Redazione

La FPCGIL, con la presente, intende ribadire la sua netta (e nota) contrarietà nei confronti del reclutamento di laureati (medici, psicologi, biologi, farmacisti, etc) per il tramite di incarichi di lavoro autonomo. Una posizione, questa, peraltro segnalata sin da quando una delle precedenti amministrazioni trasformò, ex abrupto e motu proprio, il CCNL con cui aveva inquadrato alcuni medici del PS brindisino in incarico di lavoro autonomo. Il risultato fu la fuga di quei medici, peraltro in servizio da anni e ben inseriti nel collettivo lavorativo del PS brindisino, verso altra ASL vicina.

I motivi della contrarietà a tale forma di reclutamento (e, sostanzialmente, anche della fuga di quei medici) erano e rimangono gli stessi.

Innanzitutto, tutti gli incarichi di lavoro autonomo nell’ASLBR, in realtà, sono rapporti che si svolgono secondo le modalità proprie dello schema legale di cui all'articolo 2094 codice civile. Trattasi, cioè, di rapporto di lavoro subordinato in quanto, più che al nomen juris usato dalle parti, il rapporto di lavoro riguarda la effettiva natura, il reale contenuto del rapporto nonché le modalità di espletamento delle mansioni che costituiscono l'oggetto della prestazione. Senza tralasciare il fatto che si tratta di un rapporto di lavoro eterodiretto che assoggetta, quindi, il prestatore d'opera al potere direttivo organizzativo e disciplinare del datore di lavoro con conseguente limitazione della libertà del dipendente. Anzi, trattasi proprio di rapporto di pubblico impiego in quanto il lavoro è prestato alle dipendenze di un ente pubblico non economico, il dipendente risulta e risulterà effettivamente inserito nella organizzazione pubblicistica e adibito ad un servizio rientrante nei fini istituzionali dell'ente pubblico, a prescindere se esista un atto formale di nomina.

In linea teorica, la delibera ASLBR n°2401 del 26.09.2023 (come, peraltro, altre precedenti simili) parte dall’assunto[1] che il mercato del lavoro -dei medici nativi italiani- sia suddiviso tra due categorie, in competizione salariale tra loro, gli insiders (lavoratori occupati, sindacalizzati e qualificati) e gli outsiders (lavoratori non sindacalizzati, poco qualificati e spesso disoccupati). Già quest’ultima è una contraddizione rispetto alla vulgata dominante, non ci sono medici: nei fatti, in questo momento (ma si potrebbe dire storicamente) il mercato italiano del lavoro dei medici non sembra avere mai avuto un tasso di disoccupazione naturale e, a prescindere dai cosiddetti shock di politica monetaria, i medici lavoratori insiders non fuoriescono mai dal processo produttivo, non divengono mai outsiders, a meno che non vadano in quiescenza. Ma quale medico specialista in una delle discipline oggetto di ricerca, in pensione dopo, magari, quarant’anni di duro lavoro, accetterebbe un incarico di lavoro autonomo, sia pure a 60 euro lordi l’ora?

Successivamente, la delibera in parola, assume che tutti gli altri sono imprenditori, sia che si mettano a condurre la loro impresa disponendo di un fondo sia che si facciano imprenditori del loro stesso lavoro senza alcun fondo, e si possono considerare viventi nell'incertezza[2]. Assume, cioè, che il mercato del lavoro - dei medici nativi italiani, soprattutto dei presunti outsiders- sia ulteriormente diviso in due categorie, i rischiofili, capitani coraggiosi, e i rischiofobi, dominati piagnucoloni[3]. Certo, 60 euro lordi l’ora sono una tariffa apparentemente allettante (in quanto complessivamente superiore alla tariffa oraria media di un dirigente medico con quindici anni di carriera in regime di intramoenia) per un altro segmento di lavoratori medici -nativi italiani- che, però lavoratori outsiders non sono: i medici neolaureati. Ma quale medico neolaureato accetterebbe, in cambio di quella tariffa, il rischio connesso ad alcune discipline ospedaliere come la Ginecologia e, soprattutto, Ostetricia o la chirurgia generale (senza escludere le altre oggetto di ricerca)? Quale direttore UOC dei reparti in grave sofferenza accetterebbe il rischio concreto della culpa in eligendo? Quanto dovrebbe spendere l’ASLBR per formare ad un livello adeguato i neolaureati col rischio che tali professionisti decidano di andare altrove? Il rischio dunque, presentato come controparte del desiderio di guadagnare e formarsi prima di entrare in scuola di specializzazione, viene scaricato integralmente sul neolaureato (dalla formazione nell'emergenza urgenza all'assicurazione sugli infortuni e sulle malattie professionali all'assicurazione medico legale...). Questa radicale individualizzazione del destino, però, non ha nulla di naturale.

In ultimo, la delibera di che trattasi compie un passaggio ulteriore assumendo che l’ASLBR si muova in una economia aperta, ma molto semplificata in cui possa ridurre la conflittualità dei lavoratori insiders medici nativi italiani in merito alle richieste di salario monetario, quanto meno al minimo salariale previsto dal CCNL (come già rappresentato da questa OS in sede di delegazione trattante) mettendoli in competizione salariale con lavoratori medici oustiders internazionali: insieme all'assunzione che la produttività sia costante, che il margine di profitto delle aziende che si occupano del sistema salute venga mantenuto costante a livello nazionale e internazionale, suppone che gli altri paesi non reagiscano alla politica di competizione salariale posta in essere in Italia e in Puglia. Naturalmente la verità infatti è sotto gli occhi di tutti: esistono paesi in grado di pagare fino a oltre 30.000 petro dollari al mese certi medici specialisti.

Pur comprendendo la necessità impellente da parte di codesta amministrazione di ridurre le gravi e, in alcuni casi, inveterate carenze strutturali dei medici, questa OS ritiene opportuno approfondire, inoltre, che i rapporti contrattuali che si applicheranno in regime di lavoro autonomo, porteranno, obtorto collo, ad una disomogeneità dei rapporti di lavoro nella sanità pubblica; ad una  più complessa gestione dei rapporti gerarchici individuati e/o individuabili nel rapporto di lavoro; ad una differenziazione dei livelli retributivi; ad un dumping contrattuale.

In definitiva, si prende atto del grande impegno profuso dalla direzione generale a risolvere le criticità ed a garantire i servizi sanitari, ma rimane il fatto che occorre seguire con attenzione queste dinamiche per ridurre davvero ulteriori défaillance e per evitare che si determini una impronta privatistica del sistema sanitario basata non più sull’applicazione erga omnes dei contratti di lavoro ma sulla mercificazione della domanda di salute e del lavoro.

Poi, occorre ancora una volta poter fare una giusta analisi su quanto avvenuto in questi anni ovvero le ragioni per le quali il sistema sanitario provinciale è andato in crisi per la mancanza di medici: mancanza di una programmazione universitaria di largo respiro perché incentrata anacronisticamente a limitare gli accessi in medicina e nelle specializzazioni ricorrendo al “numero chiuso”; una mancanza di attrattività aziendale per cui pochi medici aderiscono ai concorsi della ASLBR anche - ma non solo - in ragione del fatto che esiste una strana sperequazione stipendiale rispetto ad altre ASL viciniore; senza tralasciare che la fuga di tanti medici, avvenuta negli anni verso altre ASL o in strutture private, è stata conseguenza della costrizione a lavorare nell’ASLBR in condizioni di cattività, sotto organico, con relativo stress lavoro correlato.

Pertanto, la FPCGIL proporrà una piattaforma da condividere con tutti gli attori interessati ed in primis con la direzione generale per avviare un deciso cambio di rotta che superi tali ataviche criticità. Perché di questo si tratta: l’urgenza che si protrae da anni non si affronta con provvedimenti “tampone” di corto respiro. Il sistema può cambiare con una elaborazione prospettica o meglio di ampio raggio che possa modificare il paradigma dominante, in applicazione della carta costituzionale che vuole un sistema sanitario pubblico universale e di qualità.

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Mesagne, dal 1° ottobre cambia l’orario di apertura del Castello comunale. Cambia l’orario di apertura del Castello comunale, che dal 1° ottobre sarà aperto la  mattina dalle 9:00 alle 13:00 e il pomeriggio dalle 16:00 alle 20:00, lunedì mattina chiuso. L’ultimo ingresso sarà consentito mezz’ora prima della chiusura. Anche la grande mostra “Caravaggio e il suo tempo” cambia orario e sarà visitabile dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00, ultimo accesso mezz’ora prima della chiusura. Si ricorda che Mesagne aderisce all’iniziativa promossa dal MiC, grazie alla quale ogni prima domenica del mese sarà possibile accedere gratuitamente al Castello e al Museo. La gratuità esclude la mostra "Caravaggio e il suo tempo" il cui ingresso è sempre soggetto al pagamento del biglietto di 12,00 euro (salvo riduzioni e gratuità).Caravaggio_teatralizazione.jpg

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Voli tagliati. Mazzotta: “Bene ripristino del Brindisi-Milano, ora riattivare collegamento con Roma”

Nota del presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia, Paride Mazzotta.

“Non possiamo che registrare con soddisfazione del ripristino della terza fascia giornaliera del collegamento tra Brindisi e Milano Linate, come comunicato da Ita Airways. È una questione su cui abbiamo alzato le barricate e fatto sentire forte la voce del nostro territorio, dei cittadini e delle imprese. Purtroppo, però, è una battaglia che continua: c’è sempre il taglio del terzo collegamento con Roma, che è estremamente importante per l’Aeroporto del Salento il cui potenziamento resta una promessa di Adp. Ita ha comunicato la sua apertura anche sul collegamento con la capitale e noi continueremo a vigilare e sollecitare nell’interesse della comunità. Bene così”.

 

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"Esprimo a nome mio personale e degli associati al Consorzio Albergatori di Carovigno la piena soddisfazione per la marcia indietro fatta da Ita Airways, ripristinando i voli da e per Milano  con l'aeroporto del Salento. E' la vittoria di un territorio, il Salento - dichiara Enzo Di Roma, Presidente del Consorzio Albergatori di Carovigno - e di tutte le parti Istituzionali, politiche e sociali che sono scesi in campo per scongiurare l'isolamento di questa parte della regione. Questo dimostra, come abbiamo più volte rimarcato, che, se si lavora insieme, i risultati possono essere raggiunti. Bisognerà, comunque, sempre vigilare e incidere affinché anche i collegamenti con la capitale siano non solo ripristinati, ma anche rafforzati".

 

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ota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“Quando il territorio si muove all’unisono, i risultati si ottengono: ITA è tornata sui suoi passi e ha annunciato il ripristino dei voli Brindisi-Milano Linate che aveva deciso di tagliare. La battaglia è vinta, ma resta una guerra da combattere: quella per sviluppare il nostro scalo per consentire alla nostra terra di decollare davvero.

"Per anni sono stato una voce nel deserto dell’indifferenza da parte delle istituzioni e della politica, chiedendo attenzione alle esigenze di mobilità aerea del Salento, sollecitando il potenziamento dello scalo brindisino che è cruciale per lo sviluppo del nostro territorio e che sconta invece criticità mai colmate. Ho evidenziato la carenza e la scomodità dei voli da e per la Capitale e Milano. Ho denunciato costi più alti e orari impossibili rispetto a Bari, che scoraggiano il traffico passeggeri su Brindisi. A dicembre scorso, dopo aver fatto pressing sul presidente di Aeroporti di Puglia Vasile, sono riuscito ad ottenere un sopralluogo congiunto nello scalo brindisino e gli ho messo sotto gli occhi i tanti problemi da risolvere, incassando il suo impegno ad investimenti per 110 milioni di euro.

"Ad agosto sono tornato ad incalzarlo, evidenziando di nuovo disparità rispetto a Bari e denunciando il depotenziamento dell’aeroporto brindisino. Poi, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e ha fatto insorgere il Salento intero: l’annunciato taglio di alcuni voli giornalieri per Roma e Milano.

"Va dato atto ai parlamentari salentini di centrodestra di aver aperto una breccia nel muro di Ita, e di aver ottenuto un risultato importante. Ma aspettiamo il rispristino della terza frequenza giornaliera sulla rotta Brindisi-Roma Fiumicino, e invitiamo Aeroporti di Puglia e la Regione a venire incontro ad Ita, sostenendo i suoi sforzi per garantire collegamenti irrinunciabili per il nostro Salento”.

 

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Trasporti, Capone: “Ita annuncia ripristino voli, le nostre richieste sono state accolte”

Dichiarazione della presidente del Consiglio regionale Loredana Capone.
“Ita Airways ha annunciato che ripristinerà i voli tra Milano Linate e gli aeroporti di Bari e di Brindisi per la prossima stagione invernale, e sta valutando un’eventuale reintroduzione della terza frequenza giornaliera sulla rotta Brindisi-Roma Fiumicino. Le nostre richieste, unitarie, sono state accolte, il buon senso probabilmente ha prevalso. E d’altra parte non poteva che essere così, la Puglia rappresenta uno snodo importante per il Mediterraneo, l’Italia e l’Europa e non poteva essere tagliato fuori. Farlo avrebbe significato vanificare gli sforzi di un territorio intero, degli operatori, e della Regione, che tanto si è impegnata in questi anni per sopperire alle gravi carenze infrastrutturali, a partire dall’alta velocità e l’alta capacità, che a Brindisi in particolare purtroppo non sono mai arrivate. Avrebbe significato mettere in difficoltà turisti e tantissimo studenti fuori sede e le loro famiglie, già provati da costi che non sono sempre a portata di tutti, soprattutto quando partire o rientrare a casa è un’emergenza e non qualcosa che si è potuto programmare per tempo. Rispetto, invece, alla collaborazione che la compagnia auspica con Aeroporti di Puglia e il territorio a sostegno di questi sforzi operativi sono certa che, come sempre, ci sarà la massima collaborazione e che anche ITA s’impegnerà a garantire un servizio efficiente e competitivo. I prossimi incontri saranno fondamentali per garantire i migliori risultati”.

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A seguito della segnalazione giunta all’attenzione delle istituzioni, il primo cittadino di Fasano ha intimato i gestori ad apprestare misure adeguate. È stata di recente sottoposta all’attenzione delle istituzioni comunali, nonché dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, il protrarsi di continui schiamazzi in prossimità di distributori automatici di via Egnazia.

La questione merita condivisione e attenzione, anche al fine di arginare fenomeni con più gravi risvolti. Per questo il sindaco Francesco Zaccaria ha scritto ai gestori dei distributori automatici in oggetto, intimando i gestori ad apprestare solertemente una serie di misure finalizzate a controllare che la frequentazione dei locali non sfoci in condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell’ordine e tranquillità pubblici, in modo da garantire la pacifica convivenza e l’equo contemperamento degli interessi, ovverosia dei diritti e delle libertà coinvolti.

«L’ordinamento giuridico – si legge nella missiva del primo cittadino - prevede in merito un sistema di misure di protezione nei confronti delle parti lese e/o danneggiate, associato a un apparato sanzionatorio atto a punire adeguatamente i contravventori. Sì osserva, tuttavia, che sarebbe auspicabile, anche in ragione della giovane età dei frequentatori dei distributori automatici dell’attività, garantire una risposta al fenomeno di differente spessore ma di non minore efficacia. A tal fine si invitano codeste Ditte, qualora non provvedano a sospendere lo svolgimento dell’attività alle ore 23:00, compresi i giorni festivi e prefestivi, con interdizione dell’accesso da parte dei possibili fruitori, a controllare la frequentazione dei locali e a impedire i continui schiamazzi. Tale misura, oggetto di monitoraggio da parte delle Forze dell’Ordine presenti sul territorio nell’ambito delle consuete attività di vigilanza, consentirebbe di verificare medio tempore (per un lasso di tempo ragionevolmente determinato in mesi tre) gli effetti, la salvaguardia della quiete pubblica e il diritto al riposo».

«Le giuste lamentele dei cittadini – spiega il sindaco Zaccaria –, meritavano una risposta ferma e veloce: oggi ho scritto ai titolari dei distributori automatici di snack e bevande prescrivendo correttivi nella gestione. Ho dato mandato alle Forze dell’ordine di monitorare i luoghi interessati dalle lamentele dei cittadini, intervenendo quando necessario e relazionandomi sui risultati. Il rispetto per gli altri è un valore che dovrebbe unire, anziché dividere: mi auguro che questa decisione porti i genitori dei minori che rientrano a tarda ora a una riflessione su una maggiore disciplina per i propri figli. Per la nostra amministrazione la qualità della vita di tutti e l’unione dei cittadini per tutelarla sono principii-cardine, che vogliamo difendere. Se la situazione non migliorerà, adotterò provvedimenti più rigidi: essi rappresenterebbero una misura estrema a un fenomeno che ritengo possa essere debellato con misure a contenuto educativo».

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Un importante traguardo per la comunità di Erchie, è stato raggiunto con la sottoscrizione ufficiale della concessione del Campo sportivo comunale con l’Associazione Sportiva Dilettantistica “VIRTUS ERCHIE." Questa decisione arriva mentre sono in fase di completamento i lavori di rifunzionalizzazione del campo polivalente situato all'interno del Campo Sportivo di via Puccini e la realizzazione di interventi di efficientamento degli impianti di illuminazione.

“La decisione di affidare la gestione dell'impianto sportivo – spiega il sindaco Pasquale Nicolì - è motivata dalla volontà di sostenere e incentivare l'attività sportiva e sociale nella nostra comunità, mentre al contempo mira a massimizzare l'utilizzo dell'attuale patrimonio infrastrutturale, rendendolo disponibile per tutti i cittadini. Importante sottolineare – conclude il primo cittadino - che questo processo non comporta alcun onere finanziario diretto per l'Ente comunale, ma anzi apporta benefici economici attraverso la valorizzazione di questa preziosa struttura”.

Il nulla osta per l’utilizzo del Campo Sportivo Comunale ubicato in via Puccini è stato concesso per consentire lo svolgimento di tutte le gare del Campionato di Terza Categoria, nonché di tutte le altre manifestazioni ufficiali organizzate dalla Lega Nazionale Dilettanti Comitato Regionale Puglia.

L'affidamento del Campo Sportivo alla "A.S.D. VIRTUS ERCHIE" è stato deciso per garantire l'efficienza ed economicità nella gestione, considerando l'assenza di personale dedicato e di risorse specifiche per tale scopo. Questa partnership mira a valorizzare l'impianto sportivo esistente, mantenendolo a disposizione della cittadinanza e promuovendo attività sportive e sociali nella frazione. L’accordo vergato in un atto di concessione stabilisce anche che l'utilizzo dell'impianto sportivo da parte di terzi sarà autorizzato dal concessionario, facendo attenzioni a delle priorità provenienti dal Comune, dalle scuole, attività connesse ai campionati ufficiali di enti o federazioni sportive, compresi allenamenti e competizioni, attività per disabili ecc.

Questa concessione rappresenta un passo significativo verso la promozione dell'attività sportiva e il benessere della comunità di Erchie. L'Associazione Sportiva "A.S.D. VIRTUS ERCHIE" è pronta a collaborare con il Comune per assicurare che il Campo Sportivo Comunale continui a essere un luogo di incontro e di sviluppo delle passioni sportive di tutti i cittadini.

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 AGRICOLTURA SOCIALE: COLDIRETTI PUGLIA, NUOVO WELFARE VERDE DA AGRINIDO AD INSERIMENTO LAVORATIVO EXTRACOMUNITARI FINO ALLA PET THERAPY.

Con le crisi economiche e sociali degli ultimi anni, determinate dal Covid e dallo scoppio della guerra in Ucraina, si sono aperti nuovi scenari con l’agricoltura che ha dimostrato di essere concretamente “sociale” offrendo un nuovo welfare verde, dall’agriasilo all’inserimento dei lavoratori extracomunitari e delle persone fragili, dall’agribenessere psicofisico fino alla pet therapy. E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia, in occasione dell’appuntamento a Lecce con il consorzio Sale della Terra, con cui proseguono gli incontri di formazione territoriali, a cura di Campagna Amica, con educatori e imprenditori agricoli nell'ambito del progetto "Nidi di Comunità".

Grazie al contributo dell'impresa sociale "Con i Bambini" si è creata una rete di partner che stanno sviluppando – spiega Coldiretti Puglia - gli agrinido pronti ad accogliere centinaia di bambini per una educazione che parta dal contatto con la natura e sfrutti le opportunità che l'agricoltura offre. Sui territori si sviluppano così collaborazioni tra mondo scolastico, con diverse cooperative sociali operanti nel settore, amministrativo con i comuni interessati e imprenditori agricoli dediti all'agricoltura sociale, con la natura e l'agricoltura  che sono maestre per il futuro dei bambini.

Dalla pet theraphy a servizi di benessere psicofisico fino all’agrididattica, con quasi 9 cittadini su 10 (89%) che sognano l’agricolonia per i propri figli con un gradimento in crescita per un servizio fondamentale per le famiglie in un paese come l’Italia dove il 75% dei bambini non ha un posto al nido, l’agricoltura sociale offre sostegno alle famiglie e implementa il rapporto tra chi vive disagi e la comunità svolgendo una funzione straordinaria.

In Puglia la legge regionale consente di promuovere l’agricoltura sociale che – spiega Coldiretti Puglia – diviene formalmente strumento utile anche all’inserimento socio-lavorativo di immigrati e soggetti svantaggiati, disabili e minori in età lavorativa, integrati in progetti di riabilitazione sociale mediante le risorse materiali e immateriali dell’agricoltura, attraverso le opportunità della multifunzionalità e il grande spirito innovativo e di inclusione sociale dimostrato anche dai giovani imprenditori agricoli e dalle donne in agricoltura.

In Puglia sono già state censite 95 aziende agricole che hanno esperienza di accoglienza e di agricoltura sociale e svolgono – aggiunge Coldiretti Puglia - un ruolo importante nell’ambito della multifunzionalità, accogliendo le fasce più deboli della società nelle aree rurali. Ed è proprio in quelle aree, spiega Coldiretti Puglia, che stanno nascendo esperienze molto diversificate di agricoltura sociale che vanno dal recupero e reinserimento lavorativo di soggetti con problemi di dipendenza all’agricoltura terapeutica, con disabili fisici e psichici di diversa gravità, ma anche il reinserimento sociale e lavorativo di persone emarginate e l’attività agricola volta al miglioramento del benessere e della socialità, come l’agriasilo, ospitalità per gli anziani e orti sociali.

In questo contesto, con famiglie che hanno bisogni e problemi sempre più diversificati – sottolinea la Coldiretti Puglia – il nuovo welfare offerto dalle fattorie sociali lungo tutta la penisola rappresenta una boccata di ossigeno per tanti italiani ma anche per il sistema dei servizi pubblici messo sotto pressione.

Per sostenere i genitori di bambini e ragazzi con disabilità intellettiva e autismo ci sono fattorie che hanno realizzato – spiega Coldiretti regionale -  percorsi di formazione, recupero e apprendimento garantendo opportunità che in molte aree non sarebbe possibile offrire. Ma sono molte anche le aziende che hanno reso possibile un modo diverso, più gratificante e più sicuro di vivere la vecchiaia rispetto al modello delle case di riposo. Gli anziani ospiti degli agriospizi, residenze rurali, passano la giornata all’aria aperta – continua Coldiretti regionale – dedicandosi all’ortoterapia, ai corsi di cucina, ai corsi di ginnastica e rieducazione posturale fino alle escursioni in campagna, in modo da favorire la socializzazione e il mantenimento di una buona condizione psicofisica.

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Carabinieri NAS Taranto: sospesa attività di un noto ristorante della provincia di Brindisi. Nell’ambito dei controlli svolti dai Carabinieri del N.A.S. di Taranto, mirati a garantire la sicurezza alimentare e la tutela della salute dei consumatori, è stato chiuso un noto ristorante ubicato nel centro storico della provincia di Brindisi.

Il provvedimento si è reso necessario poiché l’esercizio versava in condizioni igieniche e strutturali assolutamente inadeguate. Nel corso dell’ispezione i militari hanno accertato la presenza di escrementi di topi tra gli scaffali, attrezzature in precarie condizioni di pulizia, locali bisognevoli di interventi di manutenzione straordinari, nonché la mancata attuazione delle procedure di autocontrollo H.A.C.C.P. È stata anche riscontrata l’attivazione di un deposito alimenti attivato in assenza delle necessarie autorizzazioni e dei requisiti minimi d’igiene.

Le irregolarità accertate hanno reso necessario l’intervento sul posto del personale del Dipartimento di Prevenzione dell’A.S.L. di Brindisi che ha quindi disposto la sospensione immediata del ristorante e del deposito alimentare, fino al ripristino delle condizioni d’igiene necessarie per lo svolgimento dell’attività di ristorazione. Al titolare sono state contestate violazioni pecuniarie per 4.000 euro.

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Il sindaco Zaccaria ringrazia RFI: intermodalità bici +treno entro fine ottobre. La Direzione Operativa Stazioni Area Manager Adriatica di RFI accoglie la richiesta del primo cittadino di FASANO e autorizza le operazioni di installazione di dispositivi di intermodalità bici +treno. 

È stata celere e puntuale la risposta di RFI - Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. alla lettera scritta dal sindaco di Fasano Francesco Zaccaria in data 19 settembre riguardante l’installazione, nella stazione ferroviaria di Fasano, di dispositivi di intermodalità bici-treno, atti ad agevolare la fruizione dei servizi ferroviari ai tanti cittadini e turisti che scelgono come mezzo di trasporto la bicicletta.

«Ringrazio vivamente – spiega il sindaco Zaccaria –, le strutture della Direzione Operativa Territoriale Bari e la Direzione Stazione, per la celerità e la disponibilità dimostrata nel rispondere alla mia lettera, informandoci che la struttura RFI di cui è la responsabile, provvederà ad installare gli scivoli per le biciclette lungo le rampe di scale a servizio della stazione di Fasano, entro la prima decade del mese di ottobre. Un risultato importante che agevolerà in maniera concreta tutti i viaggiatori, turisti e pendolari, che scelgono la bicicletta o il monopattino, combinandolo nel modo più efficiente con i treni, valorizzando i punti di forza di ciascuno, comodità, velocità, costi, affidabilità e prevedibilità e traguardando benefici in termini di sostenibilità ambientale e riduzione dell’impronta dei trasporti».

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10eLotto, a Ceglie Messapica (BR) vinti 50 mila euro. Puglia in festa grazie al 10eLotto. Nell’ultimo concorso, come riporta Agipronews, a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, è stato messo a segno un 9 Oro da 50 mila euro.  L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per oltre 25 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di quasi 2,8 miliardi dall'inizio dell'anno.

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INFLAZIONE: COLDIRETTI PUGLIA, IL CARO PREZZI SI VEDE DAL MATTINO CON ‘COLAZIONE SALATA’ (+30%); AUMENTA TUTTO DAL CAPPUCCINO (+20%) AL CORNETTO (+25%)

Il caro prezzi si vede dal mattino a partire dalla colazione ‘salata’ per i consumatori pugliesi costretti a pagare il 30% in più già al risveglio ai banchi del bar, per l’impatto del caro prezzi con aumenti che vanno dal +25% del cornetto al +20% del cappuccino, con i prezzi del cibo saliti del +10% nel 2023 per effetto delle tensioni internazionali sul commercio e sulle quotazioni, ma anche di fenomeni speculativi. Secondo Coldiretti Puglia, a farne le spese sono i consumatori che stanno perdendo potere d’acquisto, ma anche allevatori e agricoltori stretti nella morsa degli alti costi di produzione, a cui non corrispondono adeguati compensi.

L’effetto dei rincari si fa sentire – aggiunge Coldiretti Puglia -  sullo zucchero aumentato del 50%, ma anche sul caffè con rincari del 15% e sul latte che sale del 30%, ma l’effetto dei rincari energetici si fa sentire anche su biscotti, pane, burro e marmellate. Il caro prezzi taglia del 5% le quantità di prodotti alimentari acquistate dai cittadini nel 2023 che sono però costretti a spendere comunque il 7% in più a causa dei rincari determinati dall’inflazione.

La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che – sottolinea la Coldiretti – volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10% nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio. Il risultato dei discount – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità.

Le famiglie – sottolinea la Coldiretti – tagliano gli acquisti e vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Ma con la diminuzione delle quantità acquistate a causa del caro prezzi si cerca anche di fare più attenzione agli sprechi, razionalizzando i consumi. Dalla cucina degli avanzi alla doggy bag al ristorante, dal ritorno della gavetta in ufficio agli orti sul balcone, dalla lista della spesa per non farsi tentare dagli acquisti di impulso fino allo sguardo piu’ attento alla data di scadenza secondo la Coldiretti sono solo alcune delle strategie adottate dagli italiani per salvare i bilanci familiari.

Ma è una colazione amara anche per gli allevatori e le loro mucche da latte – spiega Coldiretti Puglia – con l’esplosione dei costi di produzione, mentre il prezzo del latte alla stalla scende, con la necessità di attivare controlli serrati lungo la filiera. Cresce anche il prezzo delle farine e dei prodotti da forno, nonostante il crollo del prezzo del grano del 60% rispetto allo scorso anno sui valori al di sotto dei  costi di produzione che mettono a rischio il futuro della coltivazione, proprio quando gli agricoltori hanno dovuto spendere oltre 300 euro in più ad ettaro, mentre il clima pazzo ha fatto crollare la produzione pugliese sotto i 7 milioni di quintali.

Occorre intervenire per contenere i rincari ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti nel sottolineare che è necessario lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

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