Redazione

Ieri mattina è stata cantierizzata a Mesagne l’area della zona industriale in cui nascerà a breve un polo per l’infanzia. Contestualmente l’Amministrazione comunale ha dato avvio alla rigenerazione urbana di piazza Volpe, e dintorni, nel rione Grutti. È solo il primo step dei tre pensati sia per risolvere la condizione di marginalità urbana del rione Grutti che per prevenire, eventualmente, quella della zona Calderone, aprendo però entrambe a un auspicabile diverso sviluppo, trainato dall’insediamento di nuove funzioni, sperabilmente interessanti per tutta la città. Il progetto prevede la realizzazione di una piazza, con a margine della stessa un percorso ciclabile che si snoda all’interno di un filare di palme, e la creazione di un nuovo edificio che ospiterà diverse funzioni sociali e culturali con antistante un’arena spettacolo in grado di ospitare manifestazioni culturali, concerti e momenti di relax e divertimento della cittadinanza. L’edificio in progetto si sviluppa parallelamente alla via Grutti e si articola in una serie di volumi con altezze diverse e con i fronti disallineati tra loro al fine di creare un involucro edilizio che racchiuda al suo interno gli spazi pubblici e l’arena spettacolo.

L’articolazione dei volumi consente di creare più affacci dell’edificio, sia verso la viabilità pubblica sia verso la piazza ed il parco, in un insieme unico che fonde il volume costruito ed il paesaggio esterno. L’edificio prevede uno spazio centrale di distribuzione verso le due ali esterne, simmetriche tra loro ed in grado di ospitare le funzioni richieste quali spazi espositivi, spazi per ascolto musica e spazi di regia che potranno anche essere utilizzati in caso di manifestazioni esterne; una parte dell’edificio, spostato ad ovest è stata inserita la ciclofficina, al cui interno gli spazi potranno essere suddivisi in officina vera e propria ed in spazi per la vendita di biciclette ed accessori. Infine, l’area sarà dotata di un impianto fotovoltaico che produrrà un significativo risparmio energetico per la struttura mediante il ricorso alla fonte energetica rinnovabile rappresentata dal sole. “L’intero progetto – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona - oltre ad un ridisegno complessivo dell’interno ambito di intervento, si pone come obiettivo qualificante e fondamentale quello di conferire una migliore qualità a un sistema lineare che da sempre ne è privo e sul quale però si concentrano alcuni poli importanti per la vita del rione Grutti. L’obiettivo è di dotare il quartiere, proprio nella preesistente piazza Volpe, di piccoli spazi confinati che, senza alterare le sue attuali funzioni di verde pubblico, possano integrare le attrezzature collettive del quartiere, costituendosi in tal modo una nuova centralità urbana che potremmo definire contemporaneamente civica e religiosa”.

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La firma della Vas (Valutazione ambientale strategica) rappresenta un importante passo in avanti verso il varo definitivo del Piano Regolatore del Porto di Brindisi. Siamo finalmente sulla strada giusta – quella intrapresa dell’Autorità di Sistema Portuale - per consentire alla struttura portuale brindisina di rappresentare un effettivo volano di sviluppo economico ed occupazionale per il nostro territorio.
 
Del resto, è sin troppo evidente che i tanti guasti del passato sono strettamente collegati all’assenza di adeguata pianificazione urbanistica che si può ottenere – questo è un esempio calzante – solo attraverso una sinergia tra gli attori di un territorio.
 
Adesso c’è solo da augurarsi che i tempi per il completamento dell’iter autorizzativo siano brevi, in maniera tale da consentire a Brindisi di presentarsi al cospetto di possibili investitori con un pacchetto di convenienze che sia immediatamente percepibile, soprattutto sulla tempistica per il rilascio delle autorizzazioni.
 
Angelo Contessa – amministratore unico Consorzio stabile BUILD scarl

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Offrire supporto psicologico ai pazienti oncologici ricoverati in Neurochirurgia e ai loro familiari e caregiver è l’obiettivo della convenzione sottoscritta tra la Asl Brindisi e l’associazione Mattia Passante per il progetto “Psiconcologia in corsia”, coordinato dal direttore del reparto Francesco Romeo.

Il progetto di intervento, il primo nel Sud Italia in un reparto di Neurochirurgia, promuove una presa in carico globale del paziente mediante approcci personalizzati. In oncologia il concetto di “qualità di vita” assume particolare rilevanza in ragione della peculiarità della malattia per impatto delle comunicazioni diagnostiche, interventi chirurgici e terapie, esiti spesso invalidanti, paura della recidiva.

A gestire situazioni complesse come quelle descritte sarà presente lo psicologo Angelo Perfido, referente dell’associazione, in giorni e orari concordati con il personale del reparto di Neurochirurgia. Il lavoro sarà svolto con il chirurgo di riferimento e con l’equipe infermieristica per definire le modalità più idonee a illustrare il percorso di cura al paziente e alla sua famiglia.

“La figura professionale - dice il direttore generale Maurizio De Nuccio - che si aggiunge all’équipe del reparto - contribuirà certamente a migliorare l’assistenza ai nostri pazienti. Per questo sono infinitamente grato all’associazione”.

“Il ricovero e l’intervento - spiega Romeo - sono potenzialmente traumatici per tutti. Il servizio ha la funzione di sostenere le risorse individuali e familiari necessarie ad affrontare questa esperienza. Anche i familiari, o chi si prende cura del paziente, hanno un ruolo nel favorire o appesantire la gestione della situazione critica in corso. È quindi utile fornire ai caregiver un sostegno specifico per essere più efficaci nel loro ruolo”.

“L’associazione - sottolinea Danilo Passante - è nata nel 2021 a nome di mio figlio Mattia, venuto a mancare a causa di un glioblastoma il 31 dicembre 2020 all’età di 26 anni. Il suo Diario di Bourdeax, divenuto virale sui social, per il racconto ironico della malattia, è continuo sprone per incentivare la ricerca scientifica, da una parte, ed essere da sostegno a chi la malattia la vive nel presente. Ringrazio il direttore della Asl, Maurizio De Nuccio, e il direttore del reparto, Francesco Romeo, per la fiducia accordata e per aver sostenuto un progetto che, in base all’esperienza vissuta, riteniamo assolutamente utile”.

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La notizia riguardante il rilascio della Valutazione Ambientale Strategica per il Piano regolatore del Porto ripropone con forza un problema determinato dall’assoluta incapacità di chi ha le redini delle questioni urbanistiche a Palazzo di Città. Ci riferiamo, in particolare, all’assessore al ramo e vice sindaco Oggiano. Si giunge, infatti, a questa ulteriore fase di avanzamento dello strumento urbanistico portuale senza che l’argomento sia stato discusso dal consiglio comunale e soprattutto senza che lo stesso sia stato posto all’attenzione dei cittadini di Brindisi.
 
Questo strano modo di interpretare la gestione della vita pubblica cittadina come se si trattasse delle vicende di casa propria assume addirittura dei contorni indecifrabili che diventano addirittura inquietanti se si considera che gli strumenti urbanistici della città di Brindisi sono ancora all’anno zero, avendo questa Amministrazione soffocato sul nascere ogni tentativo di riportare all’attenzione generale la discussione sul Piano Urbanistico Generale.
 
Spetta al Sindaco Marchionna, a questo punto, difendere la vita democratica di questa città convocando innanzitutto una conferenza dei capigruppo con all’ordine del giorno le connessioni tra gli strumenti cittadini urbanistici vigenti e il Piano regolatore che l’Autorità Portuale si appresta a varare senza che ci sia stato il necessario confronto, sia pure improntato sulla comune necessità di far crescere organicamente la città ed il suo porto.
 
Ogni ulteriore tentativo di escludere i brindisini da scelte fondamentali per il futuro della città sarà respinto al mittente con ogni strumento democratico a nostra disposizione.
 
Lino Luperti e Michelangelo Greco – consiglieri comunali

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“È una buona notizia l’istituzione della commissione d’indagine sulla Xylella, per affermare il primato della prova scientifica contro la credulità e la magia, accreditare con maggiore vigore le misure di contenimento nelle aree non ancora colpite e contrastare ogni tipo di raggiro su rimedi non supportati dalla scienza.”

Lo dichiarano il consigliere e commissario regionale della Puglia di Azione Fabiano Amati e i consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, proponenti e sottoscrittori della proposta di legge, approvata oggi, d’istituzione della Commissione d’indagine per accertare eventuali responsabilità amministrative nell’attività di contenimento della Xylella fastidiosa.

“Le azioni di contenimento della Xylella sono state oggetto negli anni di forte contrapposizione politica, che non ha per nulla aiutato ad evitare la distruzione di gran parte del paesaggio ulivetato pugliese.

Tale contrapposizione ha purtroppo prodotto gravi ritardi nell’attività di contenimento del batterio e di distruzione della popolazione dell’insetto vettore.

La conoscenza in dettaglio di quanto avvenuto e degli atti amministrativi adottati, non applicati, ovvero parzialmente eseguiti o addirittura omessi, unita a una ricostruzione storico-fattuale di eventuali interferenze sull’attività amministrativa generate dal clima di forte contrapposizione politica, risultano necessarie a mettere a punto con maggiore chiarezza il profilo delle responsabilità, per meglio governare sia le attività di contenimento in corso che le politiche di ricostruzione produttiva e paesaggistica nella parte centro-meridionale della Puglia.

È questo lo scopo della Commissione d’indagine, organizzata con norme di dettaglio chiare per giungere nel breve volgere di 12 mesi a una prima conclusione.     

Infatti: la Commissione discuterà sulla base di un rapporto istruttorio redatto dall’Osservatorio fitosanitario regionale e contenente gli atti adottati da tutte le autorità interessate - regionali, nazionali o internazionali - oppure gli atti proposti e non adottati, specificando l’attuazione o i profili di problematicità nell’attuazione, eventuali iniziative giurisdizionali anche interferenti, con relativi esiti, e il tutto corredato di ogni riferimento numerico-statistico.

La Commissione potrà disporre audizioni e concluderà i suoi lavori con la votazione di una relazione, consistente in una prima parte contenente i rapporti istruttori formati dalle strutture tecniche regionali, una seconda parte contenente la trascrizione in forma riassuntiva delle domande e delle risposte oggetto delle audizioni e una terza parte contenente le conclusioni”.

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Un incontro "all'insegna della collaborazione tra istituzioni e dell'amicizia tra il popolo georgiano e quello italiano" si è tenuto ieri a Bari nella sede del Consolato generale di Georgia, attivo dal 2020. 

Il Console generale Vakhtang Andguladze ha ricevuto il direttore generale della Asl, Maurizio De Nuccio, e il medico Raffaele Quarta, in servizio nel reparto di Medicina interna dell'ospedale Perrino.

Nel corso dell'appuntamento istituzionale il Console ha donato due targhe al direttore e al dottor Quarta, che hanno ricambiato con una fotografia del porto di Brindisi.

"Ho voluto ringraziare la Asl - ha detto il Console generale Andguladze - per le cure professionali ed efficienti prestate ai cittadini georgiani che vivono a Brindisi. In particolare ringrazio il dottor Quarta per il suo impegno durante l'assistenza ricevuta da un giovane paziente georgiano nell'ospedale Perrino. A Brindisi e provincia - ha proseguito - vivono 500 persone originarie della Georgia. In Puglia, invece, sono 8mila, che diventano 20mila se aggiungiamo Basilicata, Calabria e Sicilia che sono i territori di riferimento di questo Consolato. La comunità georgiana, come è noto, è formata soprattutto da donne che lavorano nel settore dell'assistenza e sono integrate molto bene. Abbiamo poi una seconda generazione, composta da tanti giovani che sono arrivati in Italia grazie al ricongiungimento familiare". 

De Nuccio ha ringraziato il Console generale da parte di tutto il personale sanitario e tecnico e ha sottolineato la "grande e profonda commozione nel ricevere una pregevole targa che rimarca la prospettiva altamente professionale della Asl Brindisi, legata alla territorialità, ma sempre aperta alla internazionalità. Si tratta - ha detto - di un incoraggiamento a impegnarci sempre più in favore dei cittadini. Molti traguardi si possono raggiungere soltanto con la stretta collaborazione tra istituzioni".

 

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Il Salotto di Palazzo Roma riprende la doppia programmazione coi titoli più richiesti italiani e internazionali. Venerdì 2 e domenica 4 febbraio, alle ore 18:00, prosegue l’appuntamento con “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos; alle ore 20:30 arriva invece la nuova produzione “Dieci minuti” a firma di Maria Sole Tognazzi.

Sabato 3 febbraio Palazzo Roma resterà chiuso al pubblico per un evento privato.

Il film “Povere creature!” è tratto dal romanzo omonimo di Alastair Gray pubblicato nel 1992 e segue la parabola di emancipazione di Bella Baxter, interpretata da una bravissima Emma Stone: una giovane che, riportata in vita da uno scienziato con il cervello di un neonato, si tuffa nel mondo senza pregiudizi e convenzioni.

Nel film Lanthimos affronta un tema già affrontato spesso nella sua filmografia: Bella si trova in un mondo di prigionia, costretta dal suo creatore a rimanere ingabbiata nelle mura di casa, ma la giovane creatura impara in fretta, e scoprirà da prima il piacere sessuale poi  un mondo esterno tutto da scoprire.

Alle ore 20:30 di venerdì 2 e domenica 4 febbraio, sullo schermo del nostro Salotto cinematografico arriva "Dieci minuti", con Barbara Ronchi, Fotinì Peluso e Margherita Buy.

Il film racconta la storia di Bianca che, dopo 18 anni di matrimonio, viene lasciata dal marito Niccolò. Da quel momento Bianca precipita in uno stato depressivo dal quale cerca di tirarla fuori una psicologa burbera dal cognome importante, intenta a riportare la sua paziente ad un metro di realtà. Perché Bianca ha attraversato la vita, non solo il suo matrimonio, con eccessiva cautela verso se stessa, con la paura di confrontarsi con le cose che non si ritiene capace di tentare. Così la psicologa le propone un esercizio: fare per dieci minuti una serie di esperienze nuove e così addentrarsi in territori sconosciuti. Bianca, dopo essere stata sospesa dal giornale per cui collaborava, si mette alla prova: al funerale di uno sconosciuto, facendo l'autostop o un po' di sesso occasionale, persino taccheggiare. Ma l'attende la sfida più grande di tutte: cominciare a fare ciò che non ha mai osato.

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info: www.palazzoromaostuni.com

www.facebook.com/palazzoroma

IG @palazzoroma

Biglietto euro 7 (euro 6 per bambini fino a 9 anni e over 65).
Ticket disponibili presso la reception di Palazzo Roma - T. 0831 177 10 87 - durante gli orari di apertura e online su www.apuliaticket.it/palazzoroma.

ULIVI MONUMENTALI: COLDIRETTI PUGLIA, ARRIVA L’OLIO CON DNA TRACCIATO DALLA PIANTA ALLA BOTTIGLIA; SONO 355MILA IN PUGLIA GLI ESEMPLARI CENSITI

Arriva l’olio extravergine ine di oliva con il DNA tracciato dal campo alla bottiglia, frutto degli ulivi monumentali che in Puglia sono 355mila già censiti e con la carta d’identità, un codice di identificazione univoco attribuito ad ogni esemplare, per tutelare un patrimonio inestimabile della Puglia. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione della presentazione dei risultati della sperimentazione digitale dell’App Ulìa, l'applicazione mobile per la tracciabilità dell'olio extravergine di oliva prodotto da olivi monumentali della Regione Puglia che ha coinvolto le aziende di Tenuta Chianchizza e Annese di Monopoli, con il dirigente della Sezione Competitività delle Filiere Agroalimentari del Dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale e ambientale, Luigi Trotta, il responsabile del procedimento per il progetto App Ulìa, Francesco Matarrese, la Software Development & System Integration Manager per Mermec Engineering, Apollonia Netti e l’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia.

L’olio extravergine di oliva tracciato – spiega Coldiretti Puglia – è prodotto dalle olive di uno specifico ulivo monumentale, censito con un numero georeferenziato in un data base secondo la legge regionale di tutela degli ulivi monumentali del 2007, con la raccolte delle olive di 3 piante per azienda, con molitura e imbottigliamento separato, garantisce un percorso tracciato che valorizza e promuove il frutto del lavoro degli olivicoltori.

Gli ulivi plurisecolari sono custodi non solo di storia ma anche, probabilmente, di elementi che potrebbero aiutare ad affrontare nel migliore dei modi il cambiamento climatico, afferma Coldiretti Puglia nel sottolineare che per questo motivo è assolutamente necessario lavorare per recuperare e rendere produttive il maggior numero possibile di queste piante.

Nella  Piana degli Ulivi Monumentali è altissima la concentrazione di ulivi monumentali con ben 250mila esemplari di pregio straordinario. Si stima che alcuni potrebbero addirittura avere un’età fino a 3.000 anni, con circonferenze che superano i 10 metri. Una ricchezza dal punto di vista storico e turistico sino ad oggi mantenuta in vita soprattutto grazie all’impegno di generazioni di agricoltori, anche a prezzo di sacrifici considerevoli. La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti Puglia - molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e trattamento.

La civiltà romana fu quella che più d’ogni altra contribuì alla diffusione dell’olivo e al perfezionamento – dice Coldiretti  - delle relative tecniche di coltivazione e di estrazione. L’olio divenne una delle principali ricchezze dei Romani che conoscevano talmente bene il prodotto da mettere a punto tecniche e strumenti rimasti quasi invariati fino al XIX secolo e, per primi, classificarono gli oli in base alle loro caratteristiche organolettiche. Marco Porzio Catone (234-149 a.C.) e Marco Terenzio Varrone (116-27 a.C.) scrissero i primi “disciplinari di produzione” olivicoli, delineando i fondamenti teorici e tecnici che ancora oggi sono alla base delle produzioni di oli d’oliva di qualità con una gamma inimitabile di sentori, profumi, sfumature sensoriali e gradi di intensità.

Una cultura conservata nei secoli in Puglia – sottolinea Coldiretti regionale – la regione che da sola detiene un patrimonio di 60 milioni di ulivi, tra cui ci sono migliaia di esemplari monumentali e addirittura planetari. Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici – aggiunge Coldiretti Puglia - dalle oscillazioni produttive e dall’emergenza Xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari.

Peraltro, nell'intera provincia di Brindisi – denuncia Coldiretti Puglia - la continua avanzata della Xylella fastidiosa, con la presenza sempre più numerosa di oliveti con evidenti disseccamenti caratteristici dell’infezione dovuta al batterio, ha provocato conseguenze gravi nella parte sud del territorio provinciale anche sulla produzione ed una diminuzione del olio extravergine che in tali comprensori raggiunge anche il 50% rispetto alle annate precedenti.

Per provare ad invertire la rotta, Coldiretti e Unaprol sono impegnati nel recupero e nella manutenzione degli uliveti di alcuni tra i più importanti parchi archeologici italiani e nel tentativo di salvare la piana degli ulivi monumentali dal batterio della Xylella che sta distruggendo l’olivicoltura pugliese, perché dallo studio di piante plurisecolari si potrà arrivare ad individuare caratteri utili per la resilienza al cambiamento climatico, per il comportamento produttivo, per la versatilità nei confronti delle esigenze di intensificazione sostenibile della coltivazione dell’ulivo e per migliorare le caratteristiche salutistiche dei prodotti.

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L’imprenditore Pierpaolo Prato è stato ufficialmente designato quale nuovo rappresentante della FIEPET Prov.le di Brindisi, Federazione Italiana degli Esercenti Pubblici e Turistici di Confesercenti.L’imprenditore Pierpaolo Prato è stato ufficialmente designato quale nuovo rappresentante della FIEPET Prov.le di Brindisi, Federazione Italiana degli Esercenti Pubblici e Turistici di Confesercenti.L’Associazione, con la nomina di Prato, ha messo al segno un’altra tappa fondamentale nell’ambito del percorso di rinnovo delle cariche da mesi intrapreso, questa volta occupandosi del delicato settore dei pubblici esercizi, che, dopo anni di pandemia, ha visto andare in fumo milioni di fatturato e ora si trova a dover affrontare un veloce re-start con tutte le sfide del caso legate al cambiamento e all’innovazione.Prato è titolare del Bar Ristorante Prato, prestigioso locale della città di San Petro V.co , con cui lo stesso mira a costituire un vero e proprio brand in linea con le caratteristiche del territorio.Il Presidente Provinciale Michele Piccirillo, ha dato il suo benvenuto al neo – referente FIEPET martedì 30 Gennaio presso la sede di Confesercenti Brindisi, augurandogli buon lavoro ed assicurandogli l’appoggio necessario per essere al meglio al fianco della categoria.

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I carabinieri sequestrano un garage abusivo adibito ad officina meccanica.

Nella giornata di sabato 26 gennaio, i Carabinieri della Stazione di Carovigno unitamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi hanno accertato che in una contrada ubicata nella periferia di Carovigno, un 31enne aveva avviato un’officina per l’esercizio abusivo di attività di autoriparazione.

Nel corso del controllo, infatti, è emerso come l’uomo abbia adibito il garage posto al piano seminterrato della propria abitazione rurale ad officina di riparazione di autovetture. Lo stesso è risultato sprovvisto di titoli autorizzativi e delle relative concessioni amministrative previste dalla vigente normativa in materia. Numerose le violazioni riscontrate e, pertanto, i militari hanno sottoposto a sequestro preventivo l’officina e tutta l’attrezzatura utilizzata per svolgere l’attività abusiva, nonché i rifiuti speciali, pericolosi e non, prodotti e non correttamente smaltiti, parte dei quali rinvenuti abbandonati nelle aree circostanti. Il sequestro si è reso necessario anche al fine di evitare che il protrarsi dell’attività abusivamente esercitata potesse aggravare o protrarre le conseguenze degli illeciti di natura penale e ambientali. L’officina è stata chiusa e il giovane è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, ai sensi della vigente normativa in materia ambientale.

Da rilevare che il ricorso ad attività abusive altera il mercato e la concorrenza, consentendo apparenti risparmi immediati al relativo fruitore, sottovalutando il costo del non corretto smaltimento dei rifiuti ed il mancato introito della tassazione da parte dello Stato con risvolti sull’intera collettività.

Il servizio rientra in una serie di attività dell’Arma, volte al controllo dell’esercizio delle attività commerciali in totale difformità delle norme sulla sicurezza, sulla salute pubblica e ambientale, al fine di tutelare il rispetto della normativa vigente e la pubblica incolumità che il Comando Provinciale di Brindisi, in sinergia con i reparti speciali dell’Arma, sta eseguendo in tutta la provincia.