Redazione

“La manovra appena varata dal governo lascia esterrefatti non solo per la mancanza di visione ma, soprattutto, per la logica preponderante della demolizione dei principi universalistici sanciti dalla Costituzione. Anche sulle pensioni, dopo le promesse della campagna elettorale, la destra ora al governo, con la guida di FdI, sferra un pesante attacco nei confronti delle pensioni della pubblica amministrazione, prevedendo parametri molto svantaggiosi. Quattro categorie in particolare subiscono una forte diminuzione dell’assegno previdenziale. Una platea di circa 35 mila persone, formata da lavoratori degli enti locali, medici, infermieri, maestri delle elementari, ufficiali giudiziari, su cui il governo fa cassa, subisce una perdita del loro assegno previdenziale di 18 milioni lordi! Tra l’altro i tagli operati non sono tutti uguali, i medici perderanno 2000 euro all’anno, gli infermieri 1000 euro annui, i funzionari di cancelleria 3.300 euro all’anno, i dipendenti comunali 500 euro all’anno.

In un contesto di generale impoverimento del ceto medio, tagli tanto elevati che, in questa misura e con queste modalità, nessun governo aveva mai attuato, avranno, come conseguenza, non solo una decrescita del Paese, ma soprattutto metteranno in serie difficoltà i nuclei familiari, già costretti ad affrontare l’aumento del costo della vita. Il refrain sugli aumenti delle pensioni che Meloni e la destra da anni ripetono si sta rivelando uno spot, visto che ora stanno operando, in maniera così smaccatamente ostile, nei confronti dei diritti previdenziali maturati da alcune categorie.

Non possiamo non osservare anche che l’applicazione di un sistema di questo tipo si rifletterà in maniera molto impattante sulla sanità pubblica, settore per il quale il governo non ha previsto se non scarse risorse e che sta andando verso il collasso. Con il prepensionamento di molti medici che migreranno nel privato, si andrà a peggiorare una situazione già molto critica.

Tutto ciò conferma che il governo Meloni continua a mostrare la propria avversità verso i diritti universalistici, costituzionalmente garantiti, a vantaggio dell’affermazione di forme di tutela privata che smantellano gradatamente lo Stato sociale, favorendo solo alcune categorie, a scapito di altre.

Per questo - conclude Vincenti - la mobilitazione nazionale voluta dal PD sabato prossimo a Roma vada nella giusta direzione, quella di combattere l’incapacità del governo Meloni dentro e fuori dal Parlamento, allo scopo di evitare la graduale demolizione dei diritti costituzionalmente garantiti e, con essi, dello Stato sociale.”

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E’ sufficiente una piccolissima quantità di sangue, poco più di una goccia, per stimare il rischio di sviluppare il tumore al fegato dieci anni prima della sua comparsa. E’ questa la conclusione alla quale sono giunti i ricercatori dell’Irccs “Saverio de Bellis” di Castellana Grotte dopo aver calcolato il punteggio “GALAD” attraverso un algoritmo basato sulla misurazione di alcuni biomarcatori presenti nel sangue. Lo studio, che ha coinvolto 545 pazienti con cirrosi epatica, è stato condotto in collaborazione con l’Università di Modena. Riuscire ad individuare precocemente la presenza del tumore al fegato è  fondamentale per garantire al paziente la terapia migliore, come spiega il prof. Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell’Istituto de Bellis: “il programma di sorveglianza dei pazienti con cirrosi epatica serve a ridurre del 37% la mortalità per epatocarcinoma, infatti circa il 60% dei pazienti con tumore epatico che riceve  trapianto, chirurgia o radiofrequenza ha una sopravvivenza di almeno 5 anni, mentre i pazienti con diagnosi tardiva, e quindi un tumore più avanzato, hanno una aspettativa di vita di 1-2 anni.GIANNELLI_GIANLUIGI_DIRETTORE_SCIENTIFICO.jpg

L’impiego del punteggio “GALAD” – prosegue il prof. Giannelli –  ci consente oggi di quantificare il rischio di sviluppare un tumore al fegato dieci anni prima che esso si manifesti, non esiste alcun altro biomarcatore per nessuna neoplasia così efficace”.  Il “GALAD”, che include tre biomarcatori (alfafetoproteina, alfafetoproteina-L3 e des-ggamma-carbossi-terminale), potrebbe affiancare l’attuale impiego dell’ecografia e potrebbe avere anche altri impieghi: “abbiamo appena completato una ricerca in fase di valutazione, continua Giannelli, nella quale abbiamo attribuito all’incremento di “GALAD” un valore prognostico, essendo correlato direttamente ad una progressione del tumore. Ma sono ancora molti i campi nei quali GALAD potrebbe essere impiegato come supporto decisionale nella gestione del paziente con tumore epatico, e numerosi sono gli studi attualmente in corso presso il de Bellis”.STRUMENTAZIONE_NUOVA_ANALISI_SANGUE.jpg

La piattaforma tecnologica utilizzata  per il dosaggio dei biomarcatori “GALAD” è unica al Sud e in Italia è in possesso solo della Asl di Novara in Piemonte. E’ stata acquistata dal “De Bellis” da circa un anno grazie alla raccolta delle donazioni spontanee attraverso il 5 per 1000 destinato alla ricerca, un aspetto da non sottovalutare: “è un esempio virtuoso questo, conclude il direttore scientifico del “de Bellis” Gianluigi Giannelli, i cittadini grazie alla donazione 5 per 1000 hanno consentito l’acquisto della strumentazione e l’Irccs la mette a loro disposizione per la prevenzione in una malattia tumorale altamente aggressiva, chiudendo così un cerchio di mutua collaborazione che come destinatario principale ha sempre il cittadino”.

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L’Italia è sempre più spaccata in due dal clima pazzo, con il centro – nord colpito da una violenta ondata di maltempo, mentre in Puglia la siccità ha fatto seccare i pascoli con le necessarie risemine che fanno lievitare i costi di produzione, mentre negli ultimi 3 anni hanno già chiuso quasi 300 stalle. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che segnala lo stato di criticità del mondo zootecnico stretto tra alti costi di produzione, carenza di mangime per gli animali e prezzi di vendita del latte alla stalla che continuano a scendere in maniera unilaterale.  

Il foraggio presente nelle stalle è lignificato, mentre le semine precoci per il pascolo – spiega Coldiretti Puglia – non sono neppure germogliate a causa della mancanza di acqua, con l’aggravio dei costi per le necessarie risemine per garantire l’alimentazione per gli animali nelle stalle. Il rischio è l’ulteriore aumento del costo dei mangimi per integrare l’alimentazione degli animali, schizzati già a causa del rialzo delle quotazioni delle principali materie prime quali soia, mais, cereali e foraggio anche a causa dell'attuale crisi per i conflitti in Ucraina e in Israele – aggiunge Coldiretti Puglia – con gli allevatori costretti a sopportare i costi per i semi, ma anche il caro gasolio agricolo con il prezzo che ha raggiunto il picco di 1,20euro al litro.

A causa del maltempo di maggio e giugno  è già andato perso in Puglia il 60% del foraggio per alimentare gli animali nelle stalle – insiste Coldiretti Puglia - ma si è dimezzata anche la produzione di mais in Italia negli ultimi 20 anni a causa dei costi di produzione, dei cambiamenti climatici e delle importazioni dall’estero che espongono gli allevatori alle conseguenze delle tensioni internazionali

Va garantita la stabilità del settore lattiero – caseario che ha un’importanza per  l’economia regionale ma anche una rilevanza sociale e ambientale – insiste Coldiretti Puglia - perché quando una stalla chiude  si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate.

In pericolo c’è in Puglia un patrimonio di formaggi unico al mondo – riferisce la Coldiretti regionale - dove la Fattoria Puglia assicura un decisivo presidio di un territorio dove la manutenzione è assicurata proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali e un patrimonio dell'agroalimentare Made in Italy che in Puglia vanta ben 4 formaggi DOP, la burrata di Andria IGP e 17 specialità riconosciute tradizionali dal MIPAAF, con le specialità provenienti dalla Puglia come il Canestrato leccese, il Caciocavallo podolico Dauno, il Caciocavallo della Murgia.

Una strage che apre peraltro le porte all’arrivo del cibo sintetico, dalla carne al latte fino ai formaggi, dietro il quale si nascondono – evidenzia Coldiretti - i colossali interessi commerciali e speculativi che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta.

La chiusura di un’azienda zootecnica significa anche che non riaprirà mai più, con la perdita degli animali e del loro patrimonio genetico custodito e valorizzato da generazioni di allevatori. Per questo è necessario intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, conclude Coldiretti sottolineando che occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni.

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MESAGNE, ESEGUITE MISURE DI PREVENZIONE - SORVEGLIANZA SPECIALE DI PUBBLICA SICUREZZA E AVVISI ORALI DEL QUESTORE

 
 
Il Commissariato di P.S. di Mesagne ha dato esecuzione al provvedimento di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno, emesso dal Tribunale di Lecce su proposta del Questore Annino Gargano, ad un mesagnese gravato da numerosi precedenti di polizia e condanne penali. L’uomo, quale persona pericolosa che vive abitualmente con i proventi di attività delittuose e dedito alla commissione di reati che pongono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica, era già stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina.   
Il provvedimento è scaturito dall’attività istruttoria svolta dal personale del Commissariato di P.S. di Mesagne coordinata dalla Divisione Anticrimine della Questura di Brindisi che ne ha curato i necessari approfondimenti, grazie ai quali l’Autorità Giudiziaria, sposando appieno gli elementi raccolti, ha emesso la misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale con obbligo di dimora per la durata di anni due. 
Sono stati, inoltre, notificati a due uomini di Latiano altrettanti Avvisi Orali del Questore perché riconosciuti pericolosi per la sicurezza pubblica. Nello specifico, il primo si è reso responsabile di vari reati, tra gli altri, di reati contro il patrimonio e la persona, mentre il secondo, a seguito delle indagini svolte degli investigatori del Commissariato, è stato indentificato e deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di atti osceni in prossimità di minori ex art. 527 c.2 c.p., commesso nei pressi della Villa Comunale e del Centro Storico di Mesagne. Quest’ultimo, lo scorso aprile, aveva tentato di avvicinare dei minorenni con la propria autovettura per farsi notare mentre compiva atti osceni rimanendo completamente nudo nella parte inferiore del corpo.

Progetti di intervento sociale, per rispondere alle emergenze e alle urgenze legate a circostanze che possono insorgere nella vita di ognuno. Le risorse del PrInS, di cui gli ambiti territoriali si avvalgono grazie alla risorse stanziate tramite REACT-EU - l’asse 6 del Pon Inclusione 2014-2020, “interventi di contrasto agli effetti del Covid-19” – sono le stesse che il Consorzio ATS BR4 si è attivato per utilizzare al meglio, col fine di offrire risposte immediate mediante percorsi qualificati e specificatamente dedicati.

La realizzazione degli interventi nei Comuni afferenti all’Ambito, guidato dal presidente Antonio Calabrese, include prioritariamente tre tipologie di attività, distribuite fra le realtà che mediante avviso pubblico si sono candidate per l’aggiudicazione dei servizi da erogare. Si tratta, nel dettaglio, degli interventi di front office che offrono ascolto, aiutando a far emergere bisogni e richieste di aiuto, e che sono garantiti dalla figure professionali della cooperativa “Il Sogno” di San Pietro Vernotico. Potrà essere richiesto supporto amministrativo e legale – in materia, ad esempio, di diritto di famiglia e di protezione internazionale, tutela di persone vittime di violenza e aggressioni – rivolgendosi agli operatori dell’associazione “Fiorediloto” di Torre Santa Susanna.

Le cooperative sociali “La Vite” di Manduria e “L’Ala” di Villa Castelli, insieme, si sono attivate per promuovere sul territorio progetti di “educativa di strada”. Sono i più giovani, in questo caso, al centro della scena, in quella che si sta caratterizzando come un’attività di natura conoscitiva con chiari intenti educativi per prevenire l’insuccesso e la dispersione scolastica. E per favorire occasioni di cittadinanza attiva, integrazione culturale e parità di genere. Diversi gli appuntamenti che si già sono tenuti, a Torre Santa Susanna e domenica prossima, 12 novembre, ancora a Cellino San Marco. Streeting dream, così è stato denominato con una accezione oltre confine il progetto con il quale gli educatori delle cooperative titolari della proposta progettuale, attraverso un questionario, si sono rivolti ai ragazzi di età compresa tra i 12 e i 20 anni, ma anche agli adulti, con l’intento di far emergere la percezione dei “grandi” delle problematiche dei più giovani e di promuovere il benessere degli adolescenti, attraverso attività che possano coinvolgerli in modo creativo.

PrInS continua, come strumento nel quale confluiscono energie preziose che servono a sondare, avvicinare, tendere la mano. Info e contatti per ulteriori informazioni sono disponibili sul sito istituzionale del Consorzio BR4, con sede a Mesagne in via Santacesaria 7, tel. 0831.779207, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Visita ai Musei di rappresentanti dell’AUSER  di Torre S. Susanna.

Un interessante incontro conoscitivo tra varie realtà locali si è avuto ieri sera, 9 novembre 2023, tra il presidente della Associazione “La Luce” di Mesagne con una delegazione dell’AUSER di Torre S. Susanna guidata dallo storico locale e redattore di vari articoli sul mensile locale “Terranostra” Giovanni Diviggiano. La loro visita è stata anche finalizzata a ricostruire la storia dell’energia elettrica sul territorio torrese, probabilmente seconda in ordine di tempo (dopo Brindisi) nella realizzazione dell’officina elettrica da cui si dipartiva la sempre più intensa e fitta rete elettrica sui territori dell’abitato. L’Associazione “La Luce” custodisce infatti nel suo piccolo museo l’antico quadro elettrico a cui originariamente era asservito l’impianto del teatro dei Carmelitani di Torre S. Susanna, nonchè documenti e foto che evidenziano la tenacia e la caparbietà di Pranzo Luigi, nonno del prof. Luigi Pranzo, già docente presso il nostro liceo Scientifico “E. Ferdinando.
L’esposizione degli oggetti presenti nel piccolo museo testimonia non solo  l’incredibile e palpabile evoluzione tecnologica di oltre un secolo e mezzo di progresso tecnologico ma anche la fantasia ed il senso del gusto nella elaborazione quasi artistica oltre che funzionale nella realizzazione di apparecchi di uso comune come radio, corpi illuminanti, grammofoni, telefoni, etc. Perchè bisognava dare a qualcosa di impalpabile, evanescente ma incommensurabilmente potente e duttile,  qual è l’elettricità, un corpo e un significato per l’essere umano. 
La storia dell’elettricità di Torre S. Susanna con tutte le sue specificità e sfaccettature non è da meno di quella di Mesagne che con l’avv. Scipione Terribile ebbe il suo illuminato alfiere di tale rivoluzionaria invenzione. Anche a Torre S. Susanna , come a Mesagne, si ha desiderio di riscoprire questo passato poco conosciuto ma alquanto intrigante: si farà un altro libro tutto nostro (“Prima che quella Luce si spenga” di A. Summa stampato nel 2015)   che ripercorra quei fantastici momenti che visse la comunità torrese? Vedremo. 

I Carabinieri della Stazione di Carovigno, nell’ambito dei seminari divulgativi per la diffusione della prevenzione alle truffe in danno di vittime vulnerabili promossi dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno svolto degli incontri presso alcune parrocchie del luogo, per fornire alcuni consigli pratici ai meno giovani per prevenire eventuali tentativi di truffa che, purtroppo, malviventi senza scrupoli cercano di attuare ai danni delle fasce più vulnerabili della popolazione, con l'intento di indurre in errore le anziane vittime per impossessarsi di denaro contante, oppure oggetti preziosi. In tale ottica, i militari dell'Arma hanno incontrano oltre 300 anziani, spiegando alcune delle metodologie più diffuse e fornendo, al contempo, dei semplici ma efficaci suggerimenti su come comportarsi per evitare spiacevoli situazioni di cui, sovente, l’ignara vittima si accorge quando ormai è troppo tardi. Tra i modus operandi criminali, alcuni dei più frequenti sono:

-     il falso incidente stradale: la vittima viene contattata telefonicamente da uno sconosciuto che si presenta come “avvocato” il cui cliente sarebbe asseritamente rimasto coinvolto in un incidente stradale con il nipote della persona anziana. Tale presunto avvocato suggerisce quindi all’anziana vittima di pagare una somma di denaro per risolvere rapidamente e senza ulteriori più gravi conseguenze la questione, oppure prospettando l’obbligo di pagare una presunta “cauzione” a causa del momentaneo “fermo” del nipote operato dalle forze dell’ordine. I truffatori cercano di agire quindi facendo percepire una gravità tale dell’accaduto, al punto da non consentire il tempo sufficiente per riflettere su quanto si stia effettivamente verificando;

-     il finto "amico" di famiglia: talvolta i truffatori sanno come intenerire gli anziani, facendo leva sui loro sentimenti, bontà, generosità e comprensione; sentimenti genuini che gli vengono invece ritorti contro per indurli in buona fede a “regalare” somme di denaro a sconosciuti che, scaltramente entrati in possesso di alcune informazioni personali e familiari delle vittime designate e presentandosi come “amici di vecchia data” dei figli o dei nipoti, una volta carpita la fiducia dell’anziano interlocutore, lo persuadono a rivolgere un dono in contanti per poter far fronte a fittizi problemi economici, spese sanitarie dovute a gravi malattie, la perdita del lavoro o altri problemi di varia natura che, ovviamente, inducono ad un pagamento;

-     un pacco postale “urgente”: l’anziano/a viene contattato/a telefonicamente da un presunto dipendente di un ufficio postale o ditta che si occupa del servizio di corriere a domicilio, il quale comunica che, a breve, un collaboratore si recherà a casa dell’anziana vittima per consegnare un pacco “urgente”, il cui destinatario effettivo sarebbe la figlia o il nipote che, per i più svariati motivi, non ha ancora potuto procedere al pagamento; causa per la quale al momento della consegna l’anziano/a dovrà imprescindibilmente corrispondere l’importo dovuto. È bene sapere che i truffatori fanno leva proprio sulla “urgenza”, in quanto induce la vittima a non esitare, instillando il dubbio che la cosa più importante sia quella di non rischiare di perdere il pacco;

-     dipendenti di banca o appartenenti alle forze dell’ordine in abiti borghesi: di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante, ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella buca delle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. O ancora, alla porta si presenta uno o più appartenenti alle Forze dell'Ordine, con un tesserino di riconoscimento a giustificare gli abiti civili? Comportamento del tutto inusuale: Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza operano presso le abitazioni in uniforme e vi giungono con auto di servizio con i colori istituzionali.

Ecco quindi che bisogna alzare la guardia e, prima di lasciarsi convincere, è sempre meglio prendersi il tempo necessario per capire senza fretta se ciò che viene chiesto o proposto dagli sconosciuti sia realmente lecito. Dunque, mai fornire telefonicamente informazioni personali, anagrafiche e bancarie, così come è bene non aprire subito la porta di casa se non si è certi di chi stia bussando/citofonando. Allo stesso modo, è necessario prestare attenzione e non rischiare di farsi distrarre quando fuori casa si presentano due persone o anche più. Non solo. Curare rapporti di buon vicinato è certamente un ottimo strumento per aiutarsi a vicenda. In tutti questi casi, quando non si sa cosa fare e ci si trova da soli, può essere molto utile semplicemente telefonare ad un parente e chiedere un aiuto o, meglio ancora, chiamare i Carabinieri al numero di emergenza 112 per ricevere un immediato ausilio telefonico e per avere il supporto di una pattuglia che potrà raggiungere l'abitazione e svolgere gli accertamenti necessari. Una breve chiamata, spesso, aiuta a evitare brutte sorprese ed è per questo che altri incontri saranno tenuti anche nelle prossime settimane, al fine di instaurare un confronto con quante più famiglie e anziani possibile, in un’ottica di prevenzione del fenomeno.

È importante prestare la massima attenzione, rivolgendosi alle forze dell’ordine in caso di necessità, reale o presunta, non esitando a chiamare il 112. Il numero è gratuito, noi sempre pronti ad aiutarvi.

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Un “museo vivente” nel Museo. Un modello di ecosistema in cui si muovono numerose specie di organismi marini, che diventa, allo stesso tempo, laboratorio di conoscenza dalla vocazione didattica, ludica ed educativa.  

C’è questo nell’acquario capiente per oltre 30 mila litri di acqua salata, di cui da oggi si arricchisce la sezione “Egnazia e il Mare” inauguratosi un anno fa al piano interrato del Museo Archeologico Nazionale di Egnazia; una vetrina viva intorno alla quale si snodano tutte le tappe della sezione: Egnazia e il mare - un legame antico tuttora in vita; il porto romano; la navigazione antica; vivere di mare; il mare un bene prezioso da difendere.

Il percorso, un viaggio di sensazioni e di curiosità sul mondo marino, pensato per rendere ancora più accattivante la visita, svela attraverso i naufragi e i carichi perduti, la storia di uomini e genti, e ricostruisce i paesaggi marini.

 L’acquario inizia a popolarsi con alcuni esemplari di diverse specie, tra cui orate, scorfani e occhiate, che aumenteranno con progressivi inserimenti nel rispetto dei tempi di adattamento.

Gli standard di benessere dei pesci presenti nell’acquario sono garantiti sulla base delle linee guida per il benessere della fauna acquatica stilate dall’Aquatic Animal Alliance.

 Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Direttore Generale Musei, Prof. Massimo Osanna, del delegato alla Direzione regionale Musei Puglia, arch. Francesco Longobardi e del direttore del sito, dott. Fabio Galeandro.

 Accanto agli arredi navali, attrezzature di bordo e ceramiche di età antica, di cui, insieme all’ampia riqualificazione complessiva del museo e del parco, il pubblico ha già avuto contezza nell’ultimo anno, oggi la sezione “Egnazia e il Mare” si fa intreccio con la vita reale, rendendo ancor più forte il legame tra la città e il mare, tanto da rendere la visita museale più esperienziale.

 Il lungo lavoro di ripensamento e ammodernamento del Museo e del Parco giunge a compimento: "Un intervento che - spiega la Direzione regionale Musei Puglia - ha visto coinvolte numerose e variegate professionalità interne ed esterne al Ministero. Le solide basi scientifiche degli allestimenti trovano diversi linguaggi di espressione, nel tentativo, che ci si auguri sia riuscito, di parlare a tutti i tipi di pubblico».

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Ringraziamo l'onorevole Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde, che è sempre stato vicino al territorio brindisino e che da sempre ha espresso enormi perplessità riguardo al deposito costiero di GNL nel Porto di Brindisi. Ieri l'onorevole, facente parte del gruppo parlamentare Alleanza Verdi Sinistra (AVS), ha portato in Commissione ambiente un'interrogazione parlamentare per richiedere il ritiro del decreto interministeriale n.17487 del 22 agosto 2022 attraverso il quale il Ministero della Transizione Ecologica, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, ha autorizzato Edison s.p.a. all'installazione ed esercizio del citato deposito di GNL.
Ancora oggi il territorio paga le conseguenze delle scelte politiche nazionali avviate negli anni Sessanta in nome del profitto di pochi. Oggi non ha più senso installare grandi impianti in zone SIN (siti di Interesse Nazionale), votate allo sviluppo in settori ben più vantaggiosi in termini economici e occupazionali.
Nella sua risposta all'interrogazione, il sottosegretario Claudio Barbaro, con la quale ha escluso la possibilità di revoca dell'autorizzazione, avrebbe dovuto spiegare ai cittadini delle province di Brindisi, Lecce e Taranto come mai si permette a una multinazionale di utilizzare fondi pubblici per interessi dei privati. Contrariamente a quanto da lui riferito, infatti, Edison s.p.a. utilizzerà fondi PNRR e a ripagarli saranno le future generazioni.

Brindisi Bene Comune
Europa Verde Brindisi
Sinistra Italiana Brindisi

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L’Assessore allo Sport Lidia Penta insiema al Presidente del Consiglio Gabriele Antonino del comune di Brindisi hanno ricevuto la Maglia del Dialogo donata alla città dai People Runners, la squadra podistica che sta raggiungendo vari centri della Puglia con la corsa “Staffetta del Dialogo”. La Maglia è firmata da numerose personalità e Premi Nobel per la Pace ed è il simbolo dell’adesione della città ai principi della convivenza pacifica.Questa edizione della Staffetta lega lo sport anche ad un altro concetto fondamentale, il binomio sport e alimentazione. Non a caso la Staffetta è sostenuta da Upstream Italiana (www.upstreamsalmons.com), un’azienda parmigiana che fa della sana e corretta alimetazione il suo carattere distintivo. Durante la consegna della Maglia del Dialogo, è stato letto anche un passo della “Carta per un mondo non violento”, documento costitutivo del Summit dei Premi Nobel per la pace.

Ad esso si è richiamato anche l’assessore Penta, sottolineando come porre l’attenzione su tali argomenti sia molto importante in questo particolare momento storico. Brindisi ha sempre rappresentato una porta verso oriente affacciata sul mediterraneo e si è sempre caratterizzata e distinta come città pronta all’accoglienza. “Un corridoio verso i Paesi del bacino del mediterraneo, una città ed una comunità che è stata ben lieta di ospitare questa Staffetta che raggiungerà anche Tirana in Albania e altre città nei balcani” ha aggiunto l’assessore. Dello stesso avviso il consigliere comunale  Luca Tondi, presente alla consegna della Maglia, per il quale il connubio tra sport e dialogo è essenziale per apportare cambiamenti sostanziali ad una società mondiale spesso caratterizzata da conflitti che mietono migliaia di vittime innocenti.  Alla cerimonia di consegna era presente anche Vincenzo Trotolo presidente della Asd Amatori Brindisi: con la loro partecipazione i suoi atleti sono diventati veri e propri “ambasciatori del dialogo”.  All’Associazione è stata donata dai People Runner la maglia della squadra in segno di gemellaggio tra le  organizzazioni sportive.

Nelle foto: al centro, tra i People Runners, l’assessore Lidia Penta, il Vicepresidente dei People Runners Giovanni Abelli. A sx il Pres. del cons. comunale Gabriele Antonino ed il Presidente dell’asd Amatori Brindisi Vincenzo Trotolo, a dx il consigliere comunale Luca Tondi.

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