probabilmente a causa della poca chiarezza della normativa, è stato relativamente semplice porvi rimedio è alquanto arduo e, a dire degli utenti, discriminante e umiliante". E' quanto sta accadendo in questi giorni a Mesagne dove centinaia di mesagnesi si stanno recando presso l'ufficio Tributi del Comune per farsi fare il calcolo corretto della tari al fine di pagare quanto effettivamente dovuto e non quanto richiesto precedentemente. "Solo che il modo di operare dell'ufficio sembra essere discriminante, oltre che in alcuni casi umiliante", hanno precisato alcuni utenti che hanno pagato l'intero importo della tassa e adesso, per ricevere il conguaglio delle somme pagate in più all'ente esattore, devono sottoporsi a una trafila burocratica incomprensibile nell'era dell'informatizzazione. Andiamo per ordine. Chi dal 2014 al 2017 non ha pagato il dovuto l'ufficio Tributi sta effettuando i conteggi in maniera corretta, cioè come andavano fatti secondo la normativa vigente, e sta scomputando dall'importo richiesto la quota calcolata in maniera errata. Quindi consegna all'utente il conteggio con l'importo corretto da versare. E fin qui nulla di particolarmente rilevante sotto l'aspetto formale della procedura. Più difficile, invece, è la situazione sul fronte di coloro che, diligentemente, hanno ottemperato subito al pagamento di quanto richiesto pagando delle somme maggiori del dovuto. In questo caso l'utente deve presentare in Comune una domanda, per chiedere il ricalcolo della somma allegando le copie dei bollettini di pagamento. Procedura alquanto farraginosa poiché se un ufficio è informatizzato ha già in archivio i pagamenti dell'utente e non c'è bisogno di richiederli nuovamente. Lo sgravio è un'operazione che può essere fatta in pochi minuti senza creare disagi al cittadino. Non è tutto poiché per quegli utenti che escono a credito, cioè che il Comune deve rimborsare quanto versato in più, l'ufficio Tributi non ha saputo fornire, al momento, nessuna risposta sulla tempistica, ha solo specificato che nella domanda di rimborso deve essere indicato l'Iban su cui effettuare un eventuale rimborso. «L'ufficio Tributi sta eseguendo correttamente tutte le procedure inerenti la correzione delle notifiche di pagamento della tari rispondendo a tutte le istanze che arrivano», ha precisato il sindaco Molfetta che ha tenuto ha sottolineare che, confermato l'errore, tutto sta «avvenendo secondo le direttive emanate dal ministero dell'Economia e Finanze». Tuttavia, i problemi maggiori sono sulle restituzioni poiché non è ancora chiaro come il Comune deve procedere per rimborsare le somme. Si è in attesa di direttive dal Mef. In pratica comprendere come procedere per recuperare le somme da rimborsare all'utente per quanto pagato in più di tari.
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