Ha avuto il consenso e governa, misurandosi quotidianamente con disservizi, difficoltà insormontabili ed errori. E non si può dire che Molfetta non conoscesse le condizioni generali ed il modo di fare di alleati, di oppositori, dei funzionari, dei cittadini, giacché sono oltre venti anni che frequenta il Palazzo di Città. Forse per questo si è organizzato con alleanze stravaganti e con alleati ambiziosi dai quali probabilmente spera di ricavarne tanti benefici in seno al Parlamento ed alla Regione? Forse per questo si è predisposto ad occupare tutti i ruoli politici ed amministrativi possibili? Forse per questo ha mantenuto alcune deleghe fondamentali (Bilancio – Personale)? Forse per questo, infine, si appresta ad affrontare, timorosamente, l’indispensabile riorganizzazione della macchina amministrativa.
Mentre è sostenuto da efficaci tecniche di marketing che fanno sembrare bianco ciò che è grigio e possibile ciò che è impossibile, oggi si scontra con difficoltà, errori, ingenuità e limiti via via crescenti, alcuni dei quali anche molto gravi, come è il caso della perdita del finanziamento per il Castello e delle condizioni dello Stadio “Alberto Guarini” per i quali prima o dopo dovrà rendere conto alla Città. Le promesse fatte in campagna elettorale, prima fra tutte la riduzione delle tasse, vengono rinviate a data da destinarsi, forse. Ma la sensazione più negativa che fino ad oggi ha dato è quella di non essere in grado di guardare lontano per individuare programmi strutturali di medio termine che siano in grado di superare il ciclo vizioso “minori trasferimenti statali – minori servizi – maggiori tasse”.
Si ha la sensazione che gestisca con sufficiente energia e capacità gli innumerevoli problemi quotidiani e non gli rimanga tempo ed energie per guardare oltre l’orizzonte. Con l’aggravante che, almeno nel dire, lui è convinto di essere sulla buona strada, come se il declino della nostra città si possa fermare con una pronta ed onesta gestione della normale amministrazione. Gli appassionati dell’ovvio e delle frasi fatte direbbero: “diamogli tempo”. È vero, ed anche noi non vogliamo esasperare il dibattito. Ma la sensazione che si ha guardando un po’ più da vicino l’azione amministrativa del Sindaco, nonché le prime avvisaglie di questa esperienza di governo, sono chiare e negative mentre noi abbiamo un dannato bisogno di avviare con la massima energia, competenza, ed apertura, la cura della nostra economia locale e delle condizioni sociali. Come cittadini, speriamo che sia solo una sensazione.
Emilio Guarini
Consigliere comunale Civico 26 Mesagne