Ecco come Mesagne spende i soldi ricavati dalle multe In evidenza
Dopo Brindisi e Fasano la città di Mesagne è la terza realtà provinciale in cui la polizia locale nel 2021 ha elevato contravvenzioni per un importo complessivo di 499mila 589 euro. Nello specifico 239mila 795 euro provengono da contravvenzioni elevate per violazione dei limiti di velocità, comprese, quindi, quelle effettuate con l’ausilio dell’autovelox mobile che è installato lungo la statale 7. Le restanti contravvenzioni, per un importo di 259mila 794 euro, provengono da tutti gli altri servizi di controllo della città. Un bel gruzzoletto per l’Amministrazione comunale che ha investito questi soldi per migliorare la viabilità cittadina e la segnaletica stradale.
In particolare il comando della polizia locale ha investito 65mila euro per il miglioramento della segnaletica stradale presente sulle strade di proprietà del Comune. Altri 65mila euro li ha utilizzati per il potenziamento dei servizi territoriali in materia di circolazione stradale. Per la manutenzione delle strade, educazione stradale nei plessi scolastici, interventi a tutela degli utenti deboli sono stati spesi 35mila 750 euro. Il ripristino delle infrastrutture stradali è costato 23mila 979 euro. Un’altra fetta importante delle contravvenzioni pari a 215mila 816 euro sono stati spesi per il potenziamento dei servizi di controllo e accertamento con relativi costi del personale.
Resta, tuttavia, ancora la polemica in merito alla presenza dell’autovelox sulla statale 7 con una discutibile segnaletica. Infatti, solo pochi giorni fa il giudice di pace di Brindisi, Francesca Vilei, ha accolto il ricorso presentato da un conducente, un ispettore della polizia di Stato di Lecce, attraverso l’avvocatessa Sara D’Amico, cui era stata elevata una contravvenzione di 190 euro per elevata velocità tenuta durante la marcia sulla statale 7. Fra le questioni sollevate dalla difesa quella della illegittimità dell’operato della pattuglia per due ordini di motivi: primo, non era visibile il cartello che avvertiva gli automobilisti della presenza dell’autovelox, poiché si trovava sulla bretella di collegamento fra Mesagne e la superstrada e non lungo la stessa superstrada, come del resto provato dalle foto depositate in udienza dalla polizia locale. Il secondo motivo è che l’auto della Municipale aveva il portellone posteriore rialzato e, dunque, nascondeva il lampeggiante, impedendo così di essere riconosciuta.
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