a sopportare la pioggia di critiche che giornalmente giungono sia dalla città sia dallo sparuto drappello dei partiti di opposizione che stanno mettendo in discussione quanto da lui promesso in campagna elettorale. Sono mesi che lo aspettano al varco per vedere realizzata una promessa. Inutile dire che tutti stanno aspettando la tanta propagandata "rivoluzione" degli assetti amministrativi del Comune, necessaria più che mai per dare una sterzata all'attuale situazione. Il tutto per offrire uffici e servizi a misura di cittadino. Insomma far emergere, finalmente, i doveri dopo aver parlato tanto, in questi anni, di diritti. "E’ stato aggiornato il regolamento sul funzionamento degli uffici e dei servizi, è stato determinato il piano triennale del fabbisogno del personale, rideterminata la nuova dotazione organica e riparametrata la spesa - ha spiegato il sindaco -. Tutti questi atti sono propedeutici alla determinazione della nuova pianta organica e della riorganizzazione degli uffici e dei servizi in esame". Così ad inizio 2016, il sindaco Molfetta, per rispondere a tutte le critiche ha approfittato dei giorni festivi del Natale e ha scritto un documento lungo otto pagine, decine di migliaia di battute, il tutto incorniciato in dieci capitoli, per sciorinare ben settanta progetti su cui sta lavorando. Per la verità c'è da dire che molti di questi progetti, "in itinere", sono frutto delle Amministrazioni Scoditti, Incalza e c'è qualcosa anche del sindaco Sconosciuto. Setacciandoli resta ben poca cosa da attribuire all'Amministrazione Molfetta, anche perché è in carica da soli sei mesi. In ogni modo il primo cittadino ha offerto alla città un resoconto piuttosto importante, come importante sarà portare realmente a termine tutti gli impegni sciorinati sotto l'albero. Si tratterà, adesso, di trasferirli dalla carta alla realtà. Se così sarà il turista, che l'estate prossima arriverà a Mesagne, non la riconoscerà poiché il suo aspetto sarà diverso. Sarà una città nuova proiettata, davvero, nel terzo millennio. Ma sarà davvero così? "Quel che di buono è stato fatto in questi mesi di avvio del nuovo governo cittadino è soprattutto merito dei mesagnesi, del loro alto senso civico e del loro spirito di solidarietà", ha commentato il sindaco Molfetta -. Noi, pur fra mille difficoltà, dopo un periodo di sofferto apprendistato tutto volto a stabilizzare alcune emergenze, stiamo cercando di avviare il nostro programma di governo, su cui ho sentito il bisogno di fare un rapido aggiornamento". Ed ha, quindi, continuato: "Ho voluto fare una ricognizione delle cose fatte o da farsi nell’anno in corso, giusto per significare che pur tra mille difficoltà non abbiamo smarrito la strada e che tentiamo di tenere la barra dritta sulle linee programmatiche presentate alla città in campagna elettorale ed in consiglio comunale all’inizio della legislatura". Il primo cittadino ha, così, concluso: "Non so se sia poco o abbastanza, so per certo che la città è viva, che la nostra comunità è coesa e solidale e che noi siamo decisi e determinati a dare sempre il massimo pur nella consapevolezza dei nostri limiti". Il documento che il sindaco Molfetta ha voluto stilare e presentare alla città non è piaciuto solo ad una parte delle formazioni politiche di opposizione, giacché altre, da tempo, hanno deciso di estraniarsi dalla vita pubblica poiché intenti a risolvere i gravi problemi interni al partito. Chi, in ogni modo, continua a incalzare l'Amministrazione è Progettiamo Mesagne. "Quella esposta dal sindaco Molfetta è una rappresentazione surreale sulle cose fatte da quest'Amministrazione", ha spiegato Antonio Calabrese, segretario politico del movimento, che ha aggiunto "Nemmeno i lunghi resoconti di fine mandato di Berlusconi, fatti in campagna elettorale, sarebbero arrivati a tanto". In sintesi Calabrese ha così bollato il documento: "Esaltazione dell'ordinario, tantissima "fuffa", citazioni di provvedimenti, tutti da verificare nei contenuti, emanati senza alcun coinvolgimento dei gruppi consiliari, specie di minoranza, in deroga, dunque, ai più elementari principi di partecipazione democratica. Una contro disamina a questo punto è necessaria oltre che doverosa". Per Domenico Magrì, dirigente di Progettiamo Mesagne, il documento emesso dal sindaco Molfetta è frutto di "fantasia". Per l'ex capogruppo consiliare di Nuova Italia popolare si tratta di "Opera omnia volume unico. Il miracolo di cui tutti avvertiamo la presenza e la concretezza". Ed ha aggiunto: "Abbiamo bisogno di fatti e quelle del sindaco sono solo chiacchiere. Quando la realtà supera l'immaginazione". Per i prossimi giorni su Mesagne ci sarà sicuramente un temporale politico. Il lungo excursus epistolare del sindaco Molfetta è un po' un testamento politico che egli ha fatto. Un impegno concreto che dovrà realizzare a breve. La città non può più aspettare, non se lo può permettere. Giudici di quanto sarà fatto saranno i cittadini che aspettano con ansia di vedere qualcosa di nuovo, un rilancio della città, rispetto al recente passato.
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