pubblica e alla quale finalmente il Governo Conte aveva iniziato a porvi rimedio, è rappresentato dal fatto che troppi studenti sono costretti a fare lezione in aule con spazi ristretti. L’altro fattore, altrettanto strutturale, è la necessità di ridurre al minimo il precariato nella scuola. 

Recentemente il Ministero dell’Economia e Finanze ha dato il via libera all’assunzione, a tempo indeterminato, di circa 84.808 docenti precari, inserendoli in ruolo dalle GAE, le Graduatorie a esaurimento, o dalle graduatorie di vecchi concorsi. Oltre ai docenti, saranno assunti a tempo indeterminato 11.323 addetti del personale ATA che, nell’opera di prevenzione dal contagio da Covid-19, acquisirà responsabilità e ruoli maggiori rispetto al passato. Questo risultato, insieme al meccanismo, di “chiamata veloce” che accelera i tempi di accesso al ruolo per gli insegnanti, e alle nuove 50.000 assunzioni a tempo determinato per cui pochi giorni fa sono state assegnate risorse pari a 977 milioni, assicurerà a settembre l’organico necessario in ogni scuola. In autunno, inoltre, partirà la stagione dei concorsi, grazie alla quale il ministero potrà assumere circa 80.000 docenti a tempo indeterminato, sia giovani neolaureati che precari storici. Molto si è fatto anche per migliorare il sistema delle supplenze, innanzitutto sul piano della digitalizzazione, con il via alla procedura online per l’aggiornamento delle graduatorie provinciali. Grazie a questo meccanismo, che ha visto quasi 800mila domande inserite sulla piattaforma, le cattedre rimaste vuote dopo le immissioni in ruolo dei docenti verranno assegnate ai supplenti in tempi molto più rapidi e con una documentazione immediatamente accessibile online. In più, da settembre, se un docente si assenta sarà consentito chiamare i supplenti già dal primo giorno di assenza dei titolari, evitando il caos che un blocco introdotto cinque anni fa generava nelle scuole per 'tappare i buchi' legato all'assenza o malattia degli insegnanti.

Per quanto riguarda le misure di sicurezza da adottare per la ripartenza il 14 settembre, pochi giorni fa è stato firmato il Protocollo dalla ministra Azzolina e i sindacati. Tra le misure principali:

- Help desk: dal 24 agosto sarà attivo un numero verde al quale le scuole potranno rivolgersi per sottoporre quesiti e segnalazioni sull’applicazione delle misure di sicurezza. Si tratta di una novità importante, un modo in più per non far sentire solo, in questa fase delicata, il mondo della scuola.

- Pulizia degli ambienti: tutti gli spazi scolastici, comprese le mense, le aree comuni, le palestre, il materiale didattico, gli spogliatoi dovranno essere puliti quotidianamente e igienizzati seguendo un preciso cronoprogramma. 

- Mascherine: come era già previsto, le bambine e i bambini da 0 a 6 anni non dovranno indossare la mascherina. Per gli studenti da 6 anni in su sarà il Comitato tecnico scientifico, nell’ultima settimana di agosto, ad esprimersi sull’obbligatorietà o meno, mentre dovrà sicuramente indossarla chiunque altro entri a scuola. 

- Ingressi e uscite: ogni scuola dovrà prevedere, sulla base dei propri spazi, le regole per evitare assembramenti e comunicarle attraverso la segnaletica e una campagna di sensibilizzazione. Sarà possibile stabilire ingressi e uscite a orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi. 

- Ho la febbre? Resto a casa: con la febbre superiore a 37,5 gradi o altri sintomi influenzali c’è l’obbligo di rimanere a casa. 

- Gestione dei casi di positività: nel caso una persona presente nella scuola sviluppi febbre o sintomi di infezione respiratoria, si procederà al suo isolamento e si provvederà al suo ritorno a casa. Sarà il dipartimento di prevenzione territoriale a stabilire, nel caso di confermata positività al virus, le misure da adottare fino al suo rientro negli ambienti scolastici. Il sistema sanitario collaborerà con le scuole per dare subito le risposte necessarie in caso di criticità. Si darà inoltre l’opportunità a tutto il personale di svolgere i test sierologici. 

- Supporto psicologico: saranno promosse attività di sostegno psicologico per aiutare il personale scolastico, studentesse e studenti ad affrontare situazioni di insicurezza, stress, timore di contagio o situazioni già vissute di isolamento.

Ritengo molto importante questo accordo tra Governo e sindacati, perché dopo mesi di polemiche finalmente si è deciso di collaborare insieme, di unire gli sforzi per il bene comune che rappresenta la nostra scuola pubblica. Altrettanto importante è il coinvolgimento degli Enti locali per fronteggiare eventuali carenze degli istituti scolastici e per assicurare l’efficienza e la sicurezza del trasporto scolastico. Sono state stanziate agli Enti locali risorse da destinare all’acquisizione in affitto o con le altre modalità̀ previste dalla legislazione vigente, inclusi l’acquisto, il leasing o il noleggio di strutture temporanee, di ulteriori spazi da destinare all’attività̀ didattica nell’anno scolastico 2020/2021, nonché́ delle spese derivanti dalla conduzione di tali spazi e del loro adattamento alle esigenze didattiche. Non sfugge a nessuno che uno dei punti più delicati è la carenza cronica del trasporto pubblico locale al quale è affidato il compito di garantire la mobilità da casa a scuola e viceversa, dei nostri studenti. Questa criticità – accentuata anche dalla necessità di garantire il distanziamento sanitario negli autobus e nei treni – deve essere affrontata con grande tempismo e serietà e su questo è lecito aspettarsi lo stanziamento di risorse adeguate. 

Infine tutte le linee guida sulla didattica integrata a distanza, i protocolli sanitari per la ripresa in sicurezza della scuola il 14 settembre, le linee guida per gli scolari da 0 a 6 anni e il  Documento per la pianificazione delle attività̀ scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021, sono consultabili da tutti i cittadini sul sito web del ministero della pubblica Istruzione.