dopo aver sciorinato i circa settanta progetti in itinere che dovrebbero qualificare il suo mandato politico. Dopo Progettiamo Mesagne, Civico 26 adesso è il Partito democratico a scendere nell'arena della discordia per lanciare strali contro il primo cittadino. "In campagna elettorale avevamo conosciuto le capacità sceniche del sindaco Molfetta quando parlava, a bordo di un motocarro, di diminuire le tasse, aumentare i servizi e di altre trovate teatrali che gli hanno consentito di coronare un sogno elettorale lungo venti anni", ha esordito Francesco Rogoli, segretario politico di quello che oggi è a Mesagne il maggior partito di opposizione. "In questi sette mesi di governo della città - ha continuato il segretario - stiamo conoscendo la capacità di improvvisazione del sindaco che, unite ad una opportuna dose di cinismo, gli consentono di tirare a campare senza alcun progetto per la città, senza un programma di sviluppo, una visione politica". Rogoli ha messo in discussione, soprattutto, la relazione di fine anno stilata dal sindaco. "Si tratta - ha spiegato - di una lunga serie di cose fatte dall'Amministrazione precedente e vendute da Molfetta come proprie; alcune addirittura osteggiate dallo stesso Molfetta nella precedente amministrazione e ora proposte con orgoglio: la facilità con cui finora ha scaricato le responsabilità sulla precedente amministrazione è pari solo a quella con cui se ne prende i meriti". Tuttavia, il segretario del Pd si è soffermato su una questione piuttosto inquietante che riguarda il futuro dei mesagnesi: un debito di 3 milioni di euro, il mutuo sottoscritto con la Cassa depositi e prestiti. "Questo mutuo è stato “venduto” dall’Amministrazione comunale come un successo, altro non è, invece, che un debito che la collettività si accollerà per i prossimi dieci anni. In questa iniziativa troviamo i tratti distintivi dell’Amministrazione Molfetta: improvvisazione, mancanza di programmazione e di trasparenza. Accuse dure per un'Amministrazione che ha appena iniziato a muovere qualche passo. Secondo il segretario del Pd un'iniziativa così vincolante per la città, in cui non si potranno contrarre altri mutui per i prossimi anni, avrebbe meritato "una discussione politica sull’impiego e la destinazione di queste ingenti risorse: perché le strade, per quanto importanti, e non, ad esempio, la ristrutturazione di altre scuole? E poi quali strade verranno riparate? E come?". Oggi non è ancora chiaro se c'è una graduatoria di strade da ristrutturare. "Non è dato sapere quali strade, oltre alle vie di ingresso principali, via Brindisi e via Torre, saranno interessate; sembra un modo di lasciare spazio all’intervento “su richiesta” per accontentare chi avrà i giusti argomenti". Ed ancora Rogoli è preoccupato della tecnica con cui saranno asfaltate le strade. "Sarà rifatto solo il tappeto di asfalto oppure sarà realizzato un massetto armato altrimenti, con il traffico pesante, ci ritroveremo tra pochi anni ad avere le strade nelle medesime condizioni attuali e a pagare ancora le rate del mutuo".
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