- venerdì 26 febbraio - una delegazione del Comune di Mesagne composta dal Sindaco Molfetta, dall’On. Matarrelli, dal Consigliere delegato alla Sanità Lenoci e dal Consigliere Regionale Vizzino, ha incontrato il Direttore Generale dell’Asl di Brindisi Pasqualone. L'occasione di confronto istituzionale è stata utile ad acquisire maggiori dettagli sul destino del nosocomio mesagnese. Il dottor Pasqualone ha reso noto che lunedì prossimo il piano di riordino ospedaliero sarà all’ordine del giorno della Giunta Regionale per essere definitivamente approvato. In questa prospettiva le funzioni dell’ospedale di Mesagne saranno riconvertite nella direzione di una struttura a carattere specialistico a servizio del territorio. La direzione generale ha preannunciato che i dettagli saranno ufficializzati, dopo tutti gli adempimenti procedurali, in un documento con specifiche schede tecniche, ma in linea di massima si può già prevedere che la riconversione comporterà la soppressione dei reparti di medicina generale e lungodegenza a fronte della realizzazione di un "hospice" con 20 posti letto per le cure palliative, del potenziamento dei servizi di day-hospital e day-surgery dall’area medica e chirurgica, oltre all’aumento degli ambulatori specialistici delle varie branche (cardiologia, neurologia, ginecologia, ecc.) che saranno potenziati in dotazione organica e strumentale per ottimizzare e qualificare i percorsi diagnostici a livello territoriale. È apparso immediatamente chiaro ai rappresentanti istituzionali del Comune di Mesagne che queste linee di indirizzo sono praticamente sovrapponibili a quelle più volte presentate in passato e, di fatto, mai realizzate perché non finanziate. Una condizione che ha portato al progressivo depauperamento delle funzioni ospedaliere tradizionali con la soppressione di posti letto ed interi reparti a cui purtroppo non ha fatto seguito un potenziamento dei servizi territoriali. Perché dunque non si ricalchino le stesse orme del passato è stato necessario sapere con certezza se sono stati pianificati gli investimenti necessari in termini di risorse umane e finanziarie, a quanto ammontano e quali sono i tempi entro cui deve compiersi la riconversione A queste considerazioni il direttore Pasqualone ha risposto informando che il Ministero della Sanità avrebbe disponibilità di fondi specificatamente destinati alla “specialistica territoriale” per circa 250 milioni di euro ma che presumibilmente sbloccherà questi fondi solo dopo e solo se la Regione Puglia approverà i tagli previsti dal piano di riordino della rete ospedaliera. . Ha inoltre aggiunto che sul fronte degli interventi strutturali e delle dotazioni strumentali sarebbero già nella disponibilità della Regione risorse rinvenienti dai fondi FESR per cui si è nelle condizioni potenziali di bandire le gare. Circa i tempi di previsione per l’attuazione dell’intero piano di riconversione il Direttore Generale ha assicurato che dovrebbero esser contenuti in 18 mesi. Affrontata anche la questione relativa al personale sanitario e parasanitario. L’ipotesi configurata è che una parte consistente del personale resti a garanzia dell’agibilità dei servizi in essere e che possa essere addirittura implementato soprattutto per effetto di un aumento certo dei medici specialisti che opereranno in un sistema integrato con i medici di medicina generale. La delegazione mesagnese non ha espresso in questa sede alcuna valutazione di merito, riservandosi di farlo nelle sedi istituzionali deputate dopo gli approfondimenti necessari e l’esame di dettaglio del piano annunciato. Ha sollecitato però il direttore generale ad un più stretto rapporto di collaborazione e confronto preventivo, riaffermando che le Istituzioni locali eserciteranno a pieno tutte le loro prerogative affinché le determinazioni che si assumeranno a qualunque livello vadano nella direzione di migliorare gli standard qualitativi dell’offerta sanitaria nel nostro territorio
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