la banchina Sant’Apollinare del Porto di Brindisi è stata interessata all’attracco della nave della Marina Militare britannica “Echo”. A bordo del menzionato vascello erano presenti 402 cittadini extracomunitari di varia provenienza: Costa d’Avorio, Ciad, Camerun, Burkina Faso, Congo, Ghana, Gambia, Nigeria, Mali, Sudan, Senegal, Liberia etc. I migranti, tratti in salvo nel canale di Sicilia nei giorni precedenti da altre imbarcazioni in diversi eventi ccdd. “S.A.R. (Search and Rescue)”, erano stati trasbordati sulla Torpediniera “Echo” per poi essere condotti nel Porto di Brindisi. Qui, all’arrivo della nave, erano già state approntate tutte quelle componenti (medico-sanitarie, di primo soccorso, protezione civile, di identificazione, ristoro e cura dei migranti) utili a prestare aiuto agli stranieri. Una volta operato il necessario controllo sanitario e provveduto a ristorare gli extracomunitari, venivano avviate – da parte di personale del Gabinetto di Polizia Scientifica della Questura – le consuete procedure di identificazione delle persone soccorse. Il personale dell’Ufficio Immigrazione provvedeva poi alle procedure di accoglienza e di preliminare intervista degli stranieri sui motivi dell’intrapreso “viaggio”. Operatori delle Squadra Mobile brindisina, in stretta collaborazione con lo specializzato Team di Frontex, avevano modo di verificare che, secondo alcune informazioni assunte a campione tra gli sbarcati, molti di essi avevano intrapreso il loro viaggio verso l’Europa per le più disparate ragioni che andavano dall’ottenere asilo a cercare fortuna in una nuova terra. Circa i “facilitatori” del viaggio, gli investigatori della Mobile, in collaborazione con i colleghi omologhi di Frontex, individuavano il venticinquenne nigeriano KIV DAVIDE. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione dei fatti, aveva guidato un natante carico di immigrati e diretto in Italia che era poi affondato nel corso della traversata. Tratto in salvo, era finito sulla Torpediniera “Echo” e, quindi, veniva sbarcato a Brindisi. Atteso il grave quadro indiziario raccolto, tempestivamente veniva dato avviso al P.M. di turno della locale Procura della Repubblica e, d’iniziativa, gli investigatori sottoponevano lo “scafista” KIV DAVIDE a fermo di indiziato di delitto per condotte riferibili al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in Italia. Dopo la redazione dei necessari atti, il KIV Davide è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale per ivi essere trattenuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria procedente. Ieri, 03.07.2017, il fermo di indiziato di delitto è stato convalidato dal competente Giudice per le Indagini preliminari che ha contestualmente applicato, al sopra indicato straniero, la misura cautelare della custodia in carcere.
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