Redazione
Riprese all'Asl di Brindisi le vaccinazioni con AstraZeneca
Vaccinazioni, riprende a Brindisi la somministrazione di AstraZeneca.
Papa Francesco nomina don Maurizio al posto di monsignor Satriano nella diocesi di Rossano-Cariati
Il Papa ha nominato arcivescovo di Rossano-Cariati il rev. Maurizio Aloise, del clero dell’arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace, finora pro-vicario generale. Il nuovo arcivescovo di Rossano Cariati, don Maurizio Aloise, della Diocesi di Catanzaro- Squillace, è nato a Catanzaro il 20 aprile 1969. Ha conseguito il diploma di scuola superiore presso l’Istituto Statale d’Arte di Squillace il baccalaureato in teologia presso l’Istituto teologico di Catanzaro dove ha approfondito anche gli studi frequentando il corso di Licenza in Teologia morale sociale indirizzo pratico pastorale, mentre il corso di licenza in Mariologia la frequentato nella pontificia università Marianum di Roma.
Ordinato sacerdote il 18 novembre 1995 ha svolto attività pastorale come amministratore parrocchiale di San Nicola V in Gagliato, vice parroco di Santa Maria della Pietra in Chiaravalle. Nella parrocchia di Gaiato nel 1997 ha coordinato l'accoglienza di quasi 200 donne e bambini curdi sbarcati sulle coste di Soverato coordinando i volontari della Caritas parrocchiali e collaborando con le organizzazioni civili coinvolte.
Nel 1999 è diventato coparroco moderatore di Santa Maria delle Nevi in Girifalco e direttore dell’Ufficio Vocazioni Diocesano. In seguito diventa amministratore parrocchiale di "Santa Maria Assunta» in Zagarise e di «San Nicola Vescovo» in Cardinale. Attualmente è parroco di «Santa Domenica V. M.» e Rettore del Santuario diocesano Santa Maria delle Grazie in Torre di Ruggiero e membro del CdA del Santuario. Da un anno è presidente del CdA della fondazione Betania Onlus di Catanzaro e da 2011 Pro vicario generale dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e membro di diversi organismi diocesani. Monsignor Aoise succede a monsignor Giuseppe Satriano nominato vescovo di Bari. Monsignor Satriano è stato parroco presso la chiesa Madre di Mesagne poco prima di essere nominato presule.
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STP. Sciopero di 24 ore indetto dalle Organizzazioni sindacali per la giornata del 26 marzo 2021
STP Brindisi informa che le Organizzazioni Sindacali territoriali FILT CGIL, FIT CISL, UIL TRASPORTI, FAISA CISAL e UGL FNA hanno aderito alla manifestazione nazionale di sciopero di 24 ore del giorno 26/03/2021.
L’astensione sarà articolata nell’intera giornata.
Nel rispetto del regolamento aziendale, di cui all'art.1 comma 2 della l.146/90 e dell'accordo nazionale 07.02.91, dovranno essere garantiti:
- i servizi urbani ed extraurbani da e per le Zone Industriali di Brindisi e Taranto per i lavoratori impegnati nelle lavorazioni a ciclo continuo;
- le corse di corrispondenza per i pendolari delle Zone Industriali;
- tutti i servizi nelle fasce orarie:
Dalle ore 05:30 alle ore 08:30
Dalle ore 12:30 alle ore 15:30
Nella predetta giornata, con esclusione dei servizi garantiti, potranno verificarsi cadute dei servizi urbani ed extraurbani.
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Aresta (M5S): contro la mafia mai abbassare la guardia
“Non bisogna mai abbassare la guardia nella lotta alla criminalità organizzata.Dove non arriva lo Stato, dove non esiste il welfare state, dove viene negato il diritto al lavoro e ad una abitazione decente, le mafie trovano un terreno fertile per il loro radicamento e consenso sociale. Lotta alla mafia non è infatti solo capacità investigativa e repressiva da parte della magistratura e delle forze dell’ordine – a cui, ovviamente, va dato il massimo di collaborazione e sostegno - ma è anche lotta senza quartiere all’emarginazione, alla povertà, all’abbandono scolastico, al deterioramento del tessuto sociale e culturale in cui le persone vivono. “Lo afferma Giovanni Luca Aresta, deputato del M5S, commentando l’iniziativa organizzata da “Libera contro le mafie” e l’amministrazione comunale di Mesagne (Br), a cui ha preso parte questa mattina in occasione delle manifestazioni per la “giornata nazionale in ricordo delle vittime innocenti della mafie.”
“La lettura della lunghissima lista di nomi e cognomi delle vittime – prosegue Aresta - è stato un momento toccante e che deve spronare tutti, cittadini e istituzioni, a continuare la lotta contro la mafia non dimenticando mai che questo nemico è sempre in agguato.”
“Abbiamo davanti a noi – precisa il parlamentare - le enormi risorse stanziate dal Next Generation EU, che certo rappresentano una straordinaria occasione di sviluppo e di riscatto per il nostro territorio e in generale per tutto il nostro Mezzogiorno.Sappiamo però, che dove ci sono risorse pubbliche, le infiltrazioni mafiose sono sempre pronte a manifestarsi ed entrare in azione.”
“Per questo, a noi rappresentanti delle istituzioni, - conclude Aresta - deve essere molto chiaro che l’imperativo di “fare presto” non può assolutamente significare abbassare la guardia contro le mafie ed essere più lassisti sul controllo e sul come queste risorse verranno spese.
Vigilanza continua, dunque, della società civile e delle istituzioni preposte. Solo così ed insieme isoleremo e sconfiggeremo le mafie.”
Covid - 19. Oggi 1983 casi positivi in Puglia, 138 in provincia di Brindisi con 3 decessi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 20 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 11.296 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.983 casi positivi: 824 in provincia di Bari, 138 in provincia di Brindisi, 109 nella provincia BAT, 263 in provincia di Foggia, 267 in provincia di Lecce, 371 in provincia di Taranto, 7 casi di residenti fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 26 decessi: 11 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 4 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.753.965 test.
128.464 sono i pazienti guariti.
42.072 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 174.983, così suddivisi:
68.491 nella Provincia di Bari;
17.540 nella Provincia di Bat;
12.667 nella Provincia di Brindisi;
33.182 nella Provincia di Foggia;
15.776 nella Provincia di Lecce;
26.410 nella Provincia di Taranto;
649 attribuiti a residenti fuori regione;
268 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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MALTEMPO: COLDIRETTI PUGLIA, PRIMAVERA NATALIZIA IN CAMPAGNA; NEVE A BARI, BAT E FOGGIA E RISCHIO GELATE
Equinozio di primavera natalizio in Puglia con campi di grano imbiancati e alberi da frutto coperti di neve nelle province di Foggia, BAT e Bari con il rischio di gravi gelate che mettono a rischio il raccolto di frutti e ortaggi primaverilI ed estivi. E’ quanto dice Coldiretti Puglia, a seguito della forte ondata di gelo e neve che ha colpito la regione con gli inevitabili danni sulle colture primaverili.
Sul Gargano, a Spinazzola, Gravina e Poggiorsini e in vaste aree della Puglia con la natura sconvolta a preoccupare – denuncia Coldiretti Puglia - è l’improvviso abbassamento della temperatura di 10 gradi sulle piante in fiore e i campi di grano con effetti disastrosi sulla raccolta dei frutti primaverile ed estiva e sul prossimo raccolto di grano con le campagne innevate e lo shock termino sulle piante.
La finta primavera delle ultime settimane in Puglia, un fenomeno che ormai si ripete ogni anno, con mandorli, albicocchi e peschi fioriti prima del tempo – aggiunge Coldiretti Puglia - sottoposti ad un 'risveglio' anticipato, con fioriture anomale registrate già a partire da gennaio, si alterna a neve e gelo, con il rischio che il brusco abbassamento della colonnina di mercurio comprometta le fioriture. A nulla vale più la programmazione degli orticoltori che in Puglia raccolgono broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole, che maturano contemporaneamente con un evidente effetto anche sull’offerta.
Siamo di fronte - sottolinea la Coldiretti regionale - agli effetti del mix micidiale con i cambiamenti climatici ed il moltiplicarsi di eventi estremi che si abbattono su un territorio reso più fragile dall’abbandono forzato e dalla cementificazione che nelle campagne nell’ultimo decennio ha provocato danni per oltre 3 miliardi di euro, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti. A questa situazione non è certamente estraneo il fatto che il territorio è stato reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono che negli ultimi 25 anni ha fatto sparire oltre ¼ della terra coltivata (-28%).
Disastrosi gli effetti sui campi del clima pazzo – continua Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi. Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.
Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia – conclude Coldiretti Puglia - a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.
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MAFIA: SI INFILTRA TRA 200MILA PUGLIESI AFFAMATI
MAFIA: COLDIRETTI PUGLIA, SI INFILTRA TRA 200MILA PUGLIESI AFFAMATI; VITTIME COMMEMORATE A SAN MARCO IN LAMIS.
Da 25 anni ogni 21 marzo dal 1996 si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie che ha riunito famiglie e studenti a San Marco in Lamis per ricordare le vittime di mafia, con il 2021 che è iniziato con oltre 200mila pugliesi costrette a chiedere aiuto per mangiarea causa della crisi economica e occupazionale causata dal Covid, un numero praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno, tra i quali la criminalità trova terreno fertile per infiltrarsi. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, in occasione dell’iniziativa organizzata dall’associazione Libera di San Marco in Lamis, a cui ha partecipato Coldiretti Foggia che ha commemorato, tra gli altri, i due imprenditori agricoli soci, i fratelli Luigi e Aurelio Luciani, vittime di un agguato mafioso nell’agosto 2017, la cui unica colpa fu di essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato, al lavoro in campagna.
La malavita tenta di approfittare della situazione di difficoltà in cui si trova una fetta crescente di persone costrette a far ricorso alle mense dei poveri e molto più frequentemente – sottolinea la Coldiretti – ai pacchi alimentari, anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia. Fra i nuovi poveri – precisa la Coldiretti Puglia – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti regionale – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.
Crescono, infatti, gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore del cibo che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la via quotidiana della persone. Con la crisi le mafie si appropriano – sottolinea la Coldiretti regionale – di vasti comparti dell’agroalimentare dai campi agli scaffali, dai tavoli dei ristoranti fino ai banchi di bar e pasticcerie, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani e il valore del marchio Made in Italy.
L’intensità dell’associazionismo criminale è elevata nel Mezzogiorno, con il grado di penetrazione forte e stabile – secondo i dati dell’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti - sul versante adriatico con Foggia 67,4; Brindisi 51,6, Barletta-Andria-Trani 40,9, Bari 40,9, Taranto 39,4 e Lecce 37,4.
Dai mercati ai supermercati, dai trasporti ai ristoranti – denuncia Coldiretti Puglia - dall’agricoltura all’allevamento, dalla carne alla frutta fino al caffè alle corse dei cavalli, oltre all’utilizzo illecito dei fondi comunitari destinati all’agricoltura come il PSR, il volume d’affari delle agromafie cresce con attività che riguardano l’intera filiera agroalimentare.
In questo modo la malavita si appropria – sottolinea la Coldiretti Puglia – di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma anche compromettendo in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti e il valore del marchio Made in Italy. Gli ottimi risultati dell’attività di contrasto confermano la necessità di tenere alta la guardia e di stringere le maglie ancora larghe della legislazione – insiste Coldiretti Puglia - con la riforma dei reati in materia agroalimentare perché l’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolose le frodi agroalimentari che per questo vanno perseguite con un sistema punitivo più adeguato con l’approvazione delle proposte di riforma dei reati alimentari presentate da Giancarlo Caselli, presidente del comitato scientifico dell’Osservatorio Agromafie.
Con i classici strumenti dell’estorsione e dell’intimidazione le agromafie impongono i prezzi dei prodotti agricoli, l’affidamento di servizi e appalti, la vendita di determinate produzioni agli esercizi commerciali che a volte, approfittando della crisi economica, arrivano a rilevare direttamente grazie alle disponibilità di capitali ottenuti da altre attività criminose. Non solo si appropriano di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, distruggendo la concorrenza e il libero mercato legale e soffocando l’imprenditoria onesta, ma – continua la Coldiretti – compromettono in modo gravissimo la qualità e la sicurezza dei prodotti, con l’effetto indiretto di minare profondamente l’immagine dei prodotti italiani ed il valore del marchio Made in Italy. I poteri criminali si “annidano” nel percorso che uva da vino, olio, frutta e verdura, carne e pesce, devono compiere per raggiungere le tavole degli italiani passando per alcuni grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione.
La Puglia è una regione a forte vocazione agricola ed è per questo che il business delle agromafie è divenuto particolarmente appetibile. Capitolo a parte merita infatti – conclude Coldiretti Puglia - il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio ‘made in Puglia’, a danno dell’imprenditoria agricola pugliese e dei consumatori.
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E’ ormai un donatore abituale il Questore di Brindisi, Ferdinando Rossi, che questa mattina si è presentato nel Centro Trasfusionale dell’ospedale Perrino, accompagnato dai suoi collaboratori.
Per lui la donazione deve essere un atto ordinario, un dovere nei confronti di chi ne ha bisogno ogni giorno, come aveva già dichiarato altre volte nel corso del 2020. E questa volta con lui hanno donato anche il capo e il vicecapo di gabinetto e l’ispettore dello stesso ufficio.
“La fidelizzazione dei donatori è fondamentale per garantire continuità nel nostro servizio – ha detto Antonella Miccoli, direttore facente funzione del Centro. E’ rassicurante sapere che molte persone ritorneranno a donare, per questo ringraziamo Ferdinando Rossi, e i suoi collaboratori, per il sostegno costante che danno alla comunità”.
Al Trasfusionale si accede attraverso un percorso protetto, con tutte le misure previste dai protocolli a tutela di operatori e utenti. Si può donare dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 12.00 prenotando al numero 0831 537274, utile anche per effettuare un pre-triage telefonico.
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Brindisi. Circola alla guida di una autovettura in apparente stato di alterazione psicofisica e si rifiuta di sottoporsi agli accertamenti sanitari previsti dal codice della strada, denunciato. Brindisi, i Carabinieri della locale Compagnia - N.O.R.–Sezione Radiomobile, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato un 25enne del luogo per guida di autoveicolo in stato di alterazione psicofisica derivante dall’uso di sostanze stupefacenti. In particolare, l’uomo, che conduceva un’autovettura per le vie cittadine, è stato fermato e controllato dai militari, i quali hanno accertato che si trovava in evidente stato di alterazione psicofisica e alla specifica richiesta degli operanti, ha rifiutato di sottoporsi ai previsti accertamenti sanitari per verificare l’eventuale assunzione di sostanze stupefacenti. L’automobilista è stato anche segnalato amministrativamente alla competente Prefettura per detenzione di stupefacente ai fini dell’uso personale, poiché sottoposto a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di oltre 4 grammi di hashish e marijuana, occultati nella tasca del suo giubbotto, sottoposti a sequestro.
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Nell’odierna mattinata i consiglieri comunali del Partito Democratico hanno incontrato presso il Commissariato di PS di Mesagne il nuovo dirigente Dr. Giuseppe Massaro per porgere un saluto di benvenuto nella nostra città.
L’occasione è stata utile per un reciproco scambio di valutazioni sullo stato in cui versa il tessuto sociale mesagnese fortemente colpito, come del resto tutto il Paese, dalla crisi sanitaria ed economica causata del Covid-19, che espone famiglie e imprese a diversi rischi e potrebbe rappresentare terreno fertile per la riemersione di vecchie e nuove forme di illegalità.
Durante l’incontro i consiglieri comunali, rinnovando la loro disponibilità ad un sempre maggiore impegno sul piano politico, culturale e istituzionale sui temi della sicurezza e della legalità, hanno ripercorso con il nuovo dirigente le diverse fasi in cui, grazie ad un impegno coordinato tra le istituzioni, le forze dell’ordine e le diverse espressioni del corpo sociale mesagnese, la nostra città ha saputo reagire alla criminalità organizzata, riconquistando dignità, vivibilità e speranza nel futuro.
Di questo lavoro comune tra politica, forze dell’ordine, Magistratura, associazioni, parrocchie e istituzioni scolastiche c’è ancora molto bisogno. Occorre altresì utilizzare nella maniera più efficace e concreta possibile tutti gli strumenti che tre decenni di politiche per la legalità ci hanno lasciato in eredità. Uno fra tutti l’Osservatorio permanente sulla Legalità, organo di “regia” che si occupa di monitorare periodicamente la situazione sociale, economica e delinquenziale della nostra città e che funge da contenitore di informazioni che, se condivise fra tutti i membri che ne fanno parte, possono essere utilizzate per porre in essere strategie di prevenzione e di salvaguardia di tutto il tessuto urbano. Non più tardi di qualche mese fa, allarmati dal ripetersi di episodi di violenza e dalle cronache locali sul fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i consiglieri del PD ne hanno chiesto la convocazione convinti delle sue potenzialità laddove le Istituzioni, unitariamente, dovessero costruire un percorso di lavoro organico, sistematico e su obiettivi ben definiti.
Al termine dell’incontro e nella consapevolezza che egli saprà farsi carico di una presenza efficace ed energica, in sinergia con le altre forze dell’ordine presenti sul territorio, i consiglieri Saracino, Rogoli e Indolfi hanno rivolto al Dr. Massaro un augurio di buon lavoro, garantendo l’impegno necessario a far sì che egli senta questa città come la sua città.
Il gruppo consiliare e la segreteria del Partito Democratico
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