destinati dal Decreto Emergenze all’area infetta da Xylella fastidiosa devono andare solo ed esclusivamente ad agricoltori e frantoiani per far ripartire la filiera produttiva in Salento, attraverso strumenti che non ritardino ulteriormente dopo 6 anni il disastro colposo perpetrato a causa dell’infezione. E’ quanto ribadito da Coldiretti Puglia nel corso dell’incontro convocato dalla Regione Puglia sulla rigenerazione olivicola. “Utile il tavolo di confronto al Ministero dell’Agricoltura, dove è stata presentata una bozza di Decreto applicativo che va nella direzione giusta. Incontrovertibile lo scenario della filiera olivicola a Lecce, dove nella campagna olearia 2019-2020 abbiamo assistito il crollo del 90% di olive e olio rispetto alle medie storiche”, dice il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. “La produzione di olive Cellina e Ogliarola è azzerata e risultano produttive – aggiunge il presidente Muraglia - solo le piante di Leccino, con l’effetto a catena su oltre 100 frantoi che hanno lasciato i battenti serrati. La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere, che ‘cammina’ ad una velocità impressionante, considerato che in 6 anni il danno del patrimonio olivetato ha superato 1,6 miliardi di euro. Alle aziende e ai frantoi non è arrivato ancora un euro per ripartire, una vergogna se si pensa che le risorse ci sono e si continua a perdere tempo inutilmente”. “Il tavolo regionale è apparso disordinato rispetto alle priorità imposte dalla catastrofe avvenuta in provincia di Lecce e all’accelerata da dare alla spesa delle risorse stanziate. Gli olivicoltori sono allo stremo perché la produzione è azzerata e molti frantoiani hanno deciso di non mettere in moto gli impianti, perché l’apertura senza molitura di olive significherebbe sobbarcarsi gravosi quanto inutili costi di manutenzione di attrezzature e personale”, è stato l’allarme lanciato da Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce. A causa della Xylella fastidiosa sono andate perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 73% della produzione di olio di oliva nell'ultimo anno, secondo un’analisi elaborata da Coldiretti Puglia sulla base dei dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN). “Da quando è stata confermata la presenza della Xylella fastidiosa a Lecce - ha continuato Cantele - la produzione di olio ha subito un trend negativo irreversibile, con il minimo storico di 5.295 tonnellate prodotte nell’ultima campagna 2018/2019. L’avanzata della malattia ha lasciato milioni di ulivi secchi dietro di sé, come rappresentato dalla perdita produttiva che si è allargata a macchia d’olio, man mano che la Xylella ‘camminava’ indisturbata sul territorio. Il contagio in 6 anni inesorabilmente si è spostato a nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese”, ha concluso il presidente Cantele. Agricoltori senza reddito da 6 anni, milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – denuncia Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.
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