al tranello ordito da uno sconosciuto, che nel cuore della notte ha citofonato all’abitazione della donna qualificandosi per un “Carabiniere”. Erano le ore 03.40, la signora non si è persa d’animo ha comunicato allo sconosciuto interlocutore che prima di aprire avrebbe verificato. E in effetti ha contattato telefonicamente un vicino di casa suo amico chiedendo la cortesia di accertare presso i Carabinieri di Carovigno se effettivamente avessero inviato qualcuno. La risposta dell’Arma è stata quella di indirizzare subito una pattuglia a casa della signora per sincerarsi che non le fosse accaduto nulla e per battere la zona alla ricerca del sedicente Carabiniere che nel frattempo si era dileguato. Molto brava l’anziana signora di Carovigno che come ha riferito, memore delle raccomandazioni e dell’attività di sensibilizzazione operata dall’Arma dei Carabinieri nel territorio provinciale ha subito chiesto aiuto al vicino affinché effettuasse una verifica con una telefonata al numero di pronto intervento 112 sempre attivo 24 ore su 24. Recentemente anche un’anziana di Fasano nel denunciare il fatto presso gli uffici dei veri Carabinieri, ha spiegato di non essere caduta nel tranello grazie anche alla campagna informativa attuata dall’Arma dei Carabinieri, che con una serie di incontri mette in guardia i cittadini sui comportamenti e sulle tecniche utilizzate dai truffatori per ingannare le persone anziane. E proprio l’esempio del falso Carabiniere è quello che viene maggiormente commentato nel corso degli incontri. Ecco perché riveste fondamentale importanza la campagna divulgativa dell’Arma dei Carabinieri nel territorio provinciale, in relazione alle truffe commesse in danno degli anziani e delle fasce più deboli della popolazione. Le iniziative di contatto con gli anziani da parte dei Reparti del Comando Provinciale di Brindisi in primis le Stazioni, si incentrano nei diversi luoghi di aggregazione: parrocchie, uffici pubblici, uffici postali, centri per anziani, esercizi commerciali, circoli vari. Il reato di “truffa”, nelle varie forme in cui si manifesta, è un concreto pericolo che desta grande allarme sociale soprattutto in questo particolare momento storico connotato da sfavorevole congiuntura economica. Infatti, la scelta dell’Arma di operare nei luoghi più diversi aventi quale comune denominatore la presenza degli anziani è stato l’obiettivo perseguito. Tale “comunicazione di prossimità” operata dagli uomini e donne dell’Arma nei luoghi e strutture ove l’anziano è naturalmente presente, lo ha reso maggiormente predisposto a recepire quei piccoli suggerimenti, da attuare nel vissuto quotidiano, che si rivelano fondamentali per difendersi dal truffatore di turno. Il messaggio è quello di diffidare sempre e comunque da chi si presenta quale sedicente appartenente alle forze di polizia e nella circostanza non veste l’uniforme, o quale impiegato dell’INPS o di altri enti pubblici, o dipendente di aziende erogatrici di gas, acqua o luce, che magari con modi gentili e a volte accompagnato da una donna suona alla porta chiedendo di entrare in casa con nascoste finalità delittuose. Infatti, gli enti pubblici non inviano propri incaricati a domicilio e se lo fanno, lo preannunciano con comunicazione scritta. Per tale motivo non bisogna mai abbassare la guardia e dubitare di sedicenti amici di parenti, o amici dei figli, persone non conosciute che hanno un solo obiettivo quando bussano all’uscio: carpire la fiducia per truffare o commettere altri reati quali il furto. Esiste un modo semplice per non cadere nelle trappole, non aprire la porta a chi non si conosce direttamente. Diffidare sempre e comunque di tutto e tutti poiché l’insidia è in agguato, dalla venditrice ambulante di calzini alla comunicazione della falsa vincita di un concorso (per riscuotere il relativo premio occorre sempre un versamento in denaro), al trucco del falso maresciallo dei Carabinieri.
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