in servizio di controllo del territorio, effettuava sopralluogo di furto presso un deposito ove la Caritas di Brindisi aveva stoccato derrate alimentari destinate ai bisognosi. In particolare, bottiglie di olio di semi di girasole, passata di pomodoro e buste di latte erano state approvvigionate per soddisfare i bisogni essenziali di quei nuclei familiari in difficoltà, anche a causa della mancanza di lavoro determinata dall’emergenza sanitaria in atto. Ignoti ladri, senza scrupolo, dopo le ore 19,00 del 1 aprile, si sono introdotti nei locali del detto deposito dopo aver danneggiato una finestra e rotto un vetro e da lì hanno asportato molti litri di olio, bottiglie di passata di pomodoro e confezioni di latte riportanti la dicitura “prodotto non commerciabile”. E, per consumare questo deprecabile reato e trasportare i beni rubati, hanno utilizzato l’autocarro Ford Transit sempre di proprietà dell’ente ecclesiastico. Immediatamente sono stati avviati mirati servizi info investigativi e, nella mattinata odierna, personale della Digos ha effettuato alcune perquisizioni. Nell’ambito delle attività, in due abitazioni di due soggetti brindisini, già noti alle forze dell’ordine, uno dei quali pluripregiudicato, gli uomini della Digos hanno rinvenuto buona parte delle derrate alimentari che, stando al “racconto” dei possessori, sarebbero state acquistate per pochi euro in luogo imprecisato e da persona sconosciuta. Si procedeva, pertanto, al deferimento in stato di libertà per il reato di ricettazione dei due soggetti, al sequestro dei beni e alla loro restituzione all’avente diritto, il responsabile Caritas. L’attività proseguiva con le ricerche dell’Autocarro dell’ente ecclesiastico. Il mezzo veniva trovato parcato nel Quartiere Paradiso, non distante dalle abitazioni dei due denunciati, con i fili dell’accensione manomessi. Personale delle volanti, in ausilio a personale Digos, lo rinveniva e lo restituiva ai legittimi proprietari. L’auspicio è che i beni non rinvenuti, proprio per la loro destinazione d’uso, possano essere “intercettati” da cittadini responsabili che, accorgendosi della dicitura “prodotto non commerciabile”, segnalino il fatto tempestivamente alle Forze dell’Ordine.
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