Gli scavi di Muro tenente presidiati anche di notte dai giovani
Sono stati premiati gli sforzi degli archeologi della cooperativa Impact che stanno effettuando una campagna di scavi presso il Parco archeologico di Muro Tenente, in agro di Mesagne. Infatti, è stata rinvenuta una tomba terragna del V° sec. A. C., inviolata, sfuggita all’opera predatoria perpetrata per decenni dai tombaroli nel sito storico. Ai lati di questa tomba ve ne sono altre due, realizzate in blocchi calcarei, regolarmente saccheggiate dai delinquenti.
All’interno della tomba è stata rinvenuta una trozzella, del vasellame e uno scheletro. Il tutto fa pensare che si tratti del corpo di una donna. Per la prima volta in tanti decenni lo scavo è stato “vigilato” per l’intera notte da tanti ragazzi e giovani che hanno piantato le tende intono allo scavo e hanno trascorso la nottata tra canti e balli. All’alba si è svolto un concerto. Poi alle ore 8, del giorno dopo, gli archeologi hanno ripreso, completato e documentato lo scavo. “Si tratta di una fossa terragna di età classica, parliamo del V° secolo a. C., in cui abbiamo rinvenuto l’inumato, probabilmente di sesso femminile, sotto al cui capo è stata rinvenuta una trozzella corredo tipico delle defunte. Intorno c’era altro vasellame. La ceramica è particolare e conferma le nostre ipotesi. In ogni modo l’analisi delle ossa, che stiamo cercando di recuperare integralmente nonostante il tempo le abbia rese particolarmente fragili, ci dirà con precisione il sesso”, ha spiegato l’archeologo della Impact, Arturo Clavica. Nella notte si sono accampate nel parco oltre 20 persone.
“È stata una nottata molto bella poiché la tomba è stata presidiata da tanti giovani. Le comunità di Mesagne e Latiano si sono strette intorno a questo rinvenimento evidenziando l’importanza per loro della conservazione di questo luogo”, ha precisato l’archeologo. Nel saggio di scavo sono state rinvenute tre tombe, due di esse sono state violate mentre la terza, più difficile da individuare da parte dei tombaroli, è sfuggita al saccheggio. Già qualche anno addietro gli archeologi individuarono, nella zona est del parco, altre fosse terragne. In quel caso l’inumato era un uomo e a corredo c’erano i crateri e delle coppette per il vino. La campagna di scavo 2021 si concluderà a metà agosto per riprendere nel prossimo mese di settembre a cura della soprintendenza ai beni storici. “Gli scavi saranno effettuati nella parte esterna del parco per intercettare il percorso viario, scoperto lo scorso anno, il cui tracciato fa pensare a una strada molto importante”, ha precisato Arturo Clavica. Il sospetto che possa trattarsi della via Appia antica, la Regina Viarum, è molto forte.
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