avrebbe chiosato “che c’azzecca quel patrocinio del Comune”. Ed avrebbe avuto sicuramente ragione, perché effettivamente il «patrocinio del Comune di Mesagne» per un’iniziativa di un Movimento politico, non ci dovrebbe stare proprio. Per più di qualche motivo. Ma andiamo con ordine. Il Movimento politico “MESAGNE FUTURA” ha organizzato per il 29 dicembre un’iniziativa per ricordare “Elio Bardaro - L’uomo e il politico” nel ventennale della sua morte, commemorazione evidentemente legittima per qualsiasi partito o movimento politico. Quel che invece ‘stona’ sul manifesto che pubblicizza l’iniziativa, è lo stemma in alto a destra e la scritta «con il patrocinio del COMUNE DI MESAGNE». E non già perché un simile patrocinio sia stato concesso in violazione del “Regolamento per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi ed ausili finanziari”, approvato con delibera commissariale nr. 26 del 16.3.2010, il quale - fra i “soggetti” che possono chiedere la concessione del patrocinio (art. 15) - prevede che il patrocinio può essere concesso per «iniziative promosse da enti, associazioni, organizzazioni pubbliche e private, di particolare valore sociale morale, culturale, educativo, sportivo ambientale ed economico», non menzionando in alcun modo partiti e movimenti politici. E siccome il brocardo latino lex dixit quam voluit... è sempre valido, non ci pare che possano esserci dubbi al riguardo. Ma vi è un’altra ragione che avrebbe dovuto indurre il sindaco a negare il patrocinio (che, a mia memoria, credo sia la prima volta che venga concesso per un’iniziativa di una forza politica) ed è quella che un simile patrocinio, forse concesso con eccessiva leggerezza, crea un pericoloso precedente, sicuramente da evitare, perché ci appare difficile pensare che possano in futuro motivarsi dinieghi ad iniziative promosse da partiti e movimenti politici. Ora, qualcuno potrebbe pensare che da parte mia vi sia una sorta di contrarietà a ricordare e commemorare Elio Bardaro a 20 anni dalla sua morte. Ma neanche per sogno, tutt’altro. E spero che nessuno, almeno questo mi venga risparmiato, possa pensare una simile idiozia, ché se comunque lo pensasse potrebbe chiedere lumi a chi è stato al fianco di Elio, su qual è stato, negli anni ’80, il mio rapporto personale e politico con il sindaco e l’uomo Bardaro. Credo che il tutto si sarebbe dovuto e potuto risolversi molto più semplicemente. Ossia, che lo “stemma del Comune di Mesagne”, proprio per la personalità da commemorare e per quel che ha rappresentato per questa Città, doveva stare al centro di quel manifesto. Insomma, la commemorazione del sindaco più longevo (per anni di carica) di Mesagne, non poteva e doveva che essere organizzata dall’Amministrazione e dall’intero Consiglio comunale. E d’altronde, nel suo discorso d’insediamento innanzi al Consiglio comunale, il presidente Semeraro dichiarò che avrebbe tentato «di dare il giusto riconoscimento a delle figure cittadine che meritano la nostra considerazione, come il Maresciallo d'Italia Messe e perché no, ricordare, lasciatemelo passare, anche il compianto Elio Bardaro». Che oggi il presidente (lo stesso discorso vale evidentemente anche per il sindaco) lo faccia intervenendo ad un’iniziativa promossa da un Movimento politico (ch, peraltro, ma questo è quasi irrilevante, è anche quello nelle cui fila è stato eletto), non ritengo che abbia - spero che su questo non vi siano dubbi - lo stesso valore simbolico e solenne di un’iniziativa promossa dall’Amministrazione comunale. La commistione di incarichi istituzionali con ruoli politici molte volte è foriera di incomprensioni e rischiose deviazioni. E non sarebbe poi brutta cosa, melius re perpensa, che quell’iniziativa, anche con un comunicato ufficiale dell’Amministrazione, fosse fatta ‘transitare’ da iniziativa di parte ad iniziativa ufficiale della Città di Elio Bardaro, della sua Mesagne. Ché se noi potessimo per un istante chiedere ad Elio se avesse preferito una commemorazione, anche semplice e priva di ogni retorica, da parte delle Istituzioni comunali ad una di un partito o movimento politico, fosse stata anche la sua Balena Bianca, sono certo - non penso di rischiare granché - di sapere anche quale sarebbe stata la sua risposta. «Fernà, stai sfondando una porta aperta!»
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