Omicidio Giannini. In libertà anche il secondo arrestato. Perché? In evidenza
Il cerchio si stringe intorno agli autori dell’assassinio del mesagnese Carlo Giannini, avvenuto nel Regno unito. Ieri mattina la polizia di Sheffield, nel South Yorkshire, ha arrestato un ragazzo minorenne, di 17 anni, sospettato di avere a che fare con la morte dell’italiano. Lo stesso ragazzo è stato rilasciato oggi 20 maggio dopo aver pagato la cauzione. Lo hanno reso noto gli investigatori con una nota postata sui loro profili social: “Un ragazzo di 17 anni di Sheffield – hanno scritto - è stato arrestato oggi, giovedì 19 maggio, con l'accusa di omicidio. In questo momento è in custodia della polizia. L’arresto è il secondo effettuato nell'ambito dell’indagine. Ieri, mercoledì 18 maggio, gli agenti hanno arrestato un uomo di 18 anni di Sheffield con l'accusa di una serie di reati. Uno di questi è l'omicidio. È stato rilasciato su cauzione. L'indagine è in corso e gli investigatori sono desiderosi di parlare con altri testimoni che potrebbero aver visto o sentito qualcosa che potrebbero aiutarli in vista della morte di Carlo”.
Gli stessi poliziotti hanno lanciato un appello: “Chi ha informazioni che potrebbero aiutare i nostri funzionari nelle indagini può contattare il numero 101 citando la pratica numero 122 del 12 maggio”. La polizia ha pubblicato anche delle immagini di una telecamera di video sorveglianza della notte di mercoledì scorso, 11 maggio, in cui si vede Carlo entrare nel Manor Fields Park, il luogo in cui è stato rinvenuto il suo corpo senza vita, in quelli che potrebbero essere i momenti precedenti la sua morte. La foto è stata scattata alle 11,05 circa. Intanto il medico legale ha eseguito l’autopsia sul corpo di Carlo Giannini ed ha confermato che lo stesso è deceduto a seguito di una coltellata. Nei prossimi giorni consegnerà agli investigatori la relazione conclusiva. Resta, tuttavia, ancora il mistero sul movente. Il perché Carlo è stato ammazzato? Si è, per caso, trovato nel posto sbagliato all’ora sbagliata? Oppure si è trattato di un caso di rapina finita male? O c’è dell’altro? E chi sono i due giovani arrestati? Che legame hanno con la vittima? Una serie di interrogativi su cui stanno lavorando i poliziotti di Sheffield che continuano a indagare per ricostruire ora per ora la giornata di Giannini per trovare l’elemento che possa chiarire questo efferato delitto.
Intanto, a Mesagne c’è tanta costernazione per questa giovane vita spezzata e tanti sono gli attestati di stima e di cordoglio che stanno arrivando alla famiglia Giannini. Una famiglia perbene che in città gode la stima di tutta la comunità. Su questa vicenda c’è da registrare un appello che ha lanciato sui social la signora Rosalba, mamma di Carlo, per quelle cose che in queste ore, per loro tragiche, si stanno dicendo o scrivendo: “Ogni parola falsa è una pugnalata a un cuore ferito”. Carlo, pizzaiolo di professione, aveva deciso di andare via dalla sua città natale per trovare lavoro all’estero. Prima in Inghilterra e poi nel dicembre del 2020, in piena pandemia, si era stabilito in Germania, a Titisee-Neustadt, nella foresta nera, dove aveva aperto una pizzeria insieme al fratello Stefano e alla cognata Valentina Argentiero. Lo avevano chiamato “La spiga d’oro”, per ricordare i campi dorati di grano che l’estate caratterizzano il panorama delle campagne mesagnesi. “Volevamo accompagnare i nostri clienti in un viaggio immaginario nella nostra terra, attraverso sapori e profumi inconfondibili”, aveva detto a quanti gli chiedevano il perché di quel nome dato al locale. L’attività andava bene. Poi Carlo aveva deciso di fare ritorno nel Regno unito. Qui aveva trovato lavoro presso una pizzeria di Sheffield. Una vita tranquilla fino a quel maledetto giovedì 12 maggio quando la sua vita è stata spezzata in un parco.
Una volta eseguita l’autopsia la città di Mesagne e, soprattutto, la famiglia sono in attesa di poter svolgere le esequie di Carlo. Potergli dare quel conforto spirituale che merita. Quando si svolgeranno i funerali ancora non si sa poiché il corpo non è stato consegnato alla famiglia. Sarà il coroner, espletate tutte le formalità di legge, a dissequestrare la salma e consegnarla ai familiari che sono a Sheffield già dalla scorsa settimana. I funerali si svolgeranno, con molta probabilità, presso la parrocchia di Mater Domini, luogo in cui Carlo, insieme ai fratelli e alla sorella, è cresciuto. Intanto questi sono giorni di immenso dolore per la famiglia Giannini. Per la mamma Rosalba che aspetta il feretro di questo suo figlio. Ma ad aspettare Carlo sono anche i tanti amici che aveva in città e con i quali, durante i periodi di ferie, trascorreva delle serate spensierate. Era un ragazzone alto e robusto con un carattere molto gioviale. Un leader nelle comitive di amici che oggi lo ricordano con grande rimpianto. Tra questi c’è anche don Pietro De Punzio, parroco del santuario di Mater Domini, che ha cresciuto Carlo e conosce molto bene la famiglia Giannini. “La famiglia Giannini – ha spiegato il sacerdote - da giorni è chiusa in questo dolore, ma anche la comunità parrocchiale e la città intera lo piange.
Tutti conoscevamo Carlo poiché aveva un cuore grande. Il suo ideale era il servizio nella ristorazione. Era uno chef bravo e stimato. Carlo era un ragazzo solare e vivace, amicone di tutti. Ecco perché oggi tutti lo piangiamo. Nel cuore aveva la grande volontà di adoperarsi per il bene. Adesso la famiglia attende per comprendere la dinamica di questo tragico evento. I genitori aspettano, con grande dolore, la salma che, in ogni modo, non sappiamo ancora quando arriverà”. Carlo era un ragazzo solare e disponibile. Ecco perché era andato in Germania per avviare una pizzeria insieme al fratello Stefano e alla cognata Valentina. Qui ogni giorno si sfornano leccornie tipiche del Salento come le pucce, le focacce, i piatti tipici, i panzerotti, i rustici e, perfino, i pasticciotti che sodisfano il palato dei clienti, molti dei quali italiani. “È stata dura – aveva confidato Carlo agli amici -, abbiamo fatto tutto il lavoro di ristrutturazione da soli”. Era orgoglioso di quel lavoro e ne parlava con tutti. Una volta avviata “La spiga d’oro” aveva fatto ritorno nel Regno unito per continuare lì la sua attività.
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