Il prof. Ignone su Mesagne Capitale della Cultura. La “mesagnesità” l’asse portante dell’idea progettuale In evidenza
Mesagne è una delle 24 città candidate a “Capitale italiana della cultura 2024”. Decisamente una gran bella notizia che riempie d’orgoglio, ma che corona anche decenni di impegni culturali e sociali che tutta la comunità mesagnese ha saputo e voluto mettere in atto per superare un recente e brutto periodo della sua esistenza. La nostra città saprà certamente presentare un valido progetto per un percorso culturale lungo un anno; la commissione ministeriale valuterà tutti i progetti e decreterà la città vincitrice. Mesagne ha dalla sua la voglia di farcela perché ha caratteristiche peculiari da mostrare ed uno sviluppo culturale e sociale che le hanno permesso di diventare un forte polo di attrazione regionale e nazionale. Sulla vicenda è intervenuto lo storico Marcello Ignone, dell’Istituto culturale storia e territorio che da decenni è presente sul territorio salentino con pubblicazioni storiche, dibattiti e approfondimenti culturali.
“Per il sindaco Matarrelli – ha precisato l’esperto - è una sfida da affrontare con “impegno, creatività e passione” ma il progetto sarà tanto più convincente e vincente quanto più l’intera comunità mesagnese sarà chiamata a parteciparvi, perché dovrà essere proprio la “mesagnesità” l’asse portante dell’idea progettuale”. Ed ha aggiunto: “La sua storia, i suoi figli illustri di ieri e di oggi, il suo dialetto, la sua agricoltura e la sua intera economia, le sue tradizioni culturali e cultuali, la sua enogastronomia, la sua offerta turistica, sono un unicum cementificato proprio da questa “mesagnesità”, che è orgoglio di far parte di una comunità antica e moderna, operosa come poche altre e desiderosa di mostrare e condividere le sue ricchezze culturali e umane”.
Mesagne ha circa trenta secoli di storia, di presenza umana sul suo territorio. Le impronte lasciate dai diversi popoli sono evidenti e altre vengono alla luce. Dalle necropoli messapiche alle terme romane, dal castello feudale ai suoi palazzi civili, dalle chiese barocche, con i meravigliosi ed unici corredi pittorici, ai suoi diversi musei, alle piazze, ai vichi e alle stradine, vere arterie del “cuore” mesagnese che è il suo bellissimo centro storico, senza ombra di dubbio uno dei luoghi più belli del Salento.
“A tutto ciò – ha proseguito lo storico - si aggiunge il notevole patrimonio culturale, professionale, umano e sportivo, dovuto ai suoi tanti figli illustri, non solo del passato ma anche di oggi e che danno vita ad un fermento sociale di notevole spessore che molto ha contribuito, negli ultimi decenni del secolo scorso, a traghettare Mesagne verso questo successo”. Insomma, Mesagne ha tanto da offrire. “Si tratta, ora, di mettere insieme in un progetto concreto i suoi diversi beni culturali, materiali e immateriali, le sue risorse umane e professionali. Non deve essere solo un dossier di quello che era ed è Mesagne ma anche di tutto ciò di cui è capace la sua comunità: radici ben ferme nella nostra storia e strategie di sviluppo per il futuro”, ha concluso Ignone.
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