Muro Tenente: riemerge la via Appia antica

Agosto 03, 2021 1821

Dopo due anni di attesa ieri mattina gli archeologi della Sabat, su delega del ministero ai Beni culturali, ha dato inizio al saggio di scavo per riportare alla luce il tracciato viario scoperto nel luglio 2019 durante alcuni lavori per la realizzazione di un cavidotto elettrico. La scoperta, per gli studiosi di storia patria, è sconcertante: il tracciato viario riportato alla luce ieri mattina ha tutte le caratteristiche di un asse viario importante. Insomma, di tratterebbe davvero della via Appia antica con i suoi 2300 anni di storia. Naturalmente, l’ufficialità della scoperta sarà data dalla Soprintendenza al termine sia degli scavi sia degli studi di approfondimento. Tuttavia, il tracciato riportato alla luce ieri è in linea con la strada intercettata all’interno delle mura di Muro Tenente fra il 2009 e il 2016. La via Appia Antica, la Regina viarum, come la definivano i Romani, è la strada più famosa del mondo romano. I lavori per la sua costruzione iniziarono a Roma nel 312 a. C. e si conclusero nel II secolo a. C., quando la via completò il suo percorso raggiungendo Brindisi. Grazie alla Tabula Peutingeriana, un itinerario stradale del IV secolo d. C., sappiamo che la via Appia, nel suo ultimo tratto, uscendo da Taranto si dirigeva verso una stazione di sosta nota come Mesochorum, in territorio di Grottaglie, attraversava l’odierno territorio comunale di Francavilla Fontana, passava da Oria e continuava verso Brundisium dopo aver superato un’ultima “statio” riportata con il nome di Scamnum, comunemente localizzata presso Muro Tenente.

L’attuale tracciato, rinvenuto in un oliveto, ci mostra una strada costituita da una massicciata in pietrame di diverse dimensioni e delimitata ai lati da due basse crepidini in blocchi di calcarenite. La sede stradale presenta ancora i solchi scavati dal passaggio dei carri ed è ipotizzabile, a giudicare dai dati resi noti grazie alla pannellistica interna al Parco, che la struttura sia stata costruita ed utilizzata in un periodo compreso fra il II secolo avanti Cristo e il I secolo dopo Cristo. Dopo la scoperta, della scorsa settimana, di una tomba terragna presente nel parco archeologico di Muro tenente, con il corpo di una donna e un corredo funerario integro, la quasi certezza di aver rinvenuto una parte del tracciato della Regina viarum accresce maggiormente la notorietà del sito e lo proietta verso scenari storico-scientifici di caratura internazionale.  

 

Questa la nota della Soprintendenza:

SCAVI SULLE TRACCE DELLA VIA APPIA

via appia antica a capitolicchioPrendono avvio dal 2 agosto le indagini archeologiche dirette in sinergia fra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce e la Soprintendenza Nazionale per il patrimonio subacqueo, nell’ambito del progetto del Ministero della Cultura denominato “Appia Regina Viarum” tra i territori di Brindisi e Taranto.

 Le attività di ricerca sono finalizzate a definire il tracciato della Regina Viarum, come era chiamata dagli autori antichi la più importante delle vie romane che collegava Roma a Brindisi passando dal territorio di Taranto e il cui tracciato per diverse zone è ancora oggetto di dibattito scientifico. La strada, iniziata dal censore Appio Claudio nel 312 a.C. per collegare Roma e  Capua, dovette essere prolungata in Puglia forse soltanto nel corso del III a.C., quando, conquistata Taranto (272 a.C.), i Romani si spinsero fino alla Messapia  fondando, infine, la colonia di Brundisium (244 a.C.); certamente rimase uno dei principali percorsi nei secoli a venire, come indica la sopravvivenza in parte nella viabilità attuale e in alcuni tratturi come quello Tarantino (noto anche come “Via Appia antica”).

Le ricerche, finanziate con il Piano stralcio “Cultura e Turismo” FSC 2014-2020 e affidate alla ditta Tethys s.r.l., prevedono diversi scavi archeologici, lungo il tracciato ipotizzato dell’Appia tra Taranto e Brindisi, affiancati a ricognizioni archeologiche volte a individuare possibili resti da ricollegare alla presenza dell’arteria romana. Non soltanto indagare le tracce della strada, ma anche le infrastrutture e gli insediamenti connessi al percorso stradale, inteso come elemento strutturante del paesaggio nella sua evoluzione attraverso i secoli, è lo scopo che si sono prefissati i tecnici delle due Soprintendenze che seguiranno gli scavi nelle prossime settimane.

Per questo, seguendo il tragitto dell’Appia, gli interventi si distribuiscono tra la provincia di Taranto e quella di Brindisi, interessando diverse località fra cui Laterza, Taranto, Grottaglie, Francavilla Fontana e Latiano, selezionate attraverso un vaglio delle informazioni provenienti da ricerche precedenti accanto a più recenti ritrovamenti, come quello avvenuto presso il Parco Archeologico di Muro Tenente, dove avranno inizio le indagini proprio in seguito al rinvenimento durante lavori di elettrificazione dei resti di una strada “glareata”.

L’approfondimento delle conoscenze tramite le indagini archeologiche ha come obiettivo finale quello di implementare la valorizzazione e la fruizione del “cammino dell’Appia” – così come proposto da Paolo Rumiz e da Riccardo Carnovalini – che non necessariamente corrisponde in ogni suo tratto al tracciato antico per ragioni pratiche derivanti da problematiche di accessibilità, percorribilità e di sicurezza, ma che deve tenerlo in considerazione, così come deve svilupparsi in stretta relazione con le evidenze archeologiche e i beni monumentali e paesaggistici distribuiti lungo il percorso.

 In considerazione dell’importanza che la via Appia ha rappresentato nel complesso e stratificato quadro del patrimonio culturale regionale, parallelamente alle attività di scavo sono previste iniziative per la condivisione “in progress” dei risultati delle ricerche sul campo, come alcune giornate aperte al pubblico per permettere anche ai “non addetti ai lavori” di accedere alle aree di cantiere e conoscere le attività in corso tramite visite guidate dagli stessi archeologi all’opera, mentre sarà possibile seguire gli aggiornamenti delle ultime scoperte sui social media.

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