Nota del consigliere regionale Fabiano Amati.
“Il presidente dell’Ordine dei medici di Brindisi, Arturo Oliva, ha gravemente offeso la professionalità del direttore del 118 Massimo Leone e del Dipartimento di emergenza della ASL di Brindisi, mettendone in discussione le scelte operative sulla centralizzazione dei pazienti di Fasano e Cisternino presso l’ospedale di Monopoli. Lo ha fatto implicitamente, ovviamente, e con dichiarazioni riportate oggi dalla Gazzetta del Mezzogiorno: «Mi sembra quantomeno azzardato parlare di centralizzazione dei pazienti di Fasano e Cisternino nell’ospedale di Monopoli. Pazienti con trauma cranico o ischemia degli arti inferiori devono essere necessariamente portati al Perrino, che è un ospedale di secondo livello, con standard fissati per legge». Ma davvero, secondo il presidente dell’Ordine dei medici, il dott. Leone e gli operatori del 118 — ai quali va tutta la mia solidarietà e stima — sarebbero così sprovveduti da centralizzare i malati in emergenza verso strutture non attrezzate per trattarli? Massimo Leone e il sistema 118 conoscono benissimo i profili clinici. Se hanno condiviso questa modalità di soccorso, in accordo con la ASL di Bari, è per motivi scientifici e organizzativi ben precisi: • alleggerire il carico del Perrino dalle emergenze trattabili a Monopoli, anche in vista dell’apertura del nuovo ospedale Monopoli-Fasano; • garantire lo sbarellamento tempestivo per mantenere operative le ambulanze e lo staff a bordo; • superare i confini amministrativi che non hanno senso in un sistema sanitario regionale; • rilanciare il servizio di emergenza-urgenza come rete moderna, funzionale e interconnessa; • valorizzare i punti di primo intervento dei PTA e le centrali operative, per contrastare il sovraffollamento nei Pronto soccorso. Se il presidente dell’Ordine dei medici si concentrasse su ciò che la sua carica richiede, e lasciasse da parte un certo sindacalismo d’antan, contribuirebbe a far progredire il sistema, invece di ostacolarlo. E magari ogni tanto ricorderebbe anche che i medici italiani sono tra i meno pagati d’Europa, battaglia per la quale non mi risulta di aver letto suoi comunicati né dichiarazioni infuocate. Su questo continuerò a farmi sentire io. Anche domani, se serve”.
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