hanno tratto in arresto in flagranza di reato Cozza Pasquale 47enne del luogo, per detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri, nel corso dell’attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti, hanno predisposto un servizio di osservazione nei riguardi dell’indagato, già attinto da vicende penali per fatti analoghi, nella considerazione che potesse detenere sostanza stupefacente del tipo “cocaina”, occultata in aree rurali incolte, a poca distanza dal centro abitato. Nell’ambito del servizio, hanno così notato sopraggiungere in quel luogo isolato ed in aperta campagna l’autovettura Fiat Punto condotta da Cozza Pasquale, che a circa 150 metri dal punto di osservazione, sceso dalla vettura, si è abbassato facendo dei movimenti sul terreno a lato della strada, ripartendo subito dopo. In questa circostanza è stato notato che il Cozza Pasquale sceso dall’autovettura, ha sollevato un sasso come se volesse celare un qualcosa. Dopodiché, si è rimesso in auto ed è ripartito. I militari in osservazione si sono portati nel punto esatto in cui hanno notato l’indagato sollevare il sasso, rinvenendo 3 astucci in plastica chiusi del farmaco “VIVINC” con all’interno complessivamente 22 dosi di sostanza stupefacente confezionata in “cipollotti” nastrati all’estremità con nastro isolante di colore nero. I militari in osservazione hanno allertato la pattuglia di pedinamento che ha agganciato e fermato l’indagato che è stato condotto in Caserma, sottoposto a perquisizione personale e veicolare con esito negativo. La perquisizione domiciliare ha dato esito positivo poiché sono stati rinvenuti 2 rotoli di nastro isolante di colore nero, dello stesso tipo di quello utilizzato per chiudere i “cipollotti”, nonché una forbice e materiale atto al confezionamento dello stupefacente. Il Narcotest sullo stupefacente rinvenuto, ha dato esito positivo per la “cocaina”. Al termine degli accertamenti, il Cozza è stato dichiarato in stato d’arresto perché ritenuto responsabile dei reati di detenzione al fine di spaccio di stupefacente, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
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