Piano triennale per la prevenzione della corruzione del Comune di Mesagne, le proposte di Progettiamo Mesagne

Gennaio 19, 2016 2120

 progettiamo mesagne logoProgettiAmo Mesagne, in risposta all’avviso pubblico

emanato dall’amministrazione comunale in data 7 gennaio 2016 ed avente ad oggetto: Consultazione per aggiornamento Piano triennale per la prevenzione della corruzione del comune di Mesagne, ha posto all’attenzione del Segretario generale, Dott.ssa Giorgia Vadacca, responsabile della prevenzione della corruzione, alcune osservazioni e proposte, sotto riportate, utili alla redazione del prossimo piano 2016 2018. OSSERVAZIONI: 1. Rivedere l’articolo 4 (procedure di formazione ed approvazione) del piano 2015-2017, nella parte relativa ai tempi di valutazione e adozione dello stesso, alla luce della Deliberazione ANAC n° 12 del 28 Ottobre 2015 che ha aggiornato il Piano Nazionale Anticorruzione. il para 4.1. (Ruolo degli organi di indirizzo e dei vertici amministrativi) della deliberazione ANAC citata, infatti, afferma: “Per gli enti territoriali, caratterizzati dalla presenza di due organi di indirizzo politico, uno generale (il Consiglio) e uno esecutivo (la Giunta), è utile l’approvazione da parte dell’assemblea di un documento di carattere generale sul contenuto del PTPC, mentre l’organo esecutivo resta competente all’adozione finale(entro il 31 gennaio) In questo modo l’organo esecutivo (e il suo vertice, il Sindaco/Presidente) avrebbe più occasioni di esaminare e condividere il contenuto del PTPC.”. Per quanto sopra si ritiene dunque che si debbano prevedere, approssimativamente, le seguenti scadenze oltre a quelle indicate nel citato articolo 4 • entro il 15 Dicembre emanare l’avviso pubblico relativo alla consultazione esterna con scadenza il 22 dello stesso mese. • Entro il 15 Gennaio, il responsabile della prevenzione della corruzione, anche sulla scorta di tutte le indicazioni interne ed esterne raccolte, elabora il piano e lo trasmette al Sindaco, alla giunta, al Presidente del Consiglio e ai consiglieri comunali; • Entro il 23 Gennaio il Consiglio comunale approva un documento di carattere generale riguardo i contenuti del PTPC 2. Aggiornare l’art. 5(analisi del contesto esterno). Riteniamo che la ricerca effettuata dall’Associazione “Libera” sulla criminalità organizzata nel territorio di Mesagne risulta essere datata, non utile dunque ad una lettura più fedele dell’attuale contesto; si propone di inserire, quindi, relazioni e/o studi più aggiornati sul tema. Tale potrebbe essere una delle ultime relazioni redatte dalla Direzione investigativa Antimafia, relativamente al territorio della provincia di Brindisi, al ministro dell’Interno. 3. Rivedere l’art.13(rotazione del personale impiegato nei settori a rischio). La previsione della rotazione, a nostro avviso, dovrà essere resa più concreta prevedendo ad es. delle indicazioni in merito ai tempi di attuazione della rotazione (ad es. specificando che entro un termine congruo e comunque non superiore ai sei mesi dall’approvazione del PTPC si dovrà procedere a dare sostanza alla disposizione attuando la necessaria rotazione e individuando figure professionali tali da non incorrere in nessuna ipotesi di incompatibilità e/o di possibili conflitti di interesse anche solo di natura etica-morale). PROPOSTE - MISURE DI PREVENZIONE - 1. Istituzione del Regolamento per la disciplina degli incarichi extra istituzionali del personale dipendente. Al fine di individuare in modo chiaro ed intellegibile le possibili incompatibilità e/o conflitti di interesse anche solo di natura etica o morale, derivanti da rapporti di lavoro extraistituzionali dei dipendenti pubblici, (che come è noto l’Ente può autorizzare secondo le leggi in materia di pubblico impiego, in primis il D. Lgs. n. 165/2001), e dunque prevenire ogni qualsiasi rischio di corruzione, si rende necessario adottare un regolamento ad hoc di cui attualmente l’Ente è ancora sprovvisto, che disciplini in modo chiaro la materia. 2. Ripristino dell’Osservatorio della legalità quale strumento di raccordo fra l’Ente Comunale, la società civile, le forze dell’ordine e la magistratura. Un istituto, a nostro avviso, fondamentale per promuovere e favorire l’educazione alla legalità, per prevenire i fenomeni di corruzione e l’illegalità in generale, per individuare aree di disagio sociale e promuovere interventi mirati su tutto il territorio. 3. Attivazione del CUG (Comitato Unico di Garanzia). Nell’ambito di una efficace piano di contrasto alla corruzione non si può non sottolineare il ruolo che i CUG svolgono all’interno dell’ Ente e nel rapporto tra questo ed altre amministrazioni, aziende private o utenti. La costituzione del CUG, quale comitato paritetico all’interno dell’Ente, rappresenta un adempimento obbligatorio per le pubbliche Amministrazioni. Il C.U.G. infatti ( che riassume le funzioni dei C.P.O. Comitati per le pari Opportunità e i Comitati paritetici sul fenomeno del mobbing) è stato previsto e disciplinato dalla Legge 183/2010 cd. “collegato Lavoro” e doveva essere istituito in tutte le Amministrazioni entro 120 giorni dall’entrata in vigore della Legge; esso svolge all’ interno delle Amministrazioni pubbliche l’importantissima funzione di garantire un ambiente di lavoro caratterizzato dal contrasto alle discriminazioni di genere e non solo, e della valorizzazione in generale dell’etica e della trasparenza. I CUG infatti sono quasi sempre i promotori di codici etici, importanti strumenti volti a “tutelare l’etica della pubblica amministrazione in relazione all’utenza” e alla sfera personale e per la posizione in cui operano sono in grado di monitorare la situazione del personale, raccogliendo segnalazioni di situazioni di disagio, discriminazioni e opacità nelle scelte delle amministrazioni e diventando dunque efficace strumento di vigilanza e controllo contro ogni possibile forma di illegalità. Il Coordinatore di ProgettiAmo Mesagne Dr. Antonio CALABRESE