Redazione

Dopo un primo momento di silenzio il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, ha deciso di rispondere alle accuse mosse dal movimento “Libero e progressista” sull’aver commissionato un sondaggio alla società Yoodata di Milano, circa il gradimento della sua amministrazione tra la comunità locale e l’aver pagato per questo servizio ben 8.540 euro. Lo ha fatto con una nota. In molti, per la verità, solo una settimana fa, quando hanno letto il sondaggio del gradimento del 95% della sua attività politica, sono rimasti piacevolmente sorpresi perché hanno pensato a un sondaggio indipendente e non commissionato dal Comune. Nulla da togliere, comunque, alla qualità e professionalità dello stesso sondaggio che ha fatto emergere la conoscenza dei bisogni. Diversi comuni si dotano di studi scientifici per orientare la propria azione in favore dei cittadini. Insomma, un sondaggio serve per capire i bisogni dei cittadini e migliorare i servizi a loro rivolti. Ieri notte il sindaco Matarrelli non solo ha risposto sui social alle accuse del movimento che fa capo all’ex primo cittadino Molfetta, ma ha postato anche il sondaggio in questione.

“Vi mando la sintesi dell’indagine perché possiate farvi un’idea, oltre le cattiverie dei pochissimi soliti noti a cui nessuno tra noi risponderà, come facciamo da sempre”. Inutile dire che la nota di Matarrelli è stata suffragata dai consensi sia di mesagnesi sia di internauti che hanno visto negli ultimi cinque anni il volto di Mesagne completamente cambiato. “Come molti sindaci sono soliti fare in Puglia e nel resto d’Italia, ho ritenuto utile coinvolgere un autorevole istituto scientifico per analizzare lo stato delle cose a Mesagne: per capire dove io e la mia Amministrazione stavamo facendo bene e dove meno bene, in che cosa avevamo soddisfatto i nostri concittadini e per quali aspetti non l’avevamo fatto e così poter correggere il tiro”, ha esordito Matarrelli nel fornire dei chiarimenti sul sondaggio fatto dalla società che fa capo a Sandra Bruno e Giuseppe Dinoi. Il sindaco ha, quindi, proseguito: “Abbiamo commissionato una “indagine di analisi dei bisogni e della soddisfazione dei cittadini a Mesagne” che ha dato risultati che andavano ben oltre le nostre aspettative. E, evidentemente, anche ben oltre quelle dello stesso istituto che ha svolto il sondaggio, il quale ha deciso di divulgarlo, sottolineando in particolare l’aspetto che era apparso numericamente più rilevante e cioè il mio gradimento che nella loro esperienza era il più alto mai rilevato”.

Per Matarrelli “il risultato è semplicemente frutto di un lavoro comune, svolto giorno dopo giorno, passo dopo passo, insieme alla comunità che ho avuto l’onore di guidare. È, dunque, un risultato di tutti i mesagnesi, che evidenzia - questo sì al resto d’Italia - che la nostra città ha fatto enormi passi avanti, ha faticato e ha meritato ogni conquista”. Ma come si sono espressi i mesagnesi? Innanzitutto ben il 99% è soddisfatto della qualità della vita che si vive a Mesagne. Nel grafico dei servizi la raccolta differenziata dei rifiuti e la pulizia delle strade ha avuto un gradimento del 95% mentre fanalino di coda è stata la biblioteca con il 75%, dato comunque abbastanza alto. “L’analisi della soddisfazione per i servizi erogati in città – è scritto nel sondaggio - mostra le quote elevatissime di molto/abbastanza soddisfatti. I servizi più soddisfacenti sono la pulizia delle strade (95%), la raccolta differenziata dei rifiuti (95%), l’illuminazione stradale (94%) e la sicurezza (93%). I parcheggi sono l’area a minore soddisfazione (77%), mentre per la biblioteca si osserva che la quota di più bassa soddisfazione (75%) è principalmente dovuta all’elevata percentuale di quanti non sanno dare un giudizio”.

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UNESCO: COLDIRETTI PUGLIA, 1 SU 3 ALL’ESTERO CERCA CUCINA ITALIANA MA TAROCCATI 3 PIATTI SU 4; VARIANTI BIZZARRE DI PANE E OLIO O PASTA AL SUGO CON POLPETTE

Quasi 1 italiano su 3 (31,6%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza cerca locali e ristoranti dove può mangiare italiano all’estero per non rinunciare ai sapori di una tavola considerata la migliore del mondo e candidata dal Governo a diventare patrimonio immateriale dell’umanità per l’Unesco, ma 3 volte su 4 si è imbattuto almeno una volta in un piatto Made in Italy, magari tipico della cucina pugliese, taroccato come gli spaghetti meatballs, la variante bizzarra della pasta al sugo con le polpette, il pane con l’olio, dove l’olio è miscelato con qualche goccia di aceto balsamico, il pane all’aglio, rievocativo della bruschetta su cui si strofina aglio fresco, che consiste in pezzi di baguette conditi con burro fuso, aglio e prezzemolo freschi tritati, oltre ad una dose generosa di aglio in polvere, o ‘The Vigil’, la “Festa dei Sette Pesci”, che negli Stati Uniti passa per la più importante festa della tradizione italiana, mentre in realtà in Italia non esiste, piuttosto è usanza in Puglia di mangiare pesce la sera della vigilia di Natale. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio The European House – Ambrosetti a Villa Miani a Roma, dove è stata inaugurata la prima esposizione degli orrori serviti nel piatto all’estero nel nome del Made in Italy a tavola, dai beeferoni alle chicken fettuccine fino al lasagne kit.

Tra gli “orrori a tavola” non mancano l’olio extravergine di oliva o le conserve, ma anche i vini, con i casi di “agropirateria” nel settore vinicolo pugliese che riguardano in particolare Negroamaro, Primitivo, Moscato, Aleatico e Malvasia. In America si producono Moscato, Malvasia e Aleatico, venduti con “DOC” californiane Napa Valley o Sonoma County, ma commercializzati con nomi italiani. Il fenomeno sta colpendo, in maniera particolare, il primitivo pugliese. In America un vino, lo ‘Zinfandel’, viene venduto e si sta affermando sul mercato come ‘Primitivo’ ed i siti non si lasciano sfuggire l’occasione di chiamare in causa continuamente la Puglia, per accrescere il valore e l’immagine del prodotto americano.

La candidatura della pratica della cucina italiana per l’iscrizione nella Lista rappresentativa dei patrimoni culturali immateriali dell’umanità dell’Unesco – ricorda  Coldiretti – arriva dopo l’approvazione da parte del Governo del Disegno di Legge su “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy” che prevede l’istituzione di un ente per la certificazione di qualità a favore della ristorazione italiana all’estero, con ben l’87% degli italiani che ritiene importante per verificare la reale origine dei piatti serviti.

Un riconoscimento per il padre della cucina italiana Pellegrino Artusi – prosegue Coldiretti – nato nel 1820 ed autore del primo codice alimentare dell’Italia unita “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che diede un contributo fondamentale per amalgamare, prima a tavola e poi nella coscienza popolare, le diverse realtà regionali con un comune senso d’appartenenza. E’ anche grazie al prezioso lavoro di Artusi – ricorda Coldiretti – se l’agroalimentare italiano in pochi anni da una economia di sussistenza ha saputo conquistare primati mondiali e diventare simbolo e traino del Made in Italy.

La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di prodotti alimentari taroccati all’estero dove le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se venisse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale che è causa di danni economici, ma anche di immagine.

Le ricette “sbagliate” nel mondo aprono infatti – sottolinea la Coldiretti – le porte all’ “agropirateria” internazionale il cui valore è salito a 120 miliardi, anche sulla spinta della guerra che frena gli scambi commerciali con sanzioni ed embarghi, favorisce il protezionismo e moltiplica la diffusione di alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.

Il fenomeno criminale si sviluppa poi – conclude Coldiretti Puglia - attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni del nostro territorio.

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Torna “Spazi aggregativi di inclusione”, il progetto che prevede la realizzazione di attività inclusive a Francavilla Fontana pensate per potenziare i processi di socializzazione, apprendimento e gioco di bambini e ragazzi con disabilità.

La prima fase, relativa alla candidatura dei progetti da realizzare, è stata avviata nelle scorse ore con l’approvazione dell’avviso pubblico rivolto agli Enti del Terzo Settore.

Gli interventi proposti, vagliati dalla Consulta Permanente per i diritti delle persone con disabilità, dovranno stimolare la definizione di un progetto di vita da parte degli utenti, affiancare le famiglie nel percorso di sostegno, promuovere momenti di incontro e sensibilizzazione sui temi della disabilità.

I progetti, che dovranno prevedere l’impiego di personale specializzato in grado di favorire il protagonismo di bambini e ragazzi, dovranno avere una durata compresa tra i 3 e i 6 mesi.

“Spazi aggregativi di inclusione – spiega l’Assessore ai Servizi Sociali Giuseppe Bellanova – offre l’occasione di rafforzare la rete di protezione sociale costituita da famiglie, associazioni del Terzo Settore, scuole e Consulta dei diritti delle persone con disabilità. Al centro di tutte le attività ci sarà la persona con i suoi bisogni, i diritti e le sue potenzialità. Ringrazio la Consulta per il preziosissimo lavoro che condurrà nell’individuazione dei progetti da realizzare e per le attività che svolge quotidianamente al fianco delle famiglie.”

Il termine ultimo per partecipare al bando è fissato nelle ore 12.00 di venerdì 22 dicembre.

L’Avviso Pubblico e la modulistica per la partecipazione sono consultabili sul sito internet istituzionale.

 Il 1° dicembre, alle 19, su Ciccio Riccio il debutto del programma radiofonico "Tutti di Fretta", condotto da Ignazio Deg. Il nome del programma, "Tutti di Fretta", riecheggia il successo estivo portato in giro per tutte le tappe del "Ciccio Riccio in Tour". Ignazio Deg, noto per la sua verve e la sua capacità di connettersi con il pubblico, promette un viaggio avvincente attraverso le note, le storie e le emozioni che scandiranno la sua trasmissione. 

Il programma, concepito come un'esperienza coinvolgente, si propone di trasportare gli ascoltatori in un universo sonoro unico, dove la musica si intreccia con aneddoti intriganti, interviste esclusive e spazi dedicati alle nuove tendenze musicali. "Tutti di Fretta" è pensato per chi è in cerca di un'esperienza radiofonica fresca, dinamica e in grado di catturare l'essenza della musica e delle storie che la circondano. La regia del programma sarà curata dall’impeccabile Andrea Sabato dj.

Non perdetevi l'inizio di questa nuova avventura radiofonica il 1° dicembre alle 19 su Ciccio Riccio. "Tutti di Fretta" promette di trasformare ogni trasmissione in un'occasione imperdibile di intrattenimento e scoperta musicale.

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L’Amministrazione Matarrelli si congeda dalla città di Mesagne con un Natale sfavillante. Infatti, nei primi mesi del 2024 scade il mandato elettorale del sindaco Toni Matarrelli e in primavera i cittadini ritorneranno alle urne per eleggere la nuova amministrazione. Da parte sua il primo cittadino vuole ringraziare la comunità per il 95% di gradimento riscosso nei giorni scorsi. Così, insieme al suo entourage sta allestendo un cartello di iniziative, prima del Natale e poi del teatro, per palati esigenti e per accontentare tutte le fasce di età. Intanto vediamo quali sono le due iniziative di punta: la prima è l’installazione in piazza Porta Grande di una ruota panoramica dal cui vertice si potrà vedere non solo la città di Mesagne, ma l’intero hinterland. La seconda iniziativa è la presenza a Mesagne dell’attrice Vanessa Scalera, alias il magistrato Imma Tataranni, che si esibirà dal palco del Teatro comunale.

Intanto, in questi giorni una ditta incaricata dal comune di Mesagne sta collocando nelle vie principali della città le luminarie natalizie per creare di sera quelle positive pulsazioni per gli eventi che si svolgono. Luci sfavillanti di colori che catturano l’attenzione dei residenti e dei turisti incanalandoli in corridoi di luce in un ambiente incantato in cui diventa irresistibile fare delle passeggiate serali e ammirare le vetrine natalizie dei vari negozi. E a proposito di commercianti ieri mattina si è svolta presso la sede del Comune una riunione dei commercianti che hanno deciso di allestire in tema natalizio le vetrine interne e l’esterno delle stesse. Fuori dai negozi saranno collocati degli alberelli di limoni adornati con palline rosse e luci calde. Si parte l’8 dicembre, festività dell’Immacolata, con la tradizionale pettolata e un concerto canoro di Gianmarco Carroccia. Nella stessa data sarà inaugurata la mostra dei presepi, inserita nel magico Borgo dei presepi. Il 10 dicembre chiude la mostra su “Caravaggio e il suo tempo”. Anche per questo evento che ha visto la partecipazione di circa 20mila persone, l’amministrazione ha pianificato un pubblico momento di congedo dal “Genio milanese”. Gli eventi proseguiranno fino all’Epifania con un susseguirsi di concerti, sfilate natalizie e il mercatino di Natale allestito in piazza Orsini del Balzo.

Non mancherà il tradizionale concerto di Capodanno. Top secret per la serata di San Silvestro. Tuttavia, secondo i ben informati l’amministrazione sta progettando una festa in piazza. Sul fronte del teatro due sono gli appuntamenti di punta. Il primo con Vanessa Scalera a la sua “Sorella migliore”. La commedia di “Imma Tataranni” pone al pubblico una domanda: “Come cambierebbe la vita di un uomo, anni prima colpevole di un gravissimo omicidio stradale, se venisse a sapere che la donna da lui investita e uccisa avrebbe avuto, per chissà quale male, nell’istante dell’incidente, solo tre mesi di vita?”. Il secondo appuntamento è con Sabina Guzzanti e Giorgio Tirabassi in “Le verdi colline dell’Africa”. Una innovativa pièce a due che racconta il conflitto sul modo di intendere il mestiere dell’attore con un surplus comico, infrangendo le convenzioni degli spettatori, attraverso spunti satirici sulla loro vita di ogni giorno in cui il gioco del teatro si trasforma in metateatro. Infine, ci sarà la presenza di due comici di Zelig.

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Obiettivo della Confesercenti, tra i tanti, è anche quello di supportare gli esercenti in ogni iniziativa tesa al miglioramento delle loro condizioni di lavoro, per non veder pregiudicata l’attività imprenditoriale finalizzata al sostentamento delle proprie famiglie. Obiettivo della Confesercenti, tra i tanti, è anche quello di supportare gli esercenti in ogni iniziativa tesa al miglioramento delle loro condizioni di lavoro, per non veder pregiudicata l’attività imprenditoriale finalizzata al sostentamento delle proprie famiglie. E’ indubbio che la vicenda della realizzazione della pista ciclabile in via Togliatti e in via Aldo Moro, con la permanenza sempre più accentuata delle difficoltà logistiche e oggettive in senso lato relative alla esecuzione dei lavori stradali e con la convinzione dell’errata idea progettuale, sta creando tanti malumori tra i commercianti di quei tratti stradali; tra l’altro, cosa più importante, tali problematiche, già portate alla luce da Confesercenti parecchi mesi orsono, si stanno riverberando irrimediabilmente sulla sopravvivenza delle attività che ricadono lungo l’asse viario interessato dai lavori. Ma, anche ammesso che l’idea progettuale fosse stata accettabile, cosa che ovviamente non è, queto è acclarato da tutte le componenti in gioco, il cantiere è fermo da mesi, già prima dell’estate, per problemi tra la vecchia amministrazione comunale e la ditta vincitrice del bando, ad oggi revocata dall’incarico dall’attuale Amministrazione.Abbiamo appreso dell’iniziativa della Commissione Ambiente presieduta dal consigliere di Fratelli d’Italia Roberto Quarta del sopralluogo effettuato in data 21 Novembre presso il cantiere e della volontà della stessa commissione di aprire un tavolo tecnico per valutare tutte le possibilità di variare tale progetto. Confesercenti pertanto ritiene urgente e doveroso convocare presso la propria sede, in via Rubini, 12, il giorno 27 novembre 2023 alle ore 15.30, i commercianti interessati per decidere quali iniziative intraprendere, alla presenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici Gianluca Quarta, della Commissione Ambiente e dell’Ordine degli Ingegneri, per trovare una via d’uscita e percorribile, che sia la sintesi tra le iniziative dell’assessorato, della Commissione e quelle di Confesercenti.

Il Presidente Provinciale Michele Piccirillo

Al peggio non c’è mai fondo, in una lettera inviata  dal Ministero dell’Ambiente all’Autorità Portuale di Brindisi  il deposito GNL   diventa un rigassificatore .

Il Comitato Liberi Cittadini  porterà la sua protesta nei prossimi giorni davanti la Autorità Portuale , la Regione Puglia , la Rai a Bari che non spende mai una parola sulle proteste dei cittadini brindisini, chiederà il sostegno al Comune e Provincia di Brindisi nel bloccare questi disastrosi programmi.

Alle numerose preoccupazioni espresse  dal “Comitato Liberi Cittadini No al deposito GNL della Edison”   unitamente ad un gruppo di consiglieri comunali , di professionisti legati alla vita del porto e non , di rappresentanti di associazioni, nella conferenza stampa organizzata nella mattinata di Venerdì 17 Novembre riguardo le diverse situazioni del deposito ,dello scoppio al petrolchimico , dell’incendio del parco carbone a Cerano, si aggiunge altro di cui avevamo avuto sentore fin dall’inizio di questa storia.

 La  lettera inviata in questi giorni dal “Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica” all’Autorità di sistema Portuale del Mare Adriatico e per conoscenza a Ministeri interessati , diversi settori della Regione Puglia ,Ferrovie dello stato,  Comune di Brindisi, Vigili del fuoco Regionali e Provinciali, asserisce che i problemi posti dalle associazioni ambientaliste nel corso di questi mesi sono prive di fondamenta ;decidono a Roma che  si può andare avanti come un rullo compressore nella realizzazione del deposito.  A questa terribile forma di imposizione nei confronti della città si aggiunge ciò che avevamo temuto fin dall’inizio di questa storia, che il deposito si trasforma in un rigassificatore.

Il Ministero scrive infatti nella sua lettera…..
"Con riferimento infine al Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per rilanciare 

l’economia post-Covid e per fronteggiare l’impatto della guerra della Russia all’Ucraina, per la 

sicurezza degli approvvigionamenti energetici, si evidenzia che gioca un ruolo essenziale, come 

è noto, l’annullamento della dipendenza dall’import del gas russo ed il nostro Paese ha 

intensificato gli sforzi per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas naturale 

attraverso la stipula di nuovi accordi di fornitura via tubo e via GNL, anche attraverso 

l’incremento dell’utilizzo delle infrastrutture esistenti e la realizzazione di infrastrutture 

strategiche essenziali per potenziare la sicurezza degli approvvigionamenti. ".

Di fatto si indica la possibilità per Brindisi che il Bombolone può funzionare come rigassificatore.

Spetta ai cittadini brindisini di ribellarsi a queste gravi decisioni.

Roberto Aprile per il “Comitato Liberi Cittadini”

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PIANO INDUSTRIALE ENEL – GENTILE (CNA): CI ASPETTIAMO BEN ALTRO DALLA SOCIETA’ ELETTRICA. SI PROCEDA CON IL TURBOGAS!
 
Per il futuro del sito di Brindisi l’Enel – così come emerso nel corso del “Capital Markets day” non intende andare oltre impegni generici che nella migliore delle ipotesi potrebbero riguardare la realizzazione di campi fotovoltaici, di un sistema di accumulo “Bess” e la conferma degli impegni assunti nel settore della logistica che rappresenta - come sostenuto dal primo momento proprio da noi della Cna - una grande opportunità per lo sviluppo delle attività industriali e portuali nella città di Brindisi.
 
Nonostante questo, però, dall’Enel è giunta una conferma dei timori più volte manifestati circa un possibile progressivo disimpegno dal polo energetico brindisino di cui è stata protagonista assoluta per decenni.
 
Ed è evidente che non può bastare la garanzia del posto di lavoro agli addetti diretti della centrale di Brindisi. Enel può e deve fare di più, ovviamente con il pieno sostegno del Governo nazionale.
 
Proprio in questa ottica, bisogna chiedere con sempre maggiore insistenza che Terna riveda la sua decisione circa l’inserimento del sito di Cerano tra quelli attraverso cui – con l’utilizzo del gas – si può garantire una sicurezza energetica al paese.
 
A quel punto diventerebbe decisamente più percorribile l’ipotesi di assegnare ad Enel i fondi del PNRR per realizzare un impianto a turbogas nel sito di Cerano. E non si tratta – si badi bene – solamente di una risposta al “lamento” del territorio brindisino, ma anche e soprattutto di una esigenza reale del paese che in questo modo assicurerebbe al Mezzogiorno risposte adeguate al fabbisogno energetico, anche in caso di situazioni di emergenza (grazie ad una accertata disponibilità di gas attraverso il raddoppio del gasdotto TAP).
 
E’ sin troppo chiaro, però, che il Governo nazionale dovrà intervenire, assicurando un sostegno all’Enel in termini di risorse e condivisione degli investimenti, nell’interesse del paese e in risposta alle esigenze di un’area – come quella di Brindisi – che per decenni ha garantito all’Italia intera la propria totale disponibilità ad ospitare impianti di produzione energetica, anche quando non esistevano le attuali garanzie in termini ambientali.
 
Si tratta, pertanto, di tenere in considerazione le esigenze di sostenibilità ambientale (attraverso la produzione energetica da fonti rinnovabili) nella stessa misura delle esigenze di sostenibilità sociale. Brindisi, insomma, non può permettersi migliaia di posti di lavoro in meno ed il crollo di un sistema industriale che per decenni ha assicurato professionalità e competenza nell’offerta di servizi inquadrabili all’interno dell’indotto.
 
Adesso Brindisi faccia la sua parte, sollecitando in maniera unitaria e convinta un intervento del Governo, al pari di ciò che è stato fatto per altre aree del paese.
 
 
Franco Gentile – Presidente CNA Brindisi

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La gestione dei servizi sociali della città di Brindisi presenta lacune ormai non più tollerabili. I problemi maggiori riguardano – così come ampiamente emerso nel corso dei lavori della apposita Commissione consiliare – innanzitutto i diritti dei lavoratori che operano in questo ambito e che spesso subiscono evidenti penalizzazioni da parte delle cooperative, a partire da inaccettabili demansionamenti diritti non riconosciuti e ritardi nel pagamento degli stipendi.
 
Un motivo in più perché l’Amministrazione Comunale valuti con urgenza di procedere con la internalizzazione dei servizi, bloccando qualsiasi ricorso a proroghe per le cooperative che attualmente risultano aggiudicatarie degli appalti in questione.
 
E’ sin troppo chiaro, inoltre, che gli impegni annunciati in sede di gare (vedi migliorie nel servizio, assunzioni di nuove educatrici) non sono stati mantenuti ed a questo si aggiungono anche inaccettabili vantaggi concessi dall’Amministrazione Comunale attraverso la disponibilità di locali, utenze e servizi di pulizia per gli uffici di tali cooperative.
 
Lino Luperti e Michelangelo Greco – consiglieri comunali

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No a fondi pubblici per sondaggi ad personam. Si al confronto democratico per il futuro della città. Avevamo letto nei giorni scorsi che a Mesagne abbiamo “Il Sindaco più amato d’Italia”. Fin qui nulla questio, perché da come era stata diffusa la notizia poteva sembrare che un istituto specializzato avesse condotto un’indagine seria, su scala nazionale, riconoscendo al nostro Sindaco il predetto “titolo”.

Ma così non era.

Per come appurato successivamente, infatti, l’esito di questa indagine è il frutto di un sondaggio commissionato dall’amministrazione comunale di Mesagne a Yoodata srl, avente ad oggetto l’“Analisi dei bisogni e delle soddisfazioni dei cittadini mesagnesi”, sondaggio quindi teso a indirizzare l’azione amministrativa verso i veri fabbisogni di una comunità. Sulla utilità del sondaggio quale mezzo di indagine non vi sono dubbi. È notorio, infatti, che molti altri sindaci, anche del Partito Democratico, hanno utilizzato il medesimo strumento per le specifiche finalità ad esso collegate. Ciò che invece sorprende è la strumentalizzazione fatta del sondaggio, che finisce col rende nebulosa anche la procedura adottata.

Al netto del dato oggettivo (e certamente criticabile) che detta indagine conoscitiva sia costata €.8.540 di soldi pubblici, non possiamo tacere sulla circostanza che il percorso intrapreso per l’affidamento dell’incarico presenti qualche anomalia. Emergerebbe, infatti, dalla lettura della determina che l’input per affidare l’incarico sia partito da un funzionario, il quale ha preso l’iniziativa di affidare l’incarico alla Yoodata s.r.l., ne ha condotto le trattative per il prezzo e, con l’avallo dell’ufficio ragioneria, sia stato poi effettivamente commissionato e pagato il rispettivo costo.

Non sfugge la circostanza che la determina di affidamento dell’incarico non sia stata mai preceduta da un atto deliberativo avente un indirizzo politico, con ciò ponendo interrogativi circa la legittimità stessa dell’atto.

Ci chiediamo quindi se davvero il Sindaco avesse bisogno di spendere soldi pubblici per sentirsi dire che è il più amato d’Italia! Non era forse lo scopo vero del sondaggio quello di conoscere le esigenze e le necessità dei cittadini? Ed ancora, un Sindaco che per sua stessa ammissione afferma di “vivere tra la gente ed a stretto contatto con i suoi concittadini” aveva davvero bisogno di commissionare un sondaggio per conoscere le esigenze della sua città?

A tutti questi interrogativi non sappiamo dare una risposta e non è stata data neppure con la nota diramata dal Sindaco nella quale, glissando sul vero tema della polemica sorta in questi giorni, ovvero l’investimento di soldi pubblici per meri fini propagandistici, si è limitato a fornire una giustificazione che nulla dice circa la necessità di ricorrere ad un sondaggio a pagamento per confrontarsi con i propri concittadini.

A noi pare che l’utilizzo dello strumento del sondaggio, seppure a livello conoscitivo può essere utile, ma rimane pur sempre uno strumento esplorativo, ed in quanto tale non può sostituirsi al confronto diretto tra amministrazione comunale, partiti politici, associazioni, cittadini. Lo sforzo dell’elaborazione politica non può essere archiviato ed il cittadino non può essere derubricato a semplice “consumatore”, perché così ragionando si finisce col tradire il concetto stesso di democrazia.

Concludiamo dicendo che il Partito Democratico non ritiene di affidare il destino dei propri concittadini all’esito di un sondaggio ma è pronto a fare la sua parte ed a confrontarsi democraticamente con l’amministrazione comunale sui temi cruciali che riguardano il futuro di questa città ed a rilanciare un concetto di politica che ponga davvero al centro della sua azione e programmazione politica il cittadino ed i suoi fabbisogni.

La segreteria del Partito Democratico