Mesagne. I cittadini chiamati a essere "Sentinelle della legalità" In evidenza

Novembre 16, 2017 1946

osservatorio per la legalit«Sugli atti di intemperanza, intimidazione e strafottenza

di cui la città di Mesagne è affetta bisognerebbe fare scendere in campo l'Osservatorio della legalità». A proporlo agli amministratori locali è Antonio Calabrese, coordinatore di Progettiamo Mesagne, all'indomani dell'intimidazione subita dall'avvocato Gianluca Aresta per non aver lasciato il suo posto a un energumeno. «Sono assolutamente condivisibili le preoccupazioni dell' avvocato Aresta a cui va tutta la nostra piena e convinta solidarietà», ha esordito Calabrese che ha tenuto a mettere in evidenza che «questi comportamenti vanno denunciati e stigmatizzati senza se e senza ma». Il coordinatore ha, quindi, aggiunto: «Tali episodi non vanno sottovalutati e meritano di essere approfonditi, oltre che dagli addetti ai lavori, anche all'interno di consessi istituzionali. Per tali motivi speriamo che non ci si limiti solo ad esprimere frasi di circostanza ma che il dibattito possa essere sostenuto, ad esempio, nell'Osservatorio della legalità, utilizzato purtroppo di rado e molto spesso per fini ben lontani da quelli per cui è nato». Secondo Calabrese, che da anni si batte per la funzionalità dell'Osservatorio «è infatti importante ricordare che questo strumento ha fra i suoi compiti quello di individuare, analizzare e studiare tutti i possibili fenomeni di disagio sociale, che sono alla base dei tanti e diffusi fenomeni di prevaricazione, al fine di prevenire le varie forme di illegalità». Tuttavia, nonostante gli sforzi delle varie amministrazioni che si sono succedute alla guida della città, dal sindaco Mario Sconosciuto, che istituì l'Osservatorio, all'attuale primo cittadino, Pompeo Molfetta, questo strumento di legalità a Mesagne non è mai attecchito. In un incontro convocato nel 2017 il presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Semeraro, aveva chiesto e ottenuto una deroga a svolgere l'incontro poiché non era stato raggiunto il numero legale. Poi nel luglio 2017 si era finalmente svolto il tanto atteso confronto. «La percezione è che in questi lustri il livello di guardia sul fronte della legalità è sceso lentamente fino a raggiungere una soglia che oggi impone una reazione condivisa e collettiva al fine di ristabilire un clima nel quale la legge non solo sia uguale per tutti ma sia percepita realmente uguale per tutti. Anche nelle piccole cose», ha spiegato Fabio Marini, presidente dell'associazione Antiracket e antiusura, secondo cui «il clima civile e il rispetto delle regole in una comunità non sono dati una volta per sempre ma necessitano di essere custoditi e se necessario difesi da tutti i cittadini». Lo stesso Marini ha inviato i rappresentanti delle forze dell'ordine "a fare più multe" per il rispetto della legalità e per un segnale forte verso «quei gesti di inciviltà che diventano atti di prevaricazione di alcuni cittadini su altri». Intanto risuona quanto mai attuale l'invito che il vice questore aggiunto, Rosalba Cotardo, aveva fatto nell'incontro dell'Osservatorio quando aveva invitato i cittadini a essere «sentinelle della legalità».