con accordi che si stringono e dopo qualche giorno si annullano. In perfetta par condicio giacché coinvolge un po' tutte le coalizioni. L'unica che sembra marciare senza nessun intoppo è quella composta dai movimenti politici dell’ex governo Molfetta. Tutti, però, hanno un comune denominatore: la difficoltà nel trovare i 16 candidati consiglieri necessari per ogni lista. Soprattutto individuare per ogni lista la quota rosa. La prima coalizione in difficoltà è quella composta dal Partito democratico, La M, LeU e il gruppo che fa riferimento all'ex sindaco Molfetta. In particolare è il Pd ad avere problemi poiché è lacerato al suo interno. Infatti, una fetta consistente dei suoi iscritti, o ex iscritti, si sta muovendo su altre direttrici stringendo alleanze con la coalizione delle liste civiche dell'ex governo. Tra queste difficoltà la coalizione deve, comunque, trovare un candidato sindaco che possa fare sintesi delle richieste giunte dai suoi attuali partner. Tra i papabili c’è Vito Lenoci, già consigliere nella precedente legislatura. Chi sta marciando senza intoppi è la coalizione di Mesagne in Comune che ha proposto Antonio Calabrese come candidato sindaco. Una ghiotta opportunità per lui di sedere nel prossimo Consiglio comunale. La coalizione è forte di tre liste: Italia in Comune, Progettiamo Mesagne e Mesagne attiva. Completamente in alto mare è il Movimento 5 stelle. Al momento, infatti, non sanno ancora se e quando scenderanno in campo. Hanno un gruppetto di nomi da candidare e nessuna indicazione sul candidato sindaco. Una situazione di completa incertezza mentre il tempo scorre inesorabilmente. E a proposito di incertezze ci sono quelle che si anelano sulla coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Direzione Italia, Movimento nazionale per la sovranità e Mesagne democratica dove il candidato sindaco dovrebbe essere scelto con il metodo delle primarie. Questo almeno è ciò che ha chiesto Carmine Dimastrodonato, coordinatore di Mesagne democratica. Richiesta che non è stata accolta da una parte dei partner della coalizione. La situazione è in stallo e per domani è stato convocato un incontro di coalizione per vedere di imprimere una svolta all’impasse che si è venuto a creare. Tuttavia, se dovesse essere deciso di non svolgere le primarie Dimastrodonato si sfilerebbe dal gruppo di centrodestra. Intanto tutti guardano al prossimo 26 aprile termine ultimo entro il quale devono essere presentate le liste dei candidati consiglieri e sindaci da votare il 26 maggio.
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