Mesagne, Ubaldo Lay e una sigaretta di troppo

Luglio 18, 2020 1953

lay ubaldoNon è piaciuta a dottor Vito Totire,

medico del lavoro, psichiatra e portavoce della Rete nazionale per l’ecologia sociale di Bologna, l’immagine scelta a Mesagne per le brochure che pubblicizzano il premio “Ubaldo Lay”, che si concluderà domenica, poiché ritraggono l’attore con cravatta e sigaretta accesa. Un messaggio che il medico ha contestato poiché il tabagismo, secondo l’Oms, causa 8 milioni di morti l’anno sull’intero pianeta. Così, il medico ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, per cercare di sensibilizzarlo su un argomento sociale molto importante. “Conoscevamo certi eventi accaduti a Mesagne, come, ad esempio, una madonna che piange, che rimandano all’idea che si tratti di un luogo ricco dal punto di vista antropologico e psicosociale; un luogo “vivo” con una popolazione creativa e sensibile tipica della cultura mediterranea; non sapevamo, invece, che Mesagne facesse parte del circuito Oms delle “Città sane”; ma davvero? In questo caso la gaffe “sigaretta” è doppia”, è questo l’incipit della nota epistolare che il dottor Totire ha scritto per contestare l’immagine del simpatico attore, naturalizzato mesagnese, scelta per pubblicizzare il premio. Il medico, per questo motivo, ha aggiunto: “Noi non riteniamo utile una strategia proibizionista e tantomeno punitiva nei confronti degli sfortunati fumatori; in corso di epidemia il governo ha omesso di affrontare la questione del fumo come fattore facilitante dell’attecchimento del contagio e della sua peggiore progressione clinica nei fumatori; nientemeno il responsabile Covid di Bari ha sostenuto pubblicamente che il virus preferisca aggredire il polmone sano e non quello del fumatore; in verità, come riferisce Marsilio Ficino, già nel ‘500 qualcuno proponeva di fumare per prevenire la peste”. Ma torniamo a Mesagne. “Per eradicare la mala pianta del tabagismo – ha aggiunto l’esperto - progetto a cui sono insensibili solo i produttori di merci mortifere nonché il ceto politico pronto ad accreditare false alternative come il tabacco che non brucia, occorre un grande impegno collettivo; come Mesagne usa una immagine evitabile anche l’aeroporto di Catania esibisce in permanenza una foto di Pirandello che fuma”. E ritorniamo a Ubaldo Lay: “Dispiace coinvolgere un personaggio “simpatico” – ha precisato Totire -; voce degli alleati nel 1943, dunque, in senso lato “uno dei nostri” nel senso dell’ampio fronte antinazifascista; simpatico in generale col suo impermeabile bianco e la sua astuzia investigativa; ma ci viene un dubbio: morto a 67 anni ci sarà un nesso tra morte prematura e fumo di sigaretta?”. Secondo il medico antitabagismo “ci sono tante sue immagini, perché usarne proprio una che “sdogana” come “normale” e quasi “affascinante” il fumo di sigaretta? Ci aspettiamo, dal sindaco e da chi ha scelto l’immagine, una autocritica o, quantomeno, una dichiarazione di impegno per il futuro. Così mentre la città di Bologna chiese scusa per un manifesto che ritraeva Vittorio Gasmann con una sigaretta accesa, il Comune disse: “non succederà più…”; speriamo succeda la stessa cosa anche a Mesagne”, ha chiosato il medico antitabagismo. In conclusione, per onore di cronaca, c’è da dire che il Comune di Mesagne “ha solo patrocinato l’iniziativa e non è stato coinvolto nella scelta di foto e testi”, ha tenuto a precisare Marco Calò, consulente delegato dal sindaco Matarrelli alla Cultura.  

Ultima modifica il Sabato, 18 Luglio 2020 12:42