nel processo che si è istruito a carico di tredici individui arrestati nel dicembre 2014 nell'ambito dell'operazione "Pax". Tra gli arrestati vi sono anche quattro mesagnesi. Il sindaco Molfetta ha nominato l'avvocato del Comune, Anna Lisa Valente, a stare in giudizio per tutelare gli interessi dell'ente pubblico. Il Consiglio comunale di Mesagne, fin dal dicembre 2010, ha deliberato l’istituzione dei percorsi di legalità con l’approvazione delle linee guida da seguire e le misure da adottare per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni d’illegalità. Tra queste l’adozione di varie iniziative per la diffusione e la promozione della cultura della legalità oltre all’istituzione dell’Osservatorio permanente per la legalità che, però, è naufragato. Al suo posto il sindaco Molfetta sta pensando di istituire una figura più snella e operativa. Infine, il Consiglio comunale ha deliberato di avvalersi dello strumento della costituzione di parte civile “nei procedimenti penali nei quali si perseguano delitti che abbiano arrecato danni all’immagine della città e alla comunità cittadina intera”. L’Amministrazione comunale, infatti, ha previsto la tutela e lo sviluppo del territorio, dei cittadini, delle imprese, delle attività produttive e commerciali e di ogni forma di lavoro singola o associata e, pertanto, ha anche lo scopo di tutelare i propri cittadini dagli attacchi criminosi e da tutte le forme d’illegalità diffusa. Il nome dell'operazione "Pax", scattata nel dicembre 2014, ha preso il nome dall'armistizio che sarebbe stato siglato tra i gruppi, anche contrapposti, della Scu per distrarre l’attenzione degli investigatori sui fatti criminali. Agli arrestati era stato contestato il reato di associazione di stampo mafioso, qualche episodio di spaccio e di contrabbando di piccoli quantitativi di tabacchi, principalmente sigarette Yesmoke.
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