Redazione
A Brindisi, più che il Covid, fa paura la gestione della Sanità
Nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli.
“Fra terze dosi, tamponi e quarantene è il caos generalizzato, anche perché le informazioni vengono date in maniera difforme e finiscono per creare più problemi che soluzioni alle famiglie.
Ma a Brindisi, quando si parla di Sanità, le cose si complicano ulteriormente e il risultato è che ci sono famiglie segregate in casa da quasi un mese, che significa non solo per i bambini e i ragazzi non andare a scuola e gli adulti a lavorare. Una situazione che, lì dove si è liberi professionisti, è un danno anche economico.
Una famiglia mi ha, infatti, raccontato il calvario che sta vivendo dal 10 dicembre scorso, da quando è stata contattata dalla scuola della propria figlia perché in classe era stato accertato un positivo. Lo stesso giorno la bambina esegue un tampone rapido, con esito negativo. Ma per stare tutti tranquilli la bimba viene sottoposta dopo qualche giorno, il 14 dicembre, al tampone molecolare che, invece, dà esito positivo. Inizia la quarantena per tutta la famiglia senza nessuna assistenza domiciliare e senza che dalla Asl ci fosse anche un supporto telefonico. Nel frattempo tutta la famiglia il 15 dicembre si sottopone al tampone molecolare al drive in di Brindisi con esito negativo, ma chiaramente serve un secondo tampone per ‘essere liberi’; dopo un Natale segregati, il giorno di Santo Stefano tutta la famiglia si sottopone al secondo tampone molecolare ma dopo tre giorni non si conosce ancora esito, mentre il Ministero della Salute (con telefonata), il 27 dicembre, rilascia il green pass alla bambina perché considerata guarita. Nel frattempo però sono ancora tutti ‘sequestrati’ in casa da due settimane.
Come dire che a Brindisi più del Covid a far paura è la gestione della sanità e la sua conseguente burocrazia”.
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Covid 19. Positivi ancora in forte ascesa: 2885 in Puglia, 328 in provincia di Brindisi, con 7 decessi
Dati del giorno: 29 dicembre 2021
Dati complessivi
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L’ok dell’Autorità Antitrust al Protocollo siglato a livello nazionale dalla filiera lattiero-caseraia, perché finalizzato a sostenere "transitoriamente il reddito degli allevatori in una situazione di effettiva emergenza e di forte impennata dei costi di produzione" è un precedente importante perché venga riconsiderato il ‘caso Puglia’, dopo la bocciatura della stessa autorità del protocollo d’intesa siglato a livello regionale, dove i costi di produzione sono più alti che nel resto d’Italia. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in riferimento al via libera dell’Antitrust al protocollo d'intesa della filiera lattiero-casearia che prevede un aumento fino a 4 centesimi del prezzo minimo del latte alla stalla da parte della grande distribuzione e dei caseifici senza che vi sia un impatto sui consumatori.
Dai campi alle stalle si sono impennati i costi di produzione per effetto dei rincari delle materie prime che hanno fatto quasi raddoppiare la spesa per le semine, con l’emergenza Covid che ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili – insiste Coldiretti Puglia - per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove è necessario adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Infatti le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in una regione già fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici.
L’effetto drammatico è stato la chiusura di oltre 120 stalle in Puglia in 1 anno con le imprese di allevamento da latte allo stremo, per cui Coldiretti Puglia chiede un’assunzione di responsabilità della filiera tra allevatori, industrie e distribuzione per salvare il latte e le stalle pugliese perché non c’è più tempo.
“Il prezzo del latte alla stalla in Puglia deve necessariamente essere al di sopra dei costi di produzione, quando nella forbice tra produzione e consumo ci sono margini da recuperare per garantire un prezzo giusto e onesto che tenga conto dei costi degli allevatori e la necessaria qualità da assicurare ai consumatori”, ribadisce il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
In 7 anni – dal 2014 ad oggi - hanno già chiuso in Puglia 440 stalle, è il grido d‘allarme lanciato da Coldiretti Puglia, con gli allevatori ormai costretti inesorabilmente a chiudere i battenti e a vendere gli animali.
“Chiediamo a supermercati, ipermercati e discount di aderire con atti concreti al patto etico di filiera, privilegiando negli approvvigionamenti sugli scaffali le mozzarelle, le burrate, le scamorze e tutti i formaggi fatti con il latte pugliese. Non c’è tempo da perdere perché la situazione è critica”, dice il presidente Muraglia che richiama al senso di responsabilità di tutti gli anelli della.
Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.
Occorre intervenire urgentemente per salvare la “Fattoria Puglia”, dove sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia – incalza Coldiretti Puglia – appena 2163 stalle per la produzione di latte, decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali a causa principalmente del prezzo del latte spesso non remunerativo, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto alle evidenti anomalie di mercato con i prezzi alla stalla che subiscono inaccettabili ‘fluttuazioni’ e agli alti costi di gestione degli allevamenti.
Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere – conclude Coldiretti Puglia - spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado.
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Chirurgia senologica BR, Amati: “Due nuove sedute per asportare tumori, combattere attesa e non deprimere un’eccellenza regionale
“Presso la Senologia chirurgica del Perrino di Brindisi, un’eccellenza regionale con 345 interventi nel 2021, c’è sempre una lista d’attesa di 53 donne per interventi di asportazione di tumori mammari. E naturalmente nessuna donna dovrebbe attendere per più di dieci giorni. Ho chiesto dunque al DG Pasqualone di disporre da subito due nuove sedute operatorie, oppure una doppia, e ripristinare l’attività in day service presso il PTA di Mesagne”.
Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Il tumore al seno riguarda una donna su otto. Una statistica che suggerisce il fatto che tutte potrebbero essere colpite. La tragica e ampia statistica ha però una altrettanto ampia possibilità di guarigione alle condizioni che la diagnosi avvenga precocemente e che l’eventuale intervento chirurgico di asportazione sia effettuato altrettanto precocemente.
In questo ambito gode di ottima reputazione l’Unità operativa di Chirurgia senologica dell’Ospedale “Antonio Perrino” di Brindisi; tale reputazione è affermata dal numero di interventi, che nel 2020 è stato di 279 e nel 2021 sino ad oggi si attesta su 345 interventi. Nonostante l’alto numero di interventi e il primo posto del podio regionale per numero complessivo, c’è ad oggi una lista d’attesa di 53 pazienti malate, che dovrebbero essere sottoposte al più presto all’asportazione del tumore e garantirsi dunque la piena possibilità di guarigione.
Per eliminare l’attesa servirebbero almeno due ulteriori sedute operatorie al mese, oppure un’ulteriore doppia seduta, e la riapertura dell’attività di day service presso uno dei PTA provinciali per gli interventi sui linfonodi sentinella. In questo modo si riuscirebbe ad evitare la lista d’attesa, aggiungendo efficienza ma soprattutto ulteriore speranza.
Ho scritto al Direttore generale della Asl per sollecitare le ulteriori sedute operatorie e nei prossimi giorni procederò a verificare i tempi d’attesa nelle altre strutture pugliesi”.
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COLDIRETTI PUGLIA, COVID DIMEZZA FATTURATO AGRITURISMI PER CAPODANNO
CAPODANNO: COLDIRETTI PUGLIA, COVID DIMEZZA FATTURATO AGRITURISMI; RISCHIO CHIUSURA PER 60% STRUTTURE. Per Capodanno un numero crescente di cittadini sta ripensando i programmi iniziali a causa della rapida diffusione della nuova variante Covid, con l’effetto che continuano a fioccare le disdette negli agriturismi e l’emergenza Covid abbia già praticamente dimezzato il fatturato (-55%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, sulla base delle segnalazioni di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, che registra una pioggia di disdette, con l’effetto che già il 60% degli agriturismi sono a rischio chiusura durante le festività della fine dell’anno.
“Lo scenario è in netto e quotidiano peggioramento, con l’aumento di casi di Covid e la variante Omicron che si diffonde rapidamente, facendo fioccare le disdette pe cui molte strutture stanno decidendo di restare chiuse. E’ l’ennesimo duro colpo per i nostri agriturismi, dopo le perdite subite nel 2020 di oltre 60 milioni di euro a causa della pandemia Covid”, denuncia Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia.
Proprio la coincidenza con i pranzi e cenoni di fine anno la food delivery è dunque una opportunità per non rinunciare, nonostante le difficoltà, ai menu della tradizione che – continua la Coldiretti regionale – accanto alle piattaforme più famose è stata colta anche da molti agriturismi della rete di Terranostra e Campagna Amica che si sono organizzati per consegnare piatti gourmet a Km0 anche in vista del Capodanno. Numerose e diversificate le iniziative adottate per mantenere il legame con i propri clienti durante le feste, dal menu a sorpresa a quello scontato, dall’agribag fino al kit fai da te con gli ingredienti base per la preparazione di ricette contadine per quanti hanno deciso di cimentarsi personalmente in cucina.
Una richiesta favorita – sottolinea la Coldiretti regionale - dall’impossibilità in molti casi di uscire di casa o di cucinare ma anche per evitare di mangiare insieme per il rischio contagio. Senza dimenticare – precisa la Coldiretti - quanti organizzano pranzi e cene nelle case perché non dispongono di green pass rafforzato necessario per mangiare fuori in agriturismi e ristoranti.
Secondo l’Osservatorio nazionale sul mercato del cibo a domicilio il settore del digital food delivery continua la sua corsa inarrestabile, registrando una crescita del 59% rispetto al 2020 guidata da un lato dall’evoluzione tecnologica, dall’altro dall’accelerazione dovuta all’emergenza pandemica. La consegna di pasti a domicilio interessa quasi quattro italiani su dieci (37%) che hanno ordinato dal telefono o dal proprio personal computer pizza, piatti etnici o veri e propri cibi gourmet durante l’anno, secondo l’analisi Coldiretti/Censis.
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Sanzionati amministrativamente i legali rappresentanti di tre imprese
Servizio straordinario di controllo delle attività produttive, industriali e commerciali. Sanzionati amministrativamente i legali rappresentanti di tre imprese. Il 28 dicembre 2021, in Latiano, a conclusione di un servizio straordinario di controllo delle attività produttive, industriali e commerciali disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi ed effettuato presso un cantiere allestito in una via del centro abitato, i Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, unitamente al personale del Nucleo CC Ispettorato del Lavoro di Brindisi, hanno elevato sanzioni amministrative ai legali rappresentanti di tre imprese operanti nel citato cantiere, per le seguenti violazioni:
‒ a fattor comune per due imprese: omessa redazione del piano operativo di sicurezza con sospensione cautelare dell’attività imprenditoriale;
‒ per la terza ditta: impiego di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro da parte del datore di lavoro privato, omessa verifica delle condizioni dei lavoratori in rapporto alla salute e sicurezza, omessa informazione dei lavoratori, omessa formazione dei lavoratori, con sospensione cautelare dell’attività imprenditoriale.
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Mesagne. Barbiere no-vax sanzionato per la legge anti Covid - 19
Mesagne. Servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto e alla prevenzione del fenomeno epidemico da Covid-19. Sanzionate 3 persone, avanzata proposta di chiusura per un esercizio commerciale. Il 28 dicembre 2021, a Mesagne, i Carabinieri della locale Stazione impegnati in apposito servizio per il rispetto dei “protocolli Covid–19”, hanno effettuato un controllo presso un esercizio commerciale del luogo, a seguito del quale è emerso che il titolare, uno suo collaboratore sprovvisto di regolare assunzione intento a lavorare e un cliente erano privi di green pass (né da tampone, né da guarigione, né da vaccinazione). I tre sono stati sanzionati amministrativamente ed è stata altresì avanzata proposta alla Prefettura di Brindisi per la chiusura dell’attività commerciale e comunicazione al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi al fine di verificare la regolarità del rapporto lavorativo del citato collaboratore.
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Mesagne. I carabinieri arrestano un individuo dopo furto al depuratore
Due volumi da leggere e conservare in biblioteca: I Vigiles e Tutto Natale, di Ciccio Bardicchia
Sono in vendita presso le cartolibrerie di Mesagne le ultime due pubblicazioni del 2021 edite dall’Istituto culturale “Storia e territorio” di Mesagne: “I Vigiles” e “Tutto Natale”, raccolta di poesie natalizie dialettali del poeta Ciccio Bardicchia.
- PATTYDEA in Via Marconi 139;
- A CHIARE LETTERE in Via T. Normanno 30 (Qui potrai fare il tuo ordine anche online);
- LA CARICA DEI 101 in Via Sandonaci 20;
MATER DOMINI in Via M. Materdona 172.
CARTOLIEBRARIA DA ANGELA, in via Castello.
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Mesagne. Da pista ciclabile a parcheggio: il passo è stato breve
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