Chi guiderà la città messapica per i prossimi cinque anni si saprà solo a tarda serata. Intanto, ci sono da registrare alcune anomalie avvenute nei seggi. Nella sezione 20 del plesso Carducci uno scrutatore stava fotografando con il telefonino il registro degli elettori quando un rappresentante di lista se ne è accorto ed ha allertato la presidente di seggio. Immediato l’intervento dei carabinieri presenti nella scuola e, successivamente, della Digos. Lo scrutatore è stato sollevato dal suo incarico e allontanato. In queste ore gli inquirenti decideranno per una eventuale denuncia. Nella stessa sezione in mattinata erano state imbucate nelle urne delle schede bianche. Anche questo atto è stato annotato a verbale dalla presidente di seggio.
Intanto, ieri mattina il primo ad arrivare a votare è stato Toni Matarrelli. Alle ore 8,20 è giunto nella sezione 26, ubicata presso la scuola Materdona, accompagnato dalla moglie Francesca. Matarrelli indossava una giacca grigia su una t-shirt azzurra e jeans. Nella sezione 16, collocata nella scuola Carducci, hanno votato Carmine Dimastrodonato e Rosanna Saracino. Dimastrodonato è giunto alle ore 9. Indossava un vestito di colore grigio, camicia bianca e cravatta celeste a strisce. La sua avversaria Rosanna Saracino è giunta alle ore 9,30. La candidata del centrosinistra era particolarmente elegante anche se in tono sportivo. Indossava una giacca blu su pantalone e camicetta bianchi. Sorridente e cordiale, come sempre. Alla sezione 17, sempre nel plesso della Carducci, ha votato alle ore 10 Antonio Calabrese che indossava un vestito azzurro, camicia bianca, cravatta celeste con rombi blu e pullover di colore blu. Infine, alle ore 10,30 ha votato nella sezione 9 il candidato sindaco Carlo Ferraro presso la scuola Giovanni XXIII. Era vestito con un soprabito blu e ombrello a corredo. Oltre alle curiosità legate al voto dei candidati sindaco si è vista una nutrita partecipazione di votanti.
La circostanza del cattivo tempo, evidentemente, ha scoraggiato coloro che avrebbero voluto trascorrere una giornata fuori porta. Detto ciò, a urne chiuse, si possono iniziare a fare delle ipotesi su chi potrebbe aver vinto questa tornata elettorale che, lo ricordiamo, è stata piuttosto combattuta e, in certi casi, anche velenosa. Un clima che è stato avvelenato più che per ragioni politiche da vendette personali consumate all’indomani della sfiducia dell’ex sindaco Pompeo Molfetta. Tuttavia, la sensazione registrata negli addetti ai lavori è di totale incertezza sul risultato finale anche se nella coalizione “Insintonia” c’è l’ottimismo di vincere al primo turno senza ricorrere alla fase del ballottaggio. Questa fiducia deriva più che altro dai numeri di cui è composta la coalizione che ha indicato in Toni Matarrelli il loro candidato sindaco. Nove liste civiche trasversali per 144 candidati consiglieri che, sulla carta, potrebbero aver intercettato una buona parte dell’elettorato. Dati che si scontrano con quelli di Rosanna Saracino che ha avuto il merito di risvegliare il “popolo” del centrosinistra che si è schierato decisamente contro Matarrelli, anch’egli di sinistra, da diversi lustri loro acerrimo nemico. Per cui il risultato sperato dalla coalizione di Matarrelli non è del tutto scontato. Dietro di loro ci sono il resto delle armate di elettori in capo a Carmine Dimastrodonato, che ha ridato fiducia all’elettorato di centrodestra privato dalla partecipazione di Forza Italia; Carlo Ferraro che si è “sacrificato” per il Movimento 5 stelle, al fine di stilare una lista di candidati consiglieri, e Antonio Calabrese, per Italia in Comune, che ha lavorato sodo con il suo staff per ottenere almeno un seggio in Consiglio comunale.