e concernente il Piano regionale di riordino ospedaliero ed il conseguente notevole ridimensionamento dell’ospedale San Camillo di Mesagne, preme evidenziare che tale azione perpetrata dal Nostro primo cittadino, senza dubbio apprezzabile, risulta essere purtroppo molto poco incisiva.
Invero, nel caso di specie, non è più possibile attendere risposte ufficiali da parte degli organi competenti e bisogna agire prima che il tutto sia definito.
Il Governatore della Nostra Regione deve infatti capire che l’Ospedale di Mesagne non appartiene né alla destra né alla sinistra, ma a tutti i cittadini mesagnesi.
Pertanto, in caso di chiusura della struttura ospedaliera, o di suo ridimensionamento, le forze politiche che sino ad oggi hanno apertamente sostenuto Emiliano dovranno prendere atto del fallimento dell’azione del Governatore, ed anche delle proprie promesse elettorali sbandierate durante l’ultima campagna elettorale.
L’azione del Sindaco, pertanto, risulta essere del tutto sterile ed inconsistente se non vi sarà l’apporto, ad oggi quanto mai necessario, di tutte le forze politiche della Città, sia quelle di maggioranza che quelle di minoranza.
Queste ultime, infatti, nella fattispecie civico 26, da pieno assenso e disponibilità ad effettuare anche una manifestazione a Bari contro la chiusura e/o il ridimensionamento dell’Ospedale San Camillo di Mesagne.
Affinchè l’azione possa essere ancora più incisiva, inoltre, sarà necessario il concreto intervento e l’ausilio del rappresentante in Parlamento dei cittadini Mesagnesi, On.le Toni Matarrelli, oltre al coinvolgimento nelle iniziative da assumere dei Comuni limitrofi, quali Torre Santa Susanna, Erchie e San Pancrazio, i quali beneficerebbero senza dubbio alcuno della non chiusura del Nostro ospedale”.