Redazione

Kimba il leone fuggito dal circo diventa un simbolo di libertà. Basta circhi con animali, il Governo intervenga! 
 
Il leone fugge dal circo a Ladispoli è di nuovo in gabbia e rischia di rimanere prigioniero a vita. Meta Parma chiede al Governo di intervenire e sequestrare Kimba: è un simbolo di libertà.
 
È polemica per il gravissimo episodio accaduto a Ladispoli, dove il leone Kimba è riuscito a scappare dal circo. Il leone, in fuga per la libertà, è stato braccato e riportato in gabbia, per tornare a essere utilizzato come attrazione nel circo. L'associazione Meta Parma protesta:"È vergognoso che in Italia i circhi con animali non siano ancora stati vietati, con grave rischio per l'incolumità di animali e persone. Un leone è riuscito a fuggire dal circo, e non è la prima volta che accade. Kimba è stato inseguito, braccato e riportato in gabbia, e nonostante le proteste sembra destinato a rimanere prigioniero a vita. Kimba con la sua fuga è diventato un simbolo di libertà, deve essere liberato e trasferito in un santuario per leoni. Se un leone fugge da un circo, è doveroso il sequestro di tutti gli animali selvatici del circo e il loro trasferimento in un santuario che accoglie animali salvati dagli zoo e dai circhi. Al momento non è ancora stato fatto nulla di concreto, neanche il minimo sindacabile, come ad esempio vietare a circhi e zoo di far riprodurre gli animali e di inserirne altri al loro interno.
La politica italiana deve intervenire una volta per tutte, qui non si parla solo di diritti animali ma anche di diritti umani: leoni e tigri devono rimanere nel loro habitat, per il bene di tutti. Il Governo intervenga sequestrando gli animali e vietando l'utilizzo di animali nei circhi, ovviamente prevedendo aiuti e fondi statali ai circhi senza animali, per aiutarli e sostenerli nel cambiamento. Al momento con i fondi pubblici vengono sostenuti tutti i circhi, chiediamo di togliere i fondi ai circhi con animali e sostenere solo i circhi senza animali o che smettono di utilizzarli. Bisogna rispettare gli animali e mettere in sicurezza la società, un leone in fuga non è un gattino e poteva scapparci il morto."
L'associazione ritiene che la tesi del sabotaggio non escluda in alcun modo le responsabilità del circo per la fuga di Kimba:"I circensi si giustificano dichiarando che hanno subìto un sabotaggio e che ignoti hanno aperto la gabbia del leone, ma ciò non può essere in alcun modo una giustificazione, anzi semmai è una aggravante. Dichiarano che ignoti hanno sabotato la gabbia, ma se fosse vero significa che le gabbie dei leoni non erano adeguatamente sorvegliate. E se un bambino si avvicinasse alle gabbie, cosa succederebbe? 
Il circo ha la responsabilità di ciò che accade al suo interno, e deve garantire la sicurezza e l'incolumità di animali e persone, evitando che chiunque possa avvicinarsi alle gabbie. Ciò che è accaduto è gravissimo, e il circo deve assumersi le proprie responsabilità. I leoni non dovrebbero stare in gabbia in un circo, a eseguire spettacoli per intrattenere cittadini egoisti e senza empatia che vanno a guardare animali schiavizzati.
Purtroppo ci sono ancora troppe famiglie che pagano il biglietto per andare a guardare gli animali rinchiusi negli zoo e nei circhi, il problema etico va affrontato seriamente e soprattutto sostenendo i circhi senza animali. 
Bisogna affrontare anche la questione dei minori che vengono portati in questi luoghi, perchè anche se zoo e circhi con animali sono legali, non è altrettanto legale che i genitori mettino i bambini a rischio portandoli a guardare tigri e leoni. A nostro parere questi genitori potrebbero anche essere denunciati con il rischio di essere privati della patria potestà. La schiavitù animale è altamente diseducativa e allo stesso tempo pericolosa per l'incolumità dei bimbi. Ciò che è successo a Kimba, oltre ad averci ricordato che anche gli animali hanno diritto alla loro libertà, ha dimostrato ancora una volta che zoo e circhi con animali non sono sicuri neanche per gli esseri umani. Prendiamone atto, e corriamo ai ripari."
 
Associazione Meta Parma 

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NUOVO VOLO PER STOCCOLMA E COPENAGHEN. IL PRESIDENTE VASILE: “AMPLIAMO L’OFFERTA FINO A NOVEMBRE”.

 A solo un anno dall’atterraggio in Puglia con il collegamento per Oslo, la compagnia aerea Norwegian rilancia da Bari con due nuove rotte per Stoccolma e Copenaghen. Dalla prossima estate, quindi, saranno tre i Paesi scandinavi direttamente collegati dalla compagnia low cost Norwegian con il capoluogo pugliese. Già dal 4 maggio, e sino a metà novembre, sarà operativo il volo settimanale (il sabato) tra Bari e Stoccolma al quale, dal 22 giugno, si aggiungerà quello bisettimanale per Copenaghen (mercoledì e sabato). Il volo per Oslo, invece, sarà operato il giovedì e il sabato. 
 
“Continua con successo - ha dichiarato il presidente Antonio Maria Vasile - l’espansione di Aeroporti di Puglia verso il mercato scandinavo. Un successo che condividiamo anche con la Regione Puglia e che è perfettamente in linea con gli obiettivi fissati dalla Società nel Piano Strategico. L’obiettivo, infatti, è quello di ampliare l’offerta per la Summer 2023 e offrire ai passeggeri un sempre più ampio network internazionale. L’operatività dei collegamenti di Norwegian sino a novembre inoltrato rappresenta un’ottima notizia che soddisfa le esigenze di destagionalizzazione dell’offerta turistica. Con questi nuovi voli, peraltro, si rafforza la collaborazione con una compagnia che in poco tempo si è dimostrata un partner commerciale affidabile e di prestigio per qualità ed efficienza dei servizi offerti. Il mio invito è a cogliere sin da ora questa nuova opportunità, acquistando i biglietti”. 
 
"Con queste nuove rotte – ha dichiarato il Chief Commercial Officer di Norwegian, Magnus Thome Maursund - siamo pronti a soddisfare la crescita della domanda di collegamenti verso i Paesi Scandinavi per la prossima stagione estiva. Non vediamo l'ora di accogliere i passeggeri a bordo dei nostri aeromobili e favorire così sia l’incoming facendo volare pugliesi a Stoccolma, Copenaghen e Oslo, sia l’outgoing verso Bari e la Puglia". 
 

Oria, partecipazione attiva dei cittadini per l’evento dedicato alla Giornata mondiale della Gentilezza ed organizzato dell’Assessorato ai Servizi Sociali e Sanitari del Comune.

L’evento di ieri 13 novembre 2023, ha rappresentato un’occasione unica da condividere assieme alla cittadinanza per ribadire l’importanza del valore della Gentilezza in un mondo sempre più frenetico e competitivo.

L’iniziativa, si è articolata in diversi momenti primo fra tutti i saluti istituzionali da parte l’Assessore ai Servizi Sociali e Sanitari Dott.ssa Elena Marrazzi che ha rivolto un appello ai cittadini ad essere sempre più collaborativi e aperti verso il prossimo, non solo per un interesse del singolo ma a beneficio di tutta la comunità, affinché attraverso il potere della gentilezza e l’empatia si possano migliorare anche le relazioni tra cittadino e la Pubblica Amministrazione.

I relatori della tavola rotonda hanno offerto diversi punti di vista sul tema gentilezza, mai scontata e valore intrinseco dell’operato quotidiano dei Servizi Sociali, diffusa non solo tra rapporti interpersonali ma anche nella comunicazione digitale; i Responsabili dei vari Settori hanno inoltre messo in rilievo il ruolo degli operatori chiamati ad accogliere, ascoltare e rispondere alle esigenze dei cittadini attraverso sia i servizi di Ambito che quelli comunali espletati dagli uffici.

In tale occasione l’Amministrazione comunale ha voluto donare un “Premio Gentilezza 2023” in favore dei Nonni Vigile del Comune di Oria al fine di ringraziarli per il cortese e profuso operato svolto a tutela degli studenti.

Il tutto è avvenuto in un’atmosfera di convivialità arricchita da piccoli momenti ricreativi, in cui è stato possibile degustare thè e biscottini, panini con nutella per i più piccoli, donati dalle varie attività commerciali del territorio.

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 Il secondo incontro del Comitato interministeriale di coordinamento per la riconversione della centrale Federico II non ha fatto registrare – come purtroppo avevamo abbondantemente previsto – i risultati auspicati. Dal Governo nazionale, infatti, non sono arrivate disponibilità in termini finanziari, al contrario di ciò che in passato è accaduto per altre aree del paese. Anzi, è stato chiesto al territorio di formulare delle proposte prima di fissare un nuovo incontro. Come dire, insomma, che la palla è stata lanciata nella nostra metà campo e quindi spetterà a Brindisi fare sintesi delle aspettative e degli interventi che sono oggettivamente realizzabili.
 
Anche per questo assume particolare importanza la disponibilità fornita dal sindaco Marchionna il quale si è assunto l’onere di convocare un tavolo di concertazione territoriale (necessità più volte manifestata proprio dalla CNA).
 
Servirà, in quella sede, mettere da parte contrapposizioni ideologiche e individuare gli interventi su cui c’è assoluta convergenza per poi candidarli ad un sostegno reale da parte del Governo.
 
In questa occasione, però, si dovrà necessariamente partire da ciò che è effettivamente realizzabile, senza immaginare di poter chiedere la cosiddetta luna nel pozzo.
 
Noi formuleremo nei dettagli, pertanto, la proposta già formulata nell’incontro interministeriale e che consiste in un impegno diretto da parte di Enel.
 
E’ evidente che, a nostro parere, Brindisi non può e non deve fare a meno di un partner affidabile come la società elettrica che in più di cinquant’anni di storia della nostra città ha avuto un ruolo importante per la crescita economica ed occupazionale.
 
Ancora oggi, nonostante la progressiva dismissione della centrale di Cerano (decisa con il programma di decarbonizzazione) l’Enel assicura oltre 300 posti di lavoro a cui si aggiunge un indotto “diretto” di oltre 850 lavoratori. A questo va sommato un indotto “indiretto” che genera numeri ancora più significativi. Basterà fare un esempio: ogni anno transitano da e per la centrale 6.570 mezzi pesanti che, messi in fila, occuperebbero 98,5 chilometri di strada.
 
Tutto questo finirà inesorabilmente nel 2025 q            uando sarà completato il processo di decarbonizzazione. Una scelta “ambientale” ampiamente condivisibile, anche se incredibilmente penalizzante per Brindisi, soprattutto alla luce del fatto che in questi anni – pur sapendo cosa accadrà nel 2025 – non si è fatto nulla per attuare una riconversione industriale. Si è pensato, insomma, al raggiungimento di un obiettivo importante come quello della “sostenibilità ambientale” senza valutare che è altrettanto importante un altro obiettivo: quello della “sostenibilità sociale”.
 
L’unico obiettivo raggiunto è stato quello di portare il Governo nazionale - grazie all’iniziativa parlamentare promossa dall’on. D’Attis – ad occuparsi anche di Brindisi, ma è chiaro che le prospettive sono a dir poco allarmanti. Non è con enormi distese di specchi fotovoltaici, infatti, che si salva l’economia di un territorio!
 
Oggi più che mai, pertanto, l’unica cosa concreta l’ha prodotta l’Enel che si è mossa per tempo ed ha presentato un progetto per la costruzione di una centrale a turbogas a Cerano, che ha già ottenuto le autorizzazioni ambientali per poi fermarsi di fronte ad un pronunciamento negativo da parte di Terna che non considerava strategica questa nuova centrale per il fabbisogno energetico del paese. Si tratta di una valutazione, però, che risale al periodo antecedente i conflitti bellici dell’Ucraina e del Medio Oriente. Oggi, invece, qualche segnale di apertura lo ha manifestato anche Terna attraverso il suo dirigente ing. Carlino. Brindisi, insomma, potrebbe tornare ad assumere una importanza strategica grazie proprio al turbogas che l’Enel potrebbe realizzare – proprio perché impianto ritenuto strategico – anche con l’utilizzo di fondi del PNRR che l’Italia fa fatica a spendere per mancanza di progetti cantierizzabili (e invece il turbogas a Cerano rientra in questa casistica).
 
Un motivo in più perché ci si ricordi che il paese non è ancora pronto a far fronte al fabbisogno energetico solo con le fonti rinnovabili e che, pertanto, la fase di transizione non può essere cancellata e passa attraverso l’utilizzo del gas che in quest’area del paese abbonderà anche grazie al raddoppio di TAP.
 
E’ questo il motivo per cui – in sede di tavolo di concertazione – chiederemo ampia condivisione intorno ad un progetto che potrà e dovrà essere sostenuto anche dal Governo nazionale.
 
Franco Gentile – Presidente CNA Brindisi

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Giornata mondiale della prematurità: la Neonatologia del Perrino incontra i nati prematuri e le loro famiglie. Per la Giornata mondiale della prematurità, il 17 novembre l'Uoc di Neonatologia dell'ospedale Perrino, diretta da Lorenzo Quartulli, incontrerà i bambini nati prima della 37a settimana di età gestazionale, insieme alle loro famiglie, nel portico esterno del Presidio dalle 15.30 alle 17.30.

La Giornata è celebrata in tutta Italia e anche all'estero: a livello nazionale l'associazione Vivere onlus, il coordinamento nazionale dei genitori di figli prematuri, col supporto della società Italiana di Neonatologia, si occupa dell'organizzazione degli eventi.

A Brindisi due simboli della città si coloreranno di viola per puntare un faro sul tema: l'Amministrazione comunale, infatti, ha scelto di illuminare il monumento al Marinaio d'Italia e palazzo Nervegna.

In occasione dell'incontro tra l'équipe di Neonatologia e gli ex prematuri sarà annunciata la donazione al reparto di due isole neonatali, culle termiche dove il neonato viene posto dall’ostetrica subito dopo la nascita per ricevere le prime cure. I due nuovi strumenti sono arrivati in ospedale grazie a una raccolta fondi promossa da Conad Adriatico.

Nella cerimonia, insieme alla direzione strategica della Asl, sarà presente il direttore generale operativo di Conad Adriatico, Walter Boccuni, e il sindaco della città di Brindisi, Giuseppe Marchionna. L'evento avrà anche una parentesi musicale con la performance della dancing violinist Chiara Conte.

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SCUOLA: COLDIRETTI PUGLIA, BENE NAS; IN MENSA IN PUGLIA SOMMINISTRATI 90MLN PASTI PER 585MILA STUDENTI

Con 90 milioni di pasti somministrati all’anno per 585.000 studenti nella sola refezione della scuola dell’obbligo in Puglia, è importante tutelare la salute di bambini e ragazzi garantendo la qualità dei prodotti alimentari utilizzati e le corrette condizioni igieniche. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, nell’apprezzare i controlli operati dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, in circa mille aziende di ristorazione collettiva operanti all'interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private, dalla scuola dell'infanzia fino agli istituti superiori ed universitari, con uno dei casi più significativi che ha riguardato proprio la provincia di Taranto.

Per assicurare il miglior rapporto prezzo/qualità, ma anche per educare le nuove generazioni, la Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni.

Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica ha agevolato l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori, che riparte anche nell’anno scolastico 2023/2024. In Puglia negli ultimi 10 anni – riferisce Coldiretti Puglia - sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 200mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.

“L’Ufficio Scolastico della Puglia, sensibile ai temi della sana e corretta alimentazione, ha informato tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado circa la possibilità di aderire al nostro percorso formativo che consente l’integrazione tra le lezioni di educazione alimentare in classe con attività esperienziali complementari come le visite nelle fattorie didattiche, nei mercati di Campagna Amica e negli orti urbani”, spiega Rita Tamborrino, responsabile regionale di Donne Coldiretti.

Il progetto per lo sviluppo sostenibile e l’educazione alimentare riguarda le lezioni di agridattica a scuola, con la necessità di garantire al contempo che nelle mense scolastiche siano somministrati agli studenti pasti preparati con prodotti agricoli del territorio a Km0, quando più di un pugliese su quattro (28%) ha una valutazione negativa dei pasti serviti nelle mense scolastiche dove si stima ne vengano consumati 90 milioni all’anno per 585.000 studenti, nella sola refezione della scuola dell’obbligo.

L’obiettivo è ‘culturale’ e consiste nel tentare di cambiare abitudini di consumo sbagliate che si sono diffuse ovunque, formando consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti. Una netta maggioranza del 71% dei genitori ritiene che le mense dovrebbero offrire i cibi più sani per educare le nuove generazioni dal punto di vista alimentare mentre solo il 12 per cento ritiene che dovrebbero essere serviti i piatti che piacciono di più.

Necessaria anche la collaborazione tra Coldiretti Puglia, Campagna Amica ed il Servizio Tutela Consumatori della Regione Puglia per l’istituzione di un Osservatorio regionale che monitori e promuova l'uso di prodotti locali nelle mense scolastiche e nella ristorazione collettiva che incide con le mense scolastiche sulla qualità della vita, dell’alimentazione e di conseguenza sulla salute di migliaia di studenti in età evolutiva.

Coldiretti sollecita a privilegiare negli appalti delle mense scolastiche i cibi locali e a km 0 che valorizzino le realtà produttive locali e riducano i troppi passaggi intermedi dietro i quali più elevato è il rischio di frodi e sofisticazioni, valorizzando i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno e fermare il consumo del cibo spazzatura.

INNOVAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, DOMANI 15/11 APRE SPORTELLO PER FONDO ISMEA; IDENTIKIT GIOVANI AGRICOLTORI SEMPRE PIÙ SMART

Dalle ore 12,00 si possono presentare le domande per i contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchine e attrezzature innovative per l’agricoltura e la pesca

Sempre più smart l’identikit del giovane agricoltore 4.0 con le emergenze sanitarie e gli effetti delle guerre, con una crescita esponenziale dell’attitudine all’innovazione e alla multifunzionalità in agricoltura, con il 46% dei giovani imprenditori agricoli pugliesi concentrati sulla diversificazione aziendale, sulla trasformazione agroalimentare (51%) e sull’agricoltura di precisione (31%). E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in relazione all’apertura dello sportello per la presentazione delle domande per il Fondo per l’Innovazione in agricoltura Ismea, dalle ore 12:00 di domani 15 novembre 2023.

Il Fondo prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchine e attrezzature innovative per l’agricoltura e la pesca, inoltre, alle piccole e medie imprese agricole e della pesca è data la possibilità di usufruire di una garanzia Ismea con abbattimento del costo del finanziamento bancario che può arrivare fino all’80% del valore nominale dello stesso. Ad esempio, una Pmi agricola guidata da un giovane che effettua una spesa di 100.000 euro potrà ricevere 60.000 euro di contributo a fondo perduto e circa 2.800 euro, in funzione delle commissioni bancarie, a copertura del finanziamento bancario.

“Si tratta di un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga”, afferma Donato Mercadante, leader dei giovani di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “dai droni terrestri e aerei a guida satellitare a centraline meteo di ultima generazione, dalle smart trap con videocamera contro gli insetti nocivi ai sistemi di irrigazione automatizzata e controllata a distanza tramite app per risparmiare acqua e temporizzare gli apporti idrici alle coltivazioni, è in atto un’evoluzione del lavoro nei campi”, conclude Mercadante.

L’innovazione in corso ha portato sul Portale del Socio della Coldiretti alla creazione di Demetra, il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici. Gli obiettivi sono – spiega Coldiretti Puglia – migliorare la produzione e la produttività, ridurre l’impatto ambientale delle colture, trasferire innovazione di processo e di prodotto, a beneficio dell’intera filiera olivicola pugliese.

Contro i parassiti che minacciano colture, produzioni di cibo – continua Coldiretti – è arrivata la “Smart Trapp iScout” trappola con un sistema fotografico integrato che, grazie al peso ridotto, può essere appesa ovunque ed è autonoma grazie alla batteria ricaricata da pannello solare. La trappola ha una fotocamera ad alta risoluzione combinata con un software di riconoscimento visivo che consente il riconoscimento automatico delle catture con l’obiettivo di supportare il lavoro degli agricoltori, la fotocamera è integrata nella trappola e consente il monitoraggio automatico delle catture, grazie a immagini con risoluzione 10 Mega Pixel inviate via modem alla piattaforma FieldClimate dove sono analizzate con strumenti di AI (Intelligenza Artificiale) e sono visibili su PC o smartphone/tablet. I dati sono esposti come catture giornaliere e totali e danno indicazioni sulla crescita della popolazione lungo la stagione.

Sempre in tema di cambiamenti climatici – insiste Coldiretti Puglia - la gestione delle risorse idriche diventa strategica sia per quanto riguarda la disponibilità di acqua che per il suo utilizzo anti spreco. Per questo sono stati ideati sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app dall’agricoltore grazie agli smartphone”.  Il “Grande Fratello” – sottolinea Coldiretti – è arrivato in campi e masserie, stalle e pascoli, con il controllo a distanza degli animali attraverso telefonini, tablet e pc con rilevazioni sullo stato di salute, gli spostamenti e la distribuzione di cibo e acqua. La maggior parte degli strumenti utilizzati per la svolta tecnologica – spiega Coldiretti – riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche, secondo Smart Agrifood.

La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla riduzione al minimo dell’impatto ambientale con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e sul consumo di carburanti.  Le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) rappresentano il 36% del mercato e sono fra le innovazioni più diffuse adottate in oltre 2 imprese su 5 (43%) conclude Coldiretti secondo un’indagine condotta dall’Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari) e l’Università di Wageningen (Olanda).

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Mesagne (BR). Favorisce e sfrutta una donna nell’esercizio della prostituzione. Arrestato uno straniero. I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione di specifici servizi, che rientrano tra le attività disposte dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi per contrastare, in tutta la Provincia, il fenomeno del peripatetismo, hanno arrestato un 23enne di nazionalità bulgara, per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. In particolare, i militari, nei giorni scorsi, hanno notato un’autovettura percorrere tragitti anonimi, con il susseguirsi presso una località prossima a una Strada Statale del luogo. Al termine di prolungati servizi di osservazione, i Carabinieri hanno documentato come il conducente, dopo aver raggiunto il luogo prestabilito, facesse scendere dal veicolo una giovane donna per poi riprenderla dopo qualche ora e accompagnarla presso una abitazione. Le indagini hanno consentito di identificare il 23enne, cittadino di nazionalità bulgara e altresì di accertare che tali spostamenti sospetti consistevano nell’accompagnare la donna dal domicilio al luogo dove la stessa esercitava l’attività di meretrice. L’arrestato, denunciato anche perché portava ingiustificatamente in auto alcuni coltelli, dopo le formalità di rito è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi.

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Il 19 novembre 1923 nasceva a Mercato San Severino Antonio Somma. Per celebrare i cento anni dalla nascita del partigiano e poi protagonista della vita politica francavillese e regionale, i familiari proporranno una serie di incontri di approfondimento.

Il primo appuntamento è in programma giovedì 16 novembre alle 18.00 in Biblioteca Comunale con la consegna nelle mani del Sindaco Antonello Denuzzo di una serie di libri che hanno una forte affinità con il pensiero del compianto “Scugnizzo”, questo il suo nome di battaglia da partigiano.

La scelta della famiglia è ricaduta su una raccolta di volumi dedicati a Giuseppe Di Vittorio e su "La scuola più bella che c'è. Don Milani, Barbiana e i suoi ragazzi" di Francesco Niccolini, Luigi D’Elia, Sandra Gesualdi. Di Vittorio e don Milani erano accomunati dall'impegno, condiviso da Somma, di promuovere il valore della conoscenza e della "distribuzione" dei saperi per rendere più liberi i lavoratori e cittadini.

Antonio Somma fu deportato a Mauthausen dove toccò con mano la tragedia dei campi di concentramento. L’orrore vissuto lo spinse a dedicarsi con passione e determinazione alla costruzione di un’Italia libera e democratica. Dirigente sindacale, nel 1970 approdò in Regione dove ricoprì la carica di vicepresidente nel primo Consiglio Regionale della storia pugliese.

I libri donati entreranno nel patrimonio librario cittadino e saranno liberamente consultabili dagli utenti.

La partecipazione alla cerimonia di consegna è libera.

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Nell’ambito di mirati servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti predisposti dal Questore di Brindisi, Annino Gargano, sull’intero territorio provinciale, nel pomeriggio di sabato scorso la Polizia di Stato ha arrestato una donna trovata in possesso di circa 250 gr. di stupefacente del tipo cocaina.

I mirati servizi svolti dal personale della Squadra Mobile della Questura di Brindisi e del Commissariato di P.S. di Ostuni, hanno riguardato in modo particolare la Città Bianca.

Durante i controlli per le vie del centro cittadino i poliziotti notavano una donna entrare e uscire più volte e con fare sospetto da una struttura ricettiva del centro storico, per poi dirigersi a casa di noti pregiudicati del posto. Insospettiti dalle condotte sopra descritte gli agenti procedevano a perquisizione personale con esito positivo, in quanto, occultati nel reggiseno, la donna deteneva tre involucri di sostanza stupefacente.

La successiva perquisizione domiciliare nel luogo ove la stessa lavorava saltuariamente, consentiva di rinvenire altri tre involucri di sostanza stupefacente occultati in alcune ciotole di riso.

I primissimi accertamenti consentivano di appurare che la sostanza dal peso lordo di 250 gr. circa era cocaina di ottima qualità e che avrebbe fruttato un guadagno di certo maggiore ai ventimila euro nelle piazze di spaccio della città bianca, una volta preparata con altre sostanze da taglio.

All’esito delle formalità di rito, la donna è stata associata presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

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