fanno presente che la povertà assoluta è cresciuta in termini sia di famiglie sia d’individui non solo a livello territoriale ma anche nazionale Brindisi è la terza città d’Italia per povertà, subito dopo Vibo Valentia e Reggio Calabria e subito prima di Taranto, quarta nella classifica nazionale rispetto a Milano, la quale emerge ed è in netta differenza alle città, dove risulta più contrastiva, come in Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. Le criticità sono nella sofferenza economica delle famiglie, popolazione a rischio di povertà, disagio abitativo e sfratti, qualità dei principali servizi di cura ed emigrazione ospedaliera. In Base ai dati Istat dell’aprile 2018 è possibile notare, secondo il sindacato, che su una popolazione di quasi 265 mila persone, vi è il 32,24% di disoccupati in crescita dell’1,21% rispetto al maggio 2017 e a quello nazionale che è del 10,8%. Per la Uil e la Uil pensionati questo è un trend molto negativo perché colpisce tutta la collettività meridionale e in particolare brindisina, le quali vogliono uscire da questa impasse. Le criticità sono nella sofferenza economica delle famiglie, in una popolazione che è a rischio di povertà assoluta e relativa e sopportano disagi abitativi oltre ad avere difficoltà nel potersi alimentare. La città ha bisogno di lavoro, di crescita che salvaguardi l’indotto economico, industriale, agricolo e la qualità nei principali servizi di cura che provocano desertificazione delle forze lavorative ed emigrazione sanitaria verso le città, le regioni ed i paesi più ricchi. Per la Uil la testimonianza si riscontra nei dati Istat che rilevano nel 2017, un 1 milione e 778 mila famiglie residenti in povertà assoluta (in tutto 5 milioni e 58 mila individui), mentre fra i minori l’incidenza permane elevata pari al 12,1% (1 milione 2018 mila), 12,5% nel 2016; la quale si attesta al 10,5% tra le famiglie, dove è presente almeno un figlio minore, mentre rimane soprattutto diffusa in quelle con tre o più figli minori (20,9%). Anche la povertà relativa è in crescita rispetto al 2016, la quale nel 2017 interessava 3 milioni 171 famiglie residenti (il12,3%, contro 10,6%), e 9 milioni 368 mila individui (15,6% contro 14,0% dell’anno precedente). In Puglia la povertà relativa, pur rimanendo sotto all’incidenza del Mezzogiorno, faceva registrare il maggior incremento tra il 2016 (14,5% in Puglia, e sale a 21,6%) e il 2017. Il Governo nazionale si è orientato verso una misura di sostegno al reddito per il contrasto alla povertà (D.lgs. n.147/2017) prima con il Sostegno all’inclusione Attiva (SIA), poi dall’1 dic. 2017 con il Reddito d’inclusione (REI) in aiuto alle famiglie in condizioni economiche disagiate attraverso (Avviso pubblico, n.3/2016) il Programma Operativo Nazionale (PON) “Inclusione” e il Fondo Sociale Europeo (FSE) per l’attuazione delle misure Sia e Rei. L’indirizzo del sistema di contrasto alla povertà pugliese, è per un forte coordinamento sull’integrazione degli interventi tra sistema sanità territoriale e quello sociale cosi come si riscontra nella l.r. n. 3/2016, (istituzione del Reddito di Dignità, SIA e Rei). Per la Uil pensionati la sfida è in un percorso del sistema integrato che si concentri verso la promozione dell’inclusione sociale e della lotta contro ogni forma di povertà, esclusione ed emarginazione. Il riferimento è nel D.Lgs. 15 settembre 2017, n.147, in particolare verso l’art. 14, che potrebbe favorire il suo orientamento nelle modalità di collaborazione e cooperazione tra i servizi sociali e gli altri enti od nell’inserimento lavorativo, scolastico e formativo, politiche abitative e di salute sviluppando percorsi di innovazione sociale al coinvolgimento attivo di persone in condizioni di fragilità e di emergenza estrema. Per la STU pensionati di Mesagne occorre combattere la povertà. La sfida non può essere attraverso sussidi che alimentano discorsi insopportabili sull’assistenzialismo,ma attraverso il lavoro che aiutano l’inserimento dei giovani. Il segretario della Uil Carmelo Barbagallo chiede al governo giallo-verde di riavviare il tavolo di concertazione aperto nel 2016 con le organizzazioni sindacali, rispettando l’impegno di separare l’Assistenza dalla Previdenza. Per la Uil pensionati la necessità è nel portare a termine la Piattaforma rivendicativa dei pensionati alla luce di un confronto costruttivo che possa dare risposte indicative non solo agli anziani e alle persone non autosufficienti poveri ma, anche, ai tanti problemi dei giovani meridionali (e in particolari brindisini) che sono senza lavoro e costretti a lasciare il proprio quartiere e la propria città senza avere (forse) più la possibilità di un ritorno con i parenti e gli amici di un tempo.
Licchello Antonio
Tindaro Giunta
Segretario Uil Brindisi e Segretario Stu Appia Antica Mesagne