Mesagne. Le piogge "tropicali" mettono a rischio la vendemmia In evidenza

Agosto 26, 2018 2170

vendemmia 2016 1Le piogge “tropicali” che si stanno avendo in questo periodo

sul territorio di Mesagne rischiano di vanificare lo sforzo dei viticoltori di produrre un’uva eccezionale. Scrosci di pioggia e temperature intorno ai 30 gradi hanno iniziato a far marcire i grappoli. Inutile dire che tale situazione non fa altro che preoccupare i viticoltori che ogni giorno alzano gli occhi al cielo nella speranza che le piogge siano terminate e il sole asciughi l’uva promettendo una vendemmia a cinque stelle. La vendemmia 2018 si presentava fino a qualche settimana fa in forte ripresa confronto allo scorso anno. Nonostante che fosse stata preceduta da un inverno rigido. Si è avuto un ottimo germogliamento seguito da una vigorosa fioritura ed una allegagione che è stata piuttosto buona su tutto il territorio, ad eccezione di alcune aree dove gli abbassamenti della temperatura hanno provocato la caduta di fiori o degli acini. La progressione dello sviluppo della vegetazione è stata veramente importante, tanto da creare non pochi problemi organizzativi alle aziende viticole che hanno dovuto agire tempestivamente e procedere con le attività di spollonatura e sfogliatura. Le uve più precoci come lo Chardonnay e il Primitivo sono già in fase di vendemmia mentre le più tardive mostrano percentuali di invaiatura in alcuni casi sorprendenti”. Tuttavia, negli ultimi giorni le speranze dei viticoltori iniziano a vacillare. “La situazione dei vitigni è complessivamente non buona – ha spiegato Carmelo Dellimauri, presidente della Coldiretti mesagnese – poiché il marciume acido ha iniziato a incidere sui grappoli dove si notano macchie di muffa grigia. Tengo, però, a precisare che ciò non inciderà sulla qualità del prodotto che sarà sicuramente buono. Anche sul fronte della quantità non ci dovrebbero essere problemi poiché dovremmo avere un 20% in più dello scorso anno quando l’annata fu alquanto falcidiata dalle avversità atmosferiche”. Al contrario potrebbe esserci un calo del 15% del prodotto se calcolato sulla media degli anni precedenti. “Naturalmente questa è la condizione fotografata ad oggi poiché se le piogge dovessero continuare anche nei prossimi giorni la situazione potrebbe evolversi in negativo”, ha concluso il presidente Dellimauri. Se non ci saranno problemi atmosferici i viticoltori mesagnesi dovrebbero iniziare a tagliare le uve autoctone, come la Malvasia nera e il Negramaro, intorno al 10 settembre.