Recentemente il Sindaco ha espresso pubblicamente la propria indignazione per quei “cittadini”, sempre più numerosi, che si disfano dei rifiuti nelle campagne, degradando e inquinando il territorio. Abbiamo scorto in questa sua reprimenda un segnale di rassegnazione, come se i fenomeni umani, anche gravi, fossero delle calamità, una sorta di invasione delle locuste che solo un intervento divino possa in qualche modo fermare.
Ebbene, pensiamo che Mesagne non abbia bisogno dell’arrendevolezza di un amministratore che non sa da dove cominciare, ma di qualcuno che sappia affrontare i problemi e proporre le soluzioni. Per intraprendere questo percorso, occorre fare un’analisi totale del problema, né la soluzione può essere quella paventata dalla segreteria del PD che auspicherebbe un maggior controllo del territorio e più rigore nella repressione del fenomeno.
Sosteniamo da anni che il servizio di raccolta dei rifiuti, così come è stato ideato, avrebbe assecondato i comportamenti incivili poiché scomodo e troppo oneroso, ma soprattutto riteniamo che si sia disvelato agli occhi dei mesagnesi quell’enorme bluff della raccolta differenziata grazie alla quale ci sarebbe stata una sensibile riduzione dei costi del servizio. Tuttavia, una nuova opportunità per affrontare radicalmente il problema, sia la precedente che l’attuale amministrazione, l’hanno avuta: la predisposizione di una nuova gara d’appalto da parte dell’A.R.O. avrebbe infatti consentito di correggere quegli errori che sono emersi nella gestione attuale del servizio, e abbassato i costi grazie a maggiori economie di scala. Tutto ciò se si fossero almeno riequilibrati i rapporti all’interno dell’ambito con lo scaltro Sindaco di Brindisi, che nella sua città, sul tema, ha problemi finanche più gravi di Mesagne.
Infatti, il nuovo bando di gara dell’A.R.O. (nuovamente sospeso!) per il capoluogo, prevede una complessa rimodulazione del servizio rispetto all’attuale, pur avendo mantenuto quasi gli stessi costi (solo 8% in più) che già i brindisini sono chiamati a corrispondere, mentre per la nostra città, a cui saranno corrisposti minori servizi, rispetto al capitolato generale, è prevista una spesa di 3,6 mln di euro all’anno rispetto ai 2,9 oggi liquidati all’Axa Gial Plast (+25%). Per intenderci, se pur vi sarà un significativo ribasso d’asta, i cittadini mesagnesi saranno quelli più penalizzati.
Il sospetto è che i maggiori costi di Brindisi legati all’implementazione del porta a porta spinto in tutte le aree della città, che comporta un maggiore utilizzo di personale, sia stato surrettiziamente trasferito a carico degli altri comuni dell’ambito. È proprio su queste argomentazioni che abbiamo più volte invitato a portare in commissione consiliare la bozza del capitolato d’appalto prima che venisse pubblicato ufficialmente. Circostanza che è stata sempre negata e che ha prodotto un disciplinare lacunoso e confusionario, senza margini di miglioramento e paradossalmente più oneroso. In conclusione crediamo che il Sindaco nell’affrontare il problema cerchi sempre dei capri espiatori per giustificare la sua incapacità a trovare soluzioni. Insomma il Sindaco si indigni di meno e impieghi meglio il suo tempo nel fare proposte concrete e le discuta, nelle sedi opportune, con la città.
Segreteria Progettiamo Mesagne