Si tratta della rimodulazione della pianta organica del Comune affinché possa rispondere agevolmente sia alla richiesta dell'utenza sia delle istituzioni. Fulcro della "rivoluzione" è l'abbattimento dei costi di gestione. Se Molfetta riuscirà, dove altri prima di lui non solo hanno fallito ma non hanno intrapreso nulla, lo vedremo a breve. Intanto da questa settimana tutto l'entourage di Molfetta è stato "precettato" poiché sarà impegnato nella pianificazione del progetto. Anche la maggioranza di governo si incontrerà per fissare le linee programmatiche. L'obiettivo principale è quello di ridurre a 4 le attuali 16 aree in cui è divisa l'amministrazione. I capi area, quindi, passerebbero dagli attuali 16 a 4. Poi ci sarà la rimodulazione della pianta organica con l'assestamento degli uffici. I front office avranno personale a sufficienza per fare fronte all'esigenza del cittadino. Il sindaco Molfetta imporrà a tutti i dipendenti maggiore responsabilità e cordialità con l'utenza. "Nel corso degli anni vi è stato un oggettivo depauperamento delle risorse umane ed un progressivo declino dell'efficienza complessiva della macchina amministrativa legata ad una serie di fattori", ha spiegato il sindaco Molfetta. Per il primo cittadino i fattori che hanno determinato l'inefficienza della macchina amministrativa sono il pensionamento di un numero consistente di quadri dirigenziali e di quadri intermedi di provata esperienza; il blocco delle assunzioni per effetto della legge di stabilità; l'incompiuta ed incompleta separazione delle responsabilità gestionali dal potere politico; la struttura "a pettine" con l'individuazione di 12 macroaree e altrettante posizioni organizzative "che ha determinato il costituirsi nel tempo - ha precisato Molfetta - di piccoli autonomi centri di potere poco interattivi e talvolta francamente in conflitto fra loro". Ed ancora la mancanza frequente dei Piani obiettivi e dei Peg in sede di bilancio di previsione ha reso spesso indeterminabile il controllo sul raggiungimento degli obiettivi e arbitraria l'attribuzione della premialità. "C'è l'assunzione ormai a tempo pieno - ha continuato - dei Co.co.co e Co.co.pro fatta nella precedente legislatura che non ha corrisposto a specifici bisogni dell'ente" quanto al principio generale di stabilizzare lavoratori precari. "A fronte di un numero francamente esoso di figure apicali - ha fatto notare il sindaco - vi è una carenza ormai strutturale di personale da adibire ai servizi esterni che sono in cronica sofferenza specie nel settore della polizia municipale, dei lavori pubblici, dell'ecologia e ambiente". "Per queste ragioni - ha continuato il primo cittadino - persistono sofferenze e criticità diffuse in tutti i settori per cui appare inderogabile una revisione completa della pianta organica. E' una sfida molto ardua poiché alcune posizioni e relativi livelli di retribuzione sono cristallizzate, così come è difficile applicare flessibilità e rotazione in un contesto ipergarantista e senza che sia ancora legge la riforma della pubblica amministrazione". "C'è il convincimento - ha concluso Molfetta - che il potere tecnocratico spesso riesce a piegare il potere politico. Cercheremo di superare questo gap facendo ricorso a competenze esterne, ad una contrattazione con le parti ed utilizzando sistemi di valutazione oggettivabili".