, a distanza di meno di 24 ore dall’anzidetto episodio delittuoso, il personale della Squadra Mobile brindisina riusciva ad individuare e bloccare S.G. che, all’ingresso di un compro-oro, portava con sé un grosso involucro in cellophane contenente diversi oggetti in oro che sembravano immacolati e cioè senza i tipici segni dovuti al maneggio o all’usura. Il sacchetto, immeditamente ispezionato, conteneva ben 118 oggetti preziosi (meno di 400 grammi di ori) e in particolare: 55 anelli, 17 pendenti a forma di croce, 23 catenine e 23 pendenti di vari tipi e forme. Detti oggetti, come verrà accertato poco dopo, erano parte del ben più grosso quantitativo di preziosi sottratti nell’azione delittuosa di Mesagne il giorno prima. In ragione di quelle evidenze e di quanto rinvenuto (che veniva debitamente sequestrato), si rendeva necessario, anche a garanzia della persona trovata in possesso dei monili, informarla della facoltà di nominare un difensore di fiducia in quanto sarebbe stata deferita alla competente Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di ricettazione. La descritta attività di P.G. trovava quindi conclusione con la redazione dei necessari atti e l’ultimazione delle formalità di rito a carico della persona trovata in possesso dei preziosi.
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