I mass media accennano un miglioramento sensibile per gli over 55enni, ma non per le fasce giovanili. Questa per la Uil pensionati di Brindisi è una contraddizione non risolta, che continua a generare disagi, difficoltà e problemi alle famiglie, ai giovani e ai pensionati, che sono e saranno ancora i più colpiti soprattutto nel Mezzogiorno. Occorre dare una vera e propria scossa al sistema produttivo in particolare a Brindisi dove si registrano cali di occupazione tra giovani e adulti. È del tutto evidente che la crescente penalizzazione colpisce le aree più deboli senza arginare e contrastare i disagi sociali delle nostre realtà locali non garantendo meglio il diritto alla salute e al benessere e non aiutando gli assegni di pensione e i redditi bassi e medi nel diritto di promuovere scelte ed uguaglianze e favorire l’affermazione nel nostro territorio di un welfare democraty diffuso e di qualità. Il presidente Renzi, neanche attraverso la legge di Stabilità, ha voluto essere sensibile al tema delle pensioni, poiché non ha apportato modifiche correttive alla Riforma Fornero del 2011. Le ricadute saranno pesantissime sui pensionati. Per la Uil pensionati territoriale è un diritto garantito dalla costituzione anche attraverso i correttivi alle riforme Monti/Fornero della pensione e del lavoro, tutelare e salvaguardare i pensionati e i giovani senza lavoro. Gli elementi cardini per il sindacato sono: flessibilità delle pensioni per tutti e rispetto per la fatica dei diversi lavori. Per la Uil pensionati territoriale di Brindisi l’invito del presidente Tito Boeri nel far recapitare al cittadino, un documento informativo cartaceo “Busta Arancione”, sarebbe potuto essere una richiesta gradita per essere informato in modo tempestivo nel fare il cittadino le sue scelte sul suo futuro e sulla sua sicurezza da pensionato. Il principio è che 41 anni di contributi sono sufficienti per godersi in pace la pensione insieme con la famiglia e augurarsi di avere, oggi e domani per i nostri figli, una pensione dignitosa. In Puglia su una popolazione di appena più di quattro milioni di abitanti, censita nel 2013, abbiamo più di un milione e mezzo di pensionati. A Brindisi, invece, su una popolazione di 400.801 abitanti, la provincia ha 22.688 over ottantenni e fra i 65 – 79 oltre 55 mila anziani. L’invecchiamento della popolazione rappresenta secondo alcuni, un ingrigimento demografico. Noi non vorremmo che questo accadesse anche a livello economico.La Uil pensionati territoriale sa che il sistema delle pensioni in Italia non gode di buona salute, in particolare nel nostro territorio, poiché gli assegni di pensione sono molto bassi e gli anziani poveri e a rischio di povertà, non riescono né a curarsi né a cibarsi. Per la Uil pensionati l’introduzione della flessibilità delle pensioni dai 62 anni di età in poi consentirebbe in parte a risolvere i problemi dell’assegno. La legge di Stabilità per il 2016 avrebbe dovuto essere esaustiva nella soluzione delle problematiche, ma l’introduzione della settima salvaguardia non è stata onnicomprensiva, l’Opzione Donna è estesa solo fino al 30 settembre e l’estensione della No Tax Area per i pensionati fino a 8 mila euro è anticipata solo al 2016. In conclusione è necessario per la Uil pensionati di Brindisi, che vi sia un ripensamento correttivo sulla difesa dei desideri crescenti delle persone fragili ripristinando una politica di “ritorno alla realtà quotidiana” per un welfare diffuso e di qualità attraverso una contrattazione con le parti sociali, che recuperi la centralità della persona con i suoi bisogni, i suoi disagi e le sue fragilità e provi a fornire risposte atte a migliorare le condizioni di vita e di benessere. Il segretario territoriale Tindaro Giunta
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