Redazione

In merito alla richiesta di ripristinare la presenza di un medico nella postazione del 118 di San Vito dei Normanni, avanzata da alcune associazioni dopo il decesso di un uomo per malore improvviso, si precisa che la grave carenza di medici non consente allo stato attuale di implementare il Servizio.

Il ridimensionamento del personale era stato già operato da qualche anno a causa della riduzione di circa il 50% di medici con idoneità 118 rispetto al 2020 (periodo pre-Covid), che non consente la medicalizzazione di alcune postazioni ambulanze, come quella di San Vito.

Il Servizio 118 è stato comunque riorganizzato per garantire sempre soccorsi rapidi nei casi di emergenza su tutto il territorio provinciale. Nel caso specifico, che riguarda - purtroppo - la morte di un uomo avvenuta a San Vito dei Normanni, come dichiara il direttore del Servizio di Emergenza-urgenza, Massimo Leone, “l'evento è stato gestito tempestivamente con l'intervento di personale sanitario avanzato: l'ambulanza India attiva nel comune, che prevede a bordo un infermiere e due soccorritori, è arrivata sul posto in cinque minuti esatti dalla chiamata pervenuta alla Centrale operativa, effettuando un massaggio cardiaco ed erogando cinque shock con il defibrillatore semiautomatico in dotazione al mezzo. Come previsto dalla procedura del 118 e dai protocolli in vigore, nel corso del trattamento sanitario si è aggiunta l'automedica proveniente da Mesagne. Purtroppo, nonostante l’impegno profuso da tutti gli operatori intervenuti, le attività espletate secondo le norme previste per il caso non sono bastate a salvare la vita all'uomo”.

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A seguito della sentenza del Consiglio di Stato n. 1842 del 16 marzo 2022 che ha riconosciuto il diritto del personale docente non di ruolo all’attribuzione della Carta del docente (istituita dal c. 121 art. 1 della L. 107/2015 per il solo personale docente a tempo indeterminato) la FLC CGIL Brindisi ha previsto di avviare una vertenza collettiva davanti ai Giudici del Lavoro del nostro territorio per tutelare i docenti “a tempo determinato”:
che a far data dal 2015/16 abbiano avuto contratti fino al 30/6 o 31/8.
servizio di almeno 180 gg per anno scolastico.

Quante/i si trovino in questa condizione è necessario che trasmettano per posta elettronica certificata (o raccomandata A/R) una lettera di diffida al Ministero dell’Istruzione adattandola al proprio caso e ai propri contratti a tempo determinato intercorsi dall’istituzione della card docenti (2015/16) ad oggi.

Quante/i siano interessati a ricorrere con la FLC CGIL Brindisi dovranno inoltrare una email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., avente come oggetto “RICORSO CARTA DOCENTE PERSONALE A TEMPO DETERMINATO-seconds tornata”, in cui inserire i propri dati anagrafici, il codice fiscale, copia di un cedolino paga. A seguito della ricezione di tale email, Vi invieremo la lettera di diffida da inviare al Ministero dell’Istruzione.

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“Consorzio di Bonifica dell’Arneo: una telenovela senza fine”. Non è il titolo di un film bensì ciò che asserisce il consigliere comunale di “Mesagne moderata”, Carmine Dimastrodonato, in merito all’ennesimo ricevimento del balzello da parte dei cittadini attraverso il quale il Consorzio, forse tra i più odiati d’Italia, li ha invitati a pagare la tassa per un servizio inesistente. E a dimostrazione del fatto Dimastrodonato ha scattato diverse fotografie che dimostrano lo stato di precarietà in cui versano i canali consortili privi di manutenzione.IMG_20220421_094755_COMUNE.jpg

Non solo, il consigliere di minoranza se la prende anche con l’amministrazione Matarrelli che, a suo dire, non ha mosso nessun passo politico per sbloccare questa endemica situazione. “Il comune di Mesagne ha esposto davanti agli uffici un cartello: “In merito agli avvisi di pagamento dell’Arneo, si prega rivolgersi direttamente al consorzio impositore”, facendo il Ponzio Pilato della situazione”, ha esordito Dimastrodonato, denunciando l’ennesima imposizione del Consorzio di Bonifica che da anni riscuote le tasse senza erogare i servizi. Per la verità non si contano ormai più gli avvisi di sollecito che il Comune ha inviato periodicamente al Consorzio per invitarlo a pulire i canali per lo scolo delle acque meteoriche. “La situazione è drammatica – ha spiegato il consigliere – ed è inqualificabile l’assenza del Consorzio Arneo, non solo in questi anni, ma almeno da trenta a questa parte. Forse l’amministrazione comunale si è dimenticata delle varie alluvioni con danni ingentissimi che ha subito la nostra città. Nonostante ciò il Consorzio continua a chiedere e riscuotere il pagamento di una tassa senza aver eseguito alcuna opera di bonifica, alcun tipo di manutenzione, né ordinaria né straordinaria, non apportando alcun beneficio ai fondi dei consorziati”.

Dimastrodonato sa bene che il problema è politico. “Come al solito – ha proseguito - la politica non fa nulla per sbloccare questa incresciosa situazione pertanto al contribuente per difendersi non resta altro che seguire la via giudiziaria con conseguenze talmente onerose da scoraggiarlo a intraprenderla. Così, per le piccole somme preferisce pagare e chiudere la vicenda”. Su questa situazione il consigliere di minoranza è certo che “il sindaco avrebbe fatto bene ad essere al fianco dei suoi cittadini-contribuenti al fine di far rivedere sia il Piano di classifica, che il nostro Comune non ha mai pubblicato e ha dato adito a sentenze favorevoli al Consorzio, anche in secondo grado, sia il Piano di contribuenza”. Secondo Dimastrodonato “tali temi non appassionano particolarmente il sindaco e non rendono da un punto di vista elettorale e di consenso, ma le ricordo che la Cultura passa soprattutto attraverso l’ambiente, l’agricoltura, le attività produttive e la tutela del territorio”.

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La biblioteca “Ugo Granafei” di Mesagne ha ricevuto un finanziamento ministeriale di 19mila euro per l’acquisto di nuovi libri. Nonostante ciò questo antico cenacolo di cultura non ha a Mesagne nemmeno un cartello stradale che indichi le tre sedi presenti. E sì, proprio vero. Chi va alla ricerca della biblioteca lo fa chiedendo in giro poiché non vi sono cartelli indicativi delle tre sedi: ex scuola Marconi, dove c’è il deposito dei libri; il parco Potì con la sala di lettura e la sede centrale in piazza IV Novembre, che a dicembre riaprirà i battenti. In ogni modo, archiviato il gap stradale, grazie all’attività del suo consulente politico, Marco Calò, e del personale in servizio, diretto dall’archeologa, Alessia Galiano, questa istituzione non conosce crisi ed è beneficiaria di un finanziamento ministeriale per l’acquisto di nuovi libri, 10mila euro in più rispetto all’anno scorso.biblioteca_Punto_lettura_presso_parco_Potì.jpg

Dunque, “Mesagne Città che legge" si riconferma tra i Comuni beneficiari del contributo per l’acquisto di nuovi libri. Alla biblioteca “Ugo Granafei” sono stati assegnati 10mila euro in più rispetto all’anno scorso per un totale di quasi 19mila euro. La somma consentirà di implementare il già ricco patrimonio librario, associazioni e cittadini possono segnalare i titoli da acquistare entro il prossimo 30 settembre all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., per informazioni è possibile contattare il numero 3389183643. Una bella notizia, anche in vista della imminente riapertura della storica sede della biblioteca comunale in piazza IV Novembre, completamente rinnovata: ultimato il trasferimento dei volumi messi in sicurezza durante i lavori di ristrutturazione, il consistente numero di volumi verrà restituito alla fruizione di cittadini, studenti e studiosi con importanti novità. “Siamo particolarmente felici: il ministero – ha commentato il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli - ha riconosciuto e premiato l’impegno dell’amministrazione comunale che, attraverso la solerzia progettuale della biblioteca, ha continuato a garantire i servizi di prestito e adeguati spazi di lettura, presso il parco “Potì” e in alcuni immobili dell’ex scuola media “Marconi”.

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Il Mulino D'Errico, di Maria Carmela D'Errico è dal 1976 "BOTTEGA ARTIGIANA STORICA E DI TRADIZIONE" riconosciuta dalla Regione Puglia. Il Mulino D'Errico è una tradizione familiare tramandata dalla madre alla figlia Maria Carmela che lo gestisce con grande amore e professionalità. 

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BIOLOGICO: COLDIRETTI PUGLIA, CRESCE A DOPPIA CIFRA IN PUGLIA (+12%); AL TOP IN ITALIA CON 321MILA HA COLTIVATI

Torna a crescere il settore biologico in Puglia, con un aumento del 12% in 1 anno, confermando la Puglia al top della classifica nazionale per l’agricoltura biologica con quasi 321mila ettari coltivati a bio. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, diffusa in occasione del Sana, il Salone internazionale del biologico e del naturale con il Presidente nazionale Ettore Prandini e i cuochi contadini di Campagna Amica allo stand C13 padiglione 30 della fiera di Bologna.

La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia con 320.829 ettari, dove la pratica biologica – spiega Coldiretti Puglia - interessa tutti i comparti agricoli dall’olivo con 89mila ettari ai cereali con oltre 63mila ettari, dalla vite con più di 19mila ettari agli ortaggi con quasi 13mila ettari, oltre a 3 impianti di acquacoltura biologica.

Un successo trainato dalla fiducia dei consumatori con 1 cittadino su 5 che – secondo Coldiretti - consuma regolarmente prodotti bio ed è disposto a pagare anche di più per acquistare un prodotto certificato bio, mentre il 13% dei consumatori è certo che, nel prossimo futuro, aumenterà la spesa per portare in tavola prodotti biologici. La spinta verso il biologico è sostenuta soprattutto da motivi salutistici, ma molto importanti nella scelta di acquisto, il territorio di origine e le garanzie della certificazione. Sul fronte dei prezzi si registra – precisa la Coldiretti regionale -  il permanere di una marcata instabilità e un generale trend rialzista. Anche se per la maggior parte delle colture si riduce il differenziale di prezzo riconosciuto all’agricoltore biologico rispetto all’omologo prodotto convenzionale.

Con l’aumento dei costi l’agricoltura biologica ha consentito anche di tagliare di un terzo i consumi energetici attraverso l’utilizzo di tecniche meno intensive, le filiere corte e la rinuncia ai concimi chimici di sintesi prodotti con l’uso di gas. Ma si va anche dall’uso di sostanze naturali e 100% Made in Italy – spiega Coldiretti - per concimare i terreni e sostituire i fertilizzanti dall’estero, rincarati anche del 170% con un effetto valanga sulla spesa delle famiglie, al riutilizzo degli scarti di produzione (foglie, gusci, paglia, ecc.) per garantire energia pulita, fino al potenziamento delle filiere corte con la vendita diretta che abbatte i trasporti. In questo modo si riesce a ridurre i consumi di energia in media del 30% rispetto all’agricoltura tradizionale – sottolinea Coldiretti – ma in alcuni caso, come ad esempio per le mele, si arriva addirittura al -45%.

Concimare la terra attraverso l’uso del letame, il compostaggio dei residui organici e anche i residui degli impianti di biogas, favorisce così la resilienza delle aziende agricole biologiche – rileva Coldiretti - e rappresenta un modello produttivo in grado di contrastare la dipendenza da mezzi di produzione esterni alle aziende. Ma, puntando sulla filiera corta, il biologico riduce anche i tempi di trasporto dei prodotti e, con essi, le emissioni in atmosfera, tagliando le intermediazioni con un rapporto diretto che avvantaggia dal punto di vista economico agricoltori e consumatori. L’attenzione dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle fattorie completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio.

Il biologico si inserisce a pieno titolo nel modello dell’agroalimentare made in Italy sostenuto da Coldiretti, già fortemente caratterizzato per l’attenzione alla qualità, alla salute dei consumatori e alla tutela dell’ambiente. Temi e obiettivi che, proprio nel biologico, trovano la loro piena definizione.

L’obbligo di scrivere in etichetta l’origine della materia prima e la volontà di valorizzare prodotti a km zero da parte dell’industria e dei consumatori, sta favorendo – spiega Coldiretti - la costruzione di filiere biologiche nazionali. Il logo nazionale del biologico Made in Italy previsto dalla legge nazionale di settore e la possibilità di realizzare importanti contratti di filiera anche per il biologico, contribuiranno ulteriormente ad uno sviluppo sempre più sostenibile delle filiere agroalimentari. In questo scenario è nata Coldiretti bio, associazione di imprese ed esperti del settore, per contribuire a una transizione green sempre più sostenibile e a una valorizzazione del bio nel piatto.

Il biologico sta già dimostrando di essere una risposta alle sfide attuali per una maggiore sostenibilità economica ambientale e sociale, conclude Coldiretti sottolineando che è necessario però ricentrarlo nella sua dimensione agricola, legarlo saldamente al territorio di produzione ed affrontare un processo di evoluzione nel sistema di certificazione che possa essere sempre di più garante di un modello produttivo attento all'ambiente e alle persone di cui le aziende agricole italiane sono da tempo protagoniste.

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La FP CGIL Brindisi desidera portare all'attenzione di tutti la situazione attuale della U.O. di Chirurgia Generale dell'Ospedale "A. Perrino". Negli ultimi anni, la combinazione di pensionamenti, trasferimenti e maternità, e una politica improntata sul precariato senza l'adeguata assunzione di nuovo personale, ha gravemente compromesso l'efficienza di un servizio che è sempre stato di alta qualità.

Lodevole Impegno del Personale

Gli infermieri e gli OSS di questo reparto hanno lavorato in condizioni di carenza di personale per un periodo prolungato, ben prima dell'emergenza COVID-19. Hanno superato numerosi ostacoli organizzativi e di gestione, spesso rinunciando ai propri riposi e ferie, per garantire la continuità dell'assistenza ai pazienti.

Situazione Attuale e Rischi

Attualmente, il personale in dotazione alla U.O. di Chirurgia Generale è composto da 15 infermieri, di cui due unità con contratti precari in scadenza, e 8 OSS  Con una media di due infermieri e un OSS in turno per 26 posti letto.

A questi si aggiungono due unità infermieristiche adibite ad attività ambulatoriali. Questa dotazione è palesemente inferiore ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Inoltre, il personale è spesso costretto a svolgere compiti logistici, come il trasporto dei pazienti in sala operatoria, aggravando i rischi legati all'organizzazione, in quanto si è costretti ad affidare i degenti ad una sola unità infermieristica.

Richiesta della FP CGIL Brindisi

La FP CGIL Brindisi chiede un immediato incremento di personale per questo reparto di cruciale importanza per il servizio sanitario provinciale. È fondamentale che vengano avviati processi di stabilizzazione del personale e che si proceda con nuove assunzioni per garantire un servizio sanitario efficiente e sicuro.

La FP CGIL Brindisi continuerà a monitorare attentamente la situazione e non esiterà a intraprendere ulteriori azioni sindacali se necessario. Invitiamo tutte le parti interessate a prendere misure immediate per risolvere questa crisi.

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Gli "Eco-diari" sono arrivati. Mancano pochi giorni e poi tutti gli alunni e le alunne dell'Istituto Comprensivo "Giovanni XXIII" di San Michele Salentino riceveranno un omaggio da parte dell'Amministrazione Comunale e dalla Monteco S.p.A. In particolare, chi frequenterà le classi 3^, 4^ e 5^ della Scuola Primaria e le alunne e gli alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado dell'Istituto Comprensivo "Papa Giovanni XXIII" riceveranno gli “Eco-diari” scolastici. Ai bambini della scuola dell’infanzia saranno donate matite piantabili (con semi di piante aromatiche), per tutti gli altri delle classi 1^ e 2^ della Scuola Primaria in omaggio dei segnalibri in cartoncino e delle borse riutilizzabili in tessuto. L'iniziativa è inserita nell'ambito della campagna di comunicazione e sensibilizzazione ambientale progettata dall'Amministrazione Comunale di San Michele Salentino e da Monteco S.p.A.
I grafici hanno personalizzato alcune pagine dei diari al fine di poter ricordare agli studenti e ai genitori le buone pratiche sulla corretta raccolta differenziata e giochi a tema ambientale. In questo modo, nessuno avrà più dubbi rispetto al calendario di conferimento e alla tipologia di rifiuti da inserire negli appositi contenitori. Il diario scolastico per l'anno 2023-2024 è stato appositamente progettato per sensibilizzare i ragazzi e le loro famiglie sui temi ambientali.
"Siamo investendo tanto sulle giovani generazioni," ha dichiarato il sindaco, Giovanni Allegrini, "per promuovere la tutela dell'ambiente, perché sappiamo che sono loro il futuro e hanno un ruolo fondamentale nel preservare il nostro pianeta. In questo percorso abbiamo trovato nella scuola un partner insostituibile, per questo vorrei ringraziare la dirigente scolastica, prof.ssa Margherita Vitale, per la collaborazione continua alle tante iniziative che si svolgono nel nostro paese. Con questa nuova iniziativa speriamo di ispirare i giovani studenti a sviluppare una maggiore consapevolezza dell'importanza dell'ambiente e ad adottare comportamenti responsabili anche in famiglia per contribuire a creare un mondo più sostenibile."
Nel diario, che verrà consegnato il primo giorno di scuola, sono inserite, inoltre, le foto relative ai progetti attuati lo scorso anno scolastico, giochi educativi e tutte le parti necessarie per la compilazione dell'orario scolastico, annotazioni giornaliere e il libretto delle assenze. "Abbiamo voluto anche quest'anno regalare ai nostri ragazzi questo utile strumento di programmazione delle attività quotidiane," spiega l'assessore all'Ambiente, Pubblica Istruzione e Gentilezza, Tiziana Barletta. "È stato un modo per venire incontro alle spese che tante famiglie sostengono all'inizio dell'anno scolastico e un'occasione per ricordare che siamo infaticabili sentinelle, custodi dell'ambiente che ci circonda e capaci di ascoltare il cuore della Terra."

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BOLLETTE: COLDIRETTI PUGLIA, AUMENTO GAS PESA SU FAMIGLIE E IMPRESE; MA ANCHE PREZZO GASOLIO AGRICOLO IMPAZZITO (+0,22)

L’aumento delle bollette del gas pesa su imprese e famiglie costrette a fare i conti con i pesanti effetti dell’inflazione sui consumi, ma è anche il prezzo impazzito dei carburanti a incidere sui costi di cittadini, agricoltori e allevatori. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento stimato del +10% delle bollette del gas in autunno.  Una preoccupante inversione di tendenza con la spesa energetica che ha un doppio effetto negativo perché – sottolinea la Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare. Una tendenza che rischia di accentuarsi per le tensioni internazionali nei mesi più freddi in cui più elevati sono i consumi e di conseguenza gli impatti economici. Il costo dell’energia – continua la Coldiretti – si riflette infatti in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione.

A subire le conseguenze degli ingiustificabili rincari di benzina e gasolio è l’intero sistema agroalimentare, con i prezzi del carburante agricolo balzati di 0,22 euro al litro in 1 mese che stanno facendo fermare i trattori per le arature nelle zone cerealicole e aggravano pesantemente i costi dell’irrigazione di ogni coltura, ma fanno lievitare anche i costi della logistica quando l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su gomma.

Il caro carburanti con il balzo dei prezzi del gasolio agricolo – spiega Coldiretti Puglia – fa esplodere i costi orari delle lavorazioni, per cui si fermano i trattori nei campi, ma c’è il rischio che si fermino anche i pescherecci alle banchine. Con l’aumento esponenziale dei costi di produzione in campagna e l’andamento climatico anomalo che ha decimato i raccolti, con tagli della produzione per caldo, siccità e maltempo che quest’anno vanno dal 30% per pesche e nettarine fino al 40% in alcuni areali dell’uva da tavola – secondo Coldiretti Puglia - occorre garantire agli agricoltori un compenso adeguato per garantire la sopravvivenza delle imprese agricole.

Con l’inflazione alimentare che galoppa e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti, la penuria di produzioni pugliesi che si sono salvate dagli eventi estremi degli ultimi mesi e i rincari di benzina e gasolio dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura, hanno ingenerato rincari dei prezzi, spesso ingiustificabili, con una differenza enorme – aggiunge Coldiretti Puglia - tra il costo dei prodotti in campagna e quelli al dettaglio.

La produzione agricola e quella alimentare in Puglia assorbono oltre il 10,3% dei 5,578 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno dei consumi totali. In Puglia il settore dei trasporti (34,6% dei consumi finali) si conferma tra l’altro il settore più «energivoro» ed è caratterizzato da un largo utilizzo di combustibili liquidi che coprono il 93,9% dei consumi del settore, ricorda Coldiretti Puglia sulla base dei dati MISE, Terna ed Enea.

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Lettera aperta per l’immediata liberazione del cittadino italo palestinese Khaled El Qaisi, prigioniero delle autorità israeliane.

Il 31 agosto Khaled El Qaisi, rispettivamente marito e figlio delle scriventi, è stato trattenuto dalle autorità israeliane ed è tuttora prigioniero in virtù di una misura precautelare in attesa di verifica di elementi per formulare un’accusa.

Lo scorso giovedì Khaled, che ha doppia cittadinanza, italiana e palestinese, attraversava con moglie e figlio il valico di frontiera di “Allenby” dopo aver trascorso le vacanze con la propria famiglia a Betlemme, in Palestina.

Al controllo dei bagagli e dei documenti, dopo una lunga attesa, è stato ammanettato sotto lo sguardo incredulo del figlio di 4 anni, della moglie nonché di tutti i presenti che erano in attesa di poter riprendere il proprio percorso.

Alle richieste di delucidazioni della moglie non è seguita risposta alcuna, piuttosto le sono state sottoposte domande per poi essere allontanata col proprio figlio verso il territorio giordano, senza telefono, senza contanti né contatti, in un paese straniero. Nel tardo pomeriggio la moglie e il bambino sono riusciti a raggiungere l’Ambasciata Italiana solo grazie alla umana generosità di alcune signore palestinesi.

Khaled, traduttore e studente di Lingue e Civiltà Orientali all’Università La Sapienza di Roma, stimato per il suo appassionato impegno nella raccolta e divulgazione e traduzione di materiale storico palestinese, è tra i fondatori del Centro Documentazione Palestinese, associazione che mira a promuovere la cultura palestinese in Italia.

La famiglia, gli amici ma anche chi ha semplicemente avuto occasione di conoscerlo, sono in fremente attesa di avere aggiornamenti. Al momento ancora non ha potuto incontrare il suo avvocato e sono ancora poche le notizie che si hanno riguardo alla sua incolumità.

Dal consolato e dal legale abbiamo saputo solo che affronterà un’udienza giovedì 7 settembre.

Immaginiamo intanto Khaled in completo isolamento, senza contatti col mondo esterno, senza percezione reale dello scorrere del tempo, sotto la pressione di continui interrogatori, in pensiero angosciato per la sorte del proprio figlio e di sua moglie lasciati allo sbaraglio con l’unica immagine negli occhi relativa alla sua deportazione in manette.

La situazione è dunque gravissima.

Attendiamo con grande ansia la risoluzione di questa ingiusta prigionia.

Chiediamo a chiunque ne abbia il potere, che si accerti delle condizioni di salute di Khaled e che soprattutto eserciti tutte le pressioni necessarie per la sua celere liberazione.

Le scriventi

Francesca Antinucci, moglie

Lucia Marchetti, madre.

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