Redazione

Fermare l’attività venatoria in tutta la Toscana. Lo chiede l’Ente Nazionale Protezione Animali al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in seguito alla grave alluvione che ha devastato una vasta superficie del territorio regionale. La situazione emergenziale causata dal maltempo non ha colpito soltanto l’uomo e le attività antropiche, ma – sottolinea l’associazione animalista - ha anche causato la morte di numerosissimi animali selvatici (e non), annegati o travolti dai fiumi in piena. A quelli sopravvissuti non va di certo meglio, costretti a cercare cibo, riparo e altre risorse per la loro sopravvivenza in un ambiente devastato e depauperato. Peraltro, la legge 157/72 sulla protezione della fauna e sulla disciplina dell’attività venatoria prevede espressamente all’articolo 21 il divieto di caccia su terreni allagati. «Silenziare le doppiette nelle zone alluvionate è dunque un atto dovuto, una prescrizione imposta da un obbligo di legge, tuttavia è necessario estendere lo stop all’intero territorio regionale. Solo così si può sperare di portare sollievo alla biodiversità della Toscana che, come nel resto del Paese, sta affrontando una gravissima crisi, causata da fattori antropici, ambientali e climatici», spiega Enpa che prosegue: «Ad aggravare la crisi della biodiversità toscana e italiana sta contribuendo in misura determinante anche la deregulation venatoria voluta da Governo e Parlamento che sembrano preoccupati più di compiacere i cacciatori che non di tutelare e preservare il nostro patrimonio collettivo di 

Per questo, il blocco della caccia dovrebbe riguardare, oltre alla Toscana, tutti quei territori – dal Veneto alla Lombardia, fino al Friuli Venezia Giulia - che in questo periodo sono stati devastati dalla violenta ondata di maltempo.


ENPA - ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI Ente morale, Odv

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Consegna Rapporto Sovraindebitamento Ottobre 2023. Ad un anno dal primo rapporto nazionale sul sovraindebitamento presentato nel 2022, l’impegno dell’associazione Liberi dal Debito viene bissato il 7 Ottobre 2023, con la presentazione a Roma nel forum Nazionale sul Sovraindebitamento, organizzato e promosso da, Legge3.it, del Secondo Rapporto Nazionale. Sempre gli amici di Legge3.it, Mercoledì 13 Settembre hanno avuto nuovamente l’onore di essere ricevuti dal Santo Padre durante l’udienza generale e quest’anno lo hanno omaggiato di una copia speciale del Primo Rapporto Nazionale sul Sovraindebitamento, che hanno presentato proprio in Vaticano l’anno scorso. Il Santo Padre appena ha saputo cosa fosse ha subito sfogliato con estremo interesse il libro e ci ha esortato e incoraggiato nel nostro lavoro.

Appena saputo di questo rapporto ed avendolo potuto scaricare subito da internet, mi sono messo a leggere. Ebbene nel rapporto per filo e per segno, e con tantissimi dati, e spiegato il dramma economico che tantissimi Cittadini Italiani, e Piccole Imprese, stanno vivendo a partire dal periodo Covid, e poi causa Guerra Ucraina. Dramma che io sto vivendo dal 2019 e che con tantissimi articoli ho cercato di far comprendere a Istituzioni e Politica Locale e Nazionale. Ho contattato immediatamente Gian Mario Bertollo, responsabile nazionale di Legge3.it, e mi sono fatto inviare delle copie del rapporto. 
Rapporto che ho consegnato personalmente a:
Fabio Marini coordinatore regionale delle Associazioni antiracket e antiusura della Puglia,
in Prefettura al Capo di Gabinetto della Prefettura di Brindisi, Dott. Padovano,
al Nostro Vescovo Monsignor Giovanni Intini, in occasione della visita fatta a Mesagne alle Suore Antoniane,
al Presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Dott. Antonio D’amore,
e all’Onorevole Mauro D’Attis di Forza Italia.
Tutti mi hanno ringraziato per avergli donato una copia del Rapporto. 
L’Onorevole D’Attis, già VICEPRESIDENTE della COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SUL FENOMENO DELLE MAFIE E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI, ANCHE STRANIERE, 
e Componente della V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE), appena sfogliato il rapporto ha voluto immediatamente entrare in contatto telefonico con il responsabile del gruppo di Legge3.it, cosa che io ho fatto immediatamente. Dopo una breve chiacchierate e da tecnico qual è, capendo l’importanza e la gravità del problema si è subito attivato per un incontro a breve, a Roma, con i responsabili del gruppo, per studiare modifiche e miglioramenti alla legge attuale. 
Come fatto subito dall’Onorevole D’Attis, dopo la consegna di questi rapporti da parte mia alle Istituzioni, ci sia in terra di Brindisi più consapevolezza della gravità del problema che io Denuncio dal 2019.
Sovraindebitamento=Rischio Usura=Usura=Riciclaggio.
A chi vorrà una copia del Rapporto basterà contattarmi e farmelo sapere.
 
Angelo Gabriele Pignatelli
 
 Delegato Regionale per la Puglia del Movimento Politico
 
 Popolo .Partite Iva-Unione Nazionale

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Chirurgia generale, esperti a confronto al Castello Imperiali di Francavilla Fontana. Venerdì 10 e sabato 11 novembre si terrà al Castello Imperiali la seconda edizione del convegno dedicato alla Chirurgia nei Centri spoke, organizzato dall'Unità operativa di Chirurgia generale di Francavilla Fontana con il patrocinio della Asl Brindisi. Responsabile scientifico è il direttore della Chirurgia del Camberlingo Giovanni Bellanova.

La segreteria scientifica del convegno è composta da Michele Sacco, Anna Angrisano, Stefano Pizzoleo, Antonio De Matteis, Silvia Erario, Paola Palazzo, Domenico Lamacchia e Luca Napolitano.
Venerdì 10 novembre alle 9.30 interverranno per i saluti istituzionali il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, l'assessore alla Salute Rocco Palese, il sindaco di Francavilla Antonello Denuzzo, il direttore generale della Asl Maurizio De Nuccio, il direttore sanitario Vincenzo Gigantelli, il direttore amministrativo Loredana Carulli, il direttore medico del Perrino Luigi Antonio Fino e il direttore amministrativo del Camberlingo Andrea Chiari. 
Per il Centro ospedaliero militare della Marina di Taranto, che collabora con la Chirurgia di Francavilla Fontana, sarà presente l'ammiraglio Cosimo Nesca, direttore del Centro.
"Da quest'anno - spiega Bellanova - la Chirurgia generale di Francavilla Fontana inizierà la costruzione del percorso Eras (Enhanced Recovery After Surgery, miglior recupero dopo un intervento chirurgico). Il Camberlingo è il secondo ospedale della Asl e si trova in un vasto territorio che non offre altri servizi ospedalieri, a metà strada tra Taranto e Brindisi. L'ospedale assorbe utenti della zona sud est del tarantino e nord ovest del brindisino. Dai piani di riordino della Regione Puglia viene configurato come ospedale di primo livello (spoke) e Polo sanitario territoriale, ma potenziale Centro di zona per la rete trauma".
Bellanova sottolinea che "nel corso dell'evento si parlerà anche della formazione del chirurgo: il Camberlingo deve garantire oltre all’attività in elezione prevista dalla programmazione aziendale, anche l’attività di urgenza che consenta la gestione di tutte le patologie chirurgiche non traumatiche e nel caso della rete trauma, permetta la stabilizzazione anche chirurgica del paziente politraumatizzato. Altri temi sui quali ci confronteremo - conclude - saranno la prevenzione delle infezioni del sito chirurgico e l’integrazione ospedale territorio, che verranno affrontati come di consueto in maniera interdisciplinare".

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MALTEMPO: COLDIRETTI PUGLIA, -16% ORZO IN PUGLIA OLTRE A -20% LUPPOLO IN ITALIA; E’ SOS BIRRA TRICOLORE.

 Crolla del 16% la produzione di orzo in Puglia, ma anche quella del luppolo in tutta Italia con un calo del 20% nel 2023 a causa del maltempo che, fra eventi estremi come nubifragi e alluvioni e temperature impazzite, hanno tagliato le rese mettendo a rischio il futuro della birra artigianale. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata nazionale del luppolo italiano organizzata da Coldiretti con il Consorzio Birra Italiana presso il centro congressi di Palazzo Rospigliosi, in via XXIV Maggio 43 a Roma con l’apertura del salone dei luppoli Made in Italy e il forum sul futuro del settore con il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, il segretario generale della Coldiretti Enzo Gesmundo e il presidente del Consorzio Birra Italiana Teo Musso.

Il luppolo – spiega Coldiretti - è un componente fondamentale della birra alla quale conferisce sapori e profumi legati proprio ai territori in cui viene coltivata la pianta. Le varietà più diffuse in Italia sono Cascade, Chinook e Comet. Nubifragi, tornado, bombe d’acqua, grandinate con esplosioni di maltempo violento intervallato da ondate di calore africano hanno tagliato le produzioni agricole in un 2023 che – sottolineano Coldiretti e il Consorzio – si classifica come l’anno nero dell’agricoltura.

Oltre al luppolo – aggiunge Coldiretti Puglia - per la produzione di birra serve anche l’orzo con 20mila ettari solo in Puglia, dal quale si ottiene il malto di cui l’Italia produce appena il 40% del proprio fabbisogno. Il cambiamento climatico – evidenziano Coldiretti e il Consorzio - minaccia la produzione di birra in tutta Europa perché a causa del cambiamento climatico entro il 2050 si prevede un significativo calo della quantità e della qualità del luppolo usato per aromatizzare la bevanda, secondo uno studio pubblicato su Nature Communications da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall'Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca. I ricercatori hanno calcolato che entro il 2050 la produzione di luppolo calerà tra il 4 e il 18%, mentre il suo contenuto di alfa acidi, la componente aromatica che trasmette il sapore alla birra, si ridurrà del 20-31%

Nella filiera della birra artigianale praticamente per ogni addetto coinvolto all’interno di un birrificio si creano almeno altri 29 occupati all’esterno, da chi coltiva i prodotti agricoli che servono alla bevanda alla produzione delle bottiglie, dalle etichette ai tappi, dalla logistica alla comunicazione, ma non manca neppure quelli coinvolti nello sviluppo del turismo con il progetto del Consorzio di creare almeno una strada della birra in ogni regione d’Italia per esaltare la scoperta dei territori e delle produzioni locali. E’ quindi strategico – sostiene Coldiretti regionale – sostenere i produttori di birra artigianale italiana, con la stabilizzazione del taglio delle accise valorizzando un’intera filiera di alta qualità del Made in Italy, con positivi effetti su produzioni, posti di lavoro e consumi.

Una crescita che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% Made in Italy  con i birrifici, i beer firm e i brew pub che in Puglia sono arrivati a quota 119 – aggiunge Coldiretti Puglia - con le province di Bari e Lecce che guidano la classifica regionale delle aree dove l’attività birraria ha preso piede, con rispettivamente 34 e 31 aziende, seguite da Foggia con 22 realtà, Taranto 16, la Bat con 9 e Brindisi con 7 attività.

La nuova tendenza è la ‘birra agricola a Km0’, un prodotto sempre più ‘smart’ inventato dalle aziende agricole pugliesi, che se la gioca bene – insiste Coldiretti Puglia - sul fronte del gusto e dell’innovazione, come la birra al carciofo, la birra di grano ‘Cappelli’, la birra di fichi, piuttosto che la birra alla canapa.

Oltre a dare un contributo utile all’economia, la birra artigianale rappresenta anche una forte spinta all’occupazione soprattutto tra gli under 35 – aggiunge Coldiretti Puglia - che risultano i più attivi nel settore con profonde innovazioni che vanno dalla certificazione dell’origine a chilometro zero al legame diretto con le aziende agricole, ma anche la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica.

Il consumo – spiega Coldiretti regionale – è diventato negli anni sempre più raffinato e consapevole con la ricerca di varietà particolari e una produzione artigianale Made in Italy.

La scelta della birra come bevanda – continuano Coldiretti e il Consorzio – è diventata negli anni sempre più raffinata e consapevole con specialità e varietà particolari: dalla birra aromatizzata alla canapa a quella ligure affumicata con le castagne, dalla birra senza glutine al riso Carnaroli del Piemonte a quella con la zucca, dalla birra con le arance di Sicilia a quella con le scorze di bergamotto, da quella alla ciliegia a quella con il miele di erica alla birra e non manca neppure la birra aromatizzata al pane e quella al grano saraceno.

Si tratta di produzioni molto spesso realizzate da giovani con particolare attenzione al tema della sostenibilità e profonde innovazioni come – proseguono Coldiretti e il Consorzio – la tracciabilità completa dal campo al bicchiere, la certificazione d’origine a chilometro zero, il legame diretto con le aziende agricole, la produzione di specialità altamente distintive o forme distributive innovative come i “brewpub” o l’apertura di banchi presso i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Si stanno creando anche nuove figure professionali – concludono Coldiretti e il Consorzio – come il “degustatore professionale di birra” che conosce i fondamentali storici dei vari stili di birre ed è capace di interpretarne, tramite tecniche di osservazione e degustazione, i caratteri principali di stile, gusto, composizione, colore, corpo, sentori a naso e palato e individuarne gli eventuali difetti, oltre a suggerire gli abbinamenti ideali a tavola.

 

Prelievo del contante nei negozi. Confesercenti: “Provvedimento contraddittorio e regole ancora incerte sull’utilizzo del POS”.

Potrebbe arrivare un’altra tegola sulla testa dei piccoli commercianti. L’ennesima. Dopo il tetto 
al cash, l’obbligo di POS e il rilancio della lotteria dello scontrino, ora con la nuova Legge di Bilancio, 
in approvazione dal Parlamento, i cittadini potrebbero prelevare contanti anche nei negozi. Una 
possibilità che Confesercenti non condivide pienamente. Si vuole far diventare negozianti, tabaccai e 
giornalai veri e propri ‘bancomat’ per prelevare, tramite POS, fino a 250 euro in contanti. Un intervento 
ancora da capirne l’obiettivo, dal momento che si chiede ai commercianti da un lato di sostituire le 
banche ed erogare contanti, dall’altro di scoraggiare l’uso del cash. Un evidente ossimoro e un’idea di 
difficile applicazione: il commerciante, per erogare contanti, dovrebbe infatti detenere disponibilità di 
liquido congrue, con tutti i rischi che ne derivano. Per una commissione prevedibilmente non superiore 
a un euro, forse il gioco non vale la candela.
“E’ l’ennesimo provvedimento contradditorio su questo fronte – dichiara Michele Piccirillo, 
presidente provinciale Confesercenti – alimentando incertezze, mentre l’accordo per tagliare le 
commissioni POS per i piccoli esercenti non ha ancora prodotto risultati. Ci sono troppe regole e norme, 
peraltro poco chiare, che creano confusione tra i cittadini e grave imbarazzo e creano incertezza da 
parte degli esercenti sempre più vessati. Le transazioni cash, viste ingiustamente come indizio se non 
sintomo di infedeltà fiscale, sono state limitate e scoraggiate. Prima l’introduzione di un tetto ai 
contanti, poi le misure a favore della moneta elettronica, dai grandi investimenti del cashback, che non 
ha prodotto i risultati sperati, alla lotteria dello scontrino, che dovrebbe ripartire a breve, in forma 
istantanea, solo per chi paga con carta. Ma anche obblighi e sanzioni per imporre l’accettazione di 
pagamenti con carte e bancomat, senza considerare i costi sostenuti dagli esercenti. Siamo il bersaglio 
preferito di chi assume queste assurde decisioni. Questi decisori però restano sordi di fronte alle nostre 
richieste in riferimento all’utilizzo del POS. Chiediamo zero canone, zero commissioni e siamo contrari 
all’erogazione del contante nei negozi per una questione di sicurezza dei commercianti, salvo per chi, 
sotto la sua responsabilità, dovesse decidere di aderire. Unica mano tesa, la previsione di imporre agli 
istituti la riduzione delle commissioni pagate dalle piccole imprese su carte e bancomat, che costano 
circa 5 miliardi di euro l’anno. E pesano soprattutto sulle attività di minori dimensioni, che in Italia 
sono la maggioranza: quelle con fatturato annuale inferiore ai 400mila euro sono 2,5 milioni, oltre la 
metà del totale delle imprese. Ma, al momento, sono solo idee, non essendoci ancora riduzioni 
apprezzabili delle commissioni”.
Per Confesercenti non si è neanche raggiunto neanche l’obiettivo della trasparenza, rendendo 
chiare ed esplicite le condizioni applicate da banche e intermediari. La comparazione fra le offerte, 
pubblicata sul CNEL, è una babele in cui è impossibile districarsi se non affidandosi a un esperto. E le 
migliori condizioni non sono applicate d’ufficio dalle banche: sono le imprese a dover presentare 
istanza. Un sistema che non funziona e Confesercenti è pronta a chiedere la verifica dell’efficacia del 
protocollo.
 

Appello per un corteo per la Palestina Sabato 11 Novembre ore 16,30 a Bari con partenza da Piazza Diaz
Il sit in convocato a Bari dalla Comunità Palestinese ieri sera, 4 Novembre 2023, ha visto l’intervento del rappresentante Cobas che ha proposto un corteo per Sabato 11 Novembre alle ore 16,30 con partenza da Piazza Diaz ed arrivo al Consolato Israeliano.
La proposta del corteo è stata immediatamente condivisa dalle compagne e dai compagni presenti al sit in , per essere rilanciata nelle riunioni convocate per questi giorni a Bari e nella Regione.
E’ stata esplicitata da tutti la volontà che il corteo attraversi la città e tocchi i punti più significativi dalla connivenza della Regione Puglia con Israele .
Questo avviene attraverso accordi della Regione di cooperazione sulla acqua , sulla sicurezza ,ed altro ancora unitamente agli accordi nella Università Barese, che passi davanti la terza Regione Aerea che sostiene l’intervento in tutte le guerre di questo Governo ed un processo di militarizzazione che vede la Puglia in prima fila .
A Brindisi si assegnano 500 metri di banchina per ospitare la nuova portaerei Trieste ,dove le istituzioni plaudono per la possibile nuova occupazione lavorativa.
Si è discusso anche di sostare davanti la sede Rai per denunciare la manifesta disinformazione sul dramma di Gaza e sul popolo Palestinese per arrivare alla sede del Consolato Israeliano , sede di relazioni istituzionali e soprattutto commerciali .
Così come denunciammo durante il periodo della Intifada degli anni 80 la presenza inquietante di una camera di commercio Italo-Israeliana a Bari fino alla sua chiusura oggi il Consolato rappresenta materialmente la presenza sul territorio Regionale di un Governo come quello Israeliano assassino, ospite di un Governo come quello Italiano più che connivente.
Bari 04.11.2023
Bobo Aprile per il Gruppo promotore Corteo Sabato 11 Novembre

Lotto, a Trani (BAT) vincite per 28.500 euro. Puglia in festa con il Lotto. Nel concorso di venerdì 3 novembre, come riporta Agipronews, la vincita più alta arriva da Trani, in provincia di Barletta-Andria-Trani, con tre ambi e un terno per un totale di 28.500 euro. L'ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per quasi 13,3 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 3,2 miliardi di euro in questo 2023.

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Aumentano ancora le denunce di infortunio sul lavoro in agricoltura del 10% in 8 mesi nel 2023, con il 16% in più di casi mortali, una inversione di tendenza rispetto a quanto registrato negli ultimi anni in Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati Inail sugli infortuni sul lavoro in agricoltura in Puglia saliti a 1.466 da gennaio ad agosto 2023 rispetto ai 1.338 dello stesso periodo dell’anno precedente, in occasione dei confronti organizzati dal patronato EPACA a Bari e a Taranto.

Intanto, arrivano i fondi per i familiari delle vittime, con il via libera del Ministero dell’Economia alla destinazione di ben 5 milioni di euro per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro, grazie ad un Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a tutela degli eventi avvenuti tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2023. Si tratta di uno stanziamento aggiuntivo che integra le risorse già a disposizione dell’apposito Fondo istituito nel 2007 – spiega Coldiretti Puglia  per sostenere i familiari dei lavoratori vittime di infortuni mortali sul lavoro, assicurati o meno all’Inail. Gli importi aggiuntivi saranno liquidati con un’indennità “integrativa” dell’una tantum, a favore dei familiari delle vittime di gravi infortuni sul lavoro.

Il beneficio, erogato una tantum spetta ai superstiti di infortuni mortali, ovvero sia il coniuge (o unito civilmente) e figli. Limitatamente ai figli, il beneficio spetta sempre ai figli maggiorenni inabili al lavoro, mentre ci sono delle restrizioni in ragione all’età, vediamo quali sono. L’indennità spetta in ogni caso fino al diciottesimo anno di età, fino a 21 anni se studenti di scuola media superiore o professionale a carico o fino a 26 anni, se studenti universitari, a carico e senza un lavoro retribuito.

Il fondo specifico per il finanziamento di questa importante misura è stato istituito presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine – conclude Coldiretti Puglia - di garantire un adeguato supporto ai familiari dei lavoratori – assicurati e non- vittime di gravi infortuni sul lavoro. La richiesta va inoltrata all’Inail, ente che si occuperà anche dell’erogazione dell’importo. La misura della prestazione, invece, è fissata annualmente con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e varia a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare superstite e delle risorse disponibili del Fondo. Gli interessati possono inoltrare all’Inail la richiesta utilizzando il modello predisposto e avvalendosi, eventualmente, dell’assistenza gratuita del patronato Epaca.

Al contempo grazie al prezioso lavoro di ammodernamento delle imprese agricole fatto in questi anni bisogna rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente sempre più avanzato e anche più sicuro. Per questo è necessario che le istituzioni a tutti i livelli implementino le opportunità occupazionali nel settore agricolo – conclude Coldiretti Puglia -  attraverso interventi di stabilizzazione del lavoro, garantendo flessibilità e competitività all’impresa, continuità di reddito e sicurezza al lavoratore.

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Nella mia recente nota sul porto (“Il porto delle nebbie”) ho volutamente evitato di chiedere riscontri al Presidente di Confindustria Brindisi in merito alle richieste di chiarimenti riguardo ai rapporti della sua società con Edison.

Non volevo evidentemente alimentare polemiche ed è questa la ragione per cui non replico ad accuse risibili rivoltemi da Lippolis che si erge a difensore di fiducia dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Né, per carità di patria, commento la conclusione del suo intervento. Preferisco riprendere, invece e più costruttivamente, le non risposte o le risposte fuorvianti che ho ricevuto dallo stesso Lippolis alle mie domande.

Il Presidente di Confindustria Brindisi presenta un quadro negativo per quel che riguarda i riflessi ambientali del porto di Barletta e della presenza di Lisa Logistic a Molfetta. A parte il fatto che non sono entrato nel merito delle caratteristiche delle merci movimentate nei due porti ( che sono ben meno impattanti di quelle da lui indicate), ho chiesto piuttosto come mai si stia aprendo un investimento largamente milionario sulla logistica a Molfetta, mentre a Brindisi si fa una scelta ben diversa: Lippolis sposta l’attenzione verso l’ASI di Brindisi e, invece, l’ostacolo maggiore rispetto ad un futuro della logistica a Brindisi è costituito da un deposito costiero di GNL, la cui realizzazione impedirebbe l’attivazione dello scalo intermodale per il trasferimento delle merci da nave a treno e viceversa. La logistica, rispetto alla quale Lippolis sa bene che Enel Logistic ha mostrato un forte interesse, rappresenta un’occasione fondamentale, anche per la presenza della linea ferroviaria fin sulla banchina di Costa Morena est, per dare corpo al tanto decantato Corridoio 8 e ad attività sinergiche e ad alto valore aggiunto nello scalo intermodale in banchina e in capannoni industriali da collegare.

Un secondo argomento che ha ricevuto risposte fuorvianti riguarda la possibilità di avere a Brindisi investimenti e stabilimenti di grande importanza per la transizione energetica e l’economia locale: mi riferisco al polo energetico delle rinnovabili, alla Gigafactory per la produzione di pannelli fotovoltaici ed allo stabilimento per la produzione di pale eoliche innovative (ACT Blade) che meriterebbero lo stesso impegno pubblico messo in atto da Confindustria a sostegno di un improbabile comitato che voleva far arrivare a Brindisi una nave rigassificatrice. Lo stesso impegno richiederebbe la creazione a Brindisi di una cantieristica a servizio di parchi eolici off-shore, ribadendo che gli aerogeneratori non si trasportano in verticale sino alla loro destinazione sulle piattaforme del parco eolico. La presenza del cono d’atterraggio è un falso problema, guarda caso però non considerato come criticità indiretta rispetto alle emissioni in torcia nel deposito costiero.

Il Presidente di Confindustria Brindisi attribuisce agli ambientalisti l’opposizione rispetto ai dragaggi nell’area portuale di Sant’Apollinare e la responsabilità di ritardare la realizzazione di infrastrutture per il traffico turistico e, perfino, di costringere operatori economici a non investire a Brindisi. La verità, testimoniata da atti, documenti e dallo stesso ricorso, citato da Lippolis in modo fuorviante e, peraltro, ancora in discussione, è che si contesta l’autorizzazione a prelevare sedimenti senza la loro preventiva caratterizzazione in “contraddittorio” con l’ARPA e il successivo smaltimento in un’enorme colmata e non, a termini di legge, in discarica.

Infine, a Lippolis va chiesto come mai a Brindisi sono interessate società che ripropongono movimentazione, stoccaggio e si ripropongono anacronistici progetti riguardanti combustibili fossili, nel mentre si allontanano o non si favoriscono progetti sostenibili, innovativi e con grandi e certe ricadute economiche ed occupazionali, concernenti la logistica e la transizione ecologica ed energetica. Ebbene, Lisa Logistic a Molfetta prospetta da 500 a 700 posti di lavoro e la ACT Blade, nella sola fase di avvio dello stabilimento, 128 occupati diretti e non i miseri 31 indicati da Edison.

Doretto Marinazzo

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Consiglio Comunale monotematico: un primo passo avanti, ma non l'ultimo. Continua la mobilitazione contro Governo e Regione per bloccare il deposito Gnl della Edison.

Il Comitato Liberi Cittadini contro il deposito GNL torna a riunirsi domani alle 18:00, martedì 7 novembre, presso la sede dei Cobas in Viale Commenda, 74 per fare una valutazione generale alla luce degli esiti del consiglio comunale monotematico tenutosi il 27 ottobre scorso e per rilanciare le iniziative prossime future.

La mozione unitaria votata da maggioranza e opposizione ha una sua importanza in quanto il Comune di Brindisi chiede ,di fatto,una revisione del progetto che fino ad oggi ha evidenziato molte lacune anche se Edison continua a negare.

Il Consiglio Comunale ha fatto la sua parte .spinta anche dalla opposizione popolare, mentre non sappiamo ancora se  Regione Puglia e Governo Nazionale  prenderanno in considerazione .la richiesta di sospensione,

Edison, dal canto suo, sostiene di avere tutte le carte in regola ma gli aspetti più clamorosi fino ad oggi sono stati i cambi di progetto che Edison ha realizzato più volte su una precedente autorizzazione, già del tutto discutibile e meritevole di accurati approfondimenti, pensando forse  che qualcuno potesse salvaguardarli e facilitarli; l’opposizione popolare di questi mesi con le tante manifestazioni ha svelato in maniera chiara tutti i limiti e tutte le incongruenze dei diversi progetti presentati.

È evidente che i risultati ottenuti fin qui con l’esito del Consiglio Comunale monotematico non bastano.

Non ci si può cullare sugli allori e non si può pensare che il pericolo è scampato e che tutto sia finito nel migliore dei modi.

Tutt'altro… bisogna invece continuare la lotta contro Regione Puglia e Governo Nazionale che hanno spinto questo deposito GNL con la scusa di ritenerlo strategico per la sicurezza energetica della nazione e per la cosiddetta transizione ecologica.

La lotta deve continuare anche contro il ricatto di Edison che ha posto la condizione di iniziare i lavori di costruzione entro dicembre altrimenti va via da Brindisi.

Ma è la stessa Edison che dimentica di dire che la sua unica paura è quella di perdere un finanziamento a fondo perduto di ben 39 milioni di Euro previsti dal PNRR.

Questi ricatti avvengono, così come in altri momenti bui della vita della nostra città, nel momento più critico per la occupazione con crisi in tutti i settori produttivi (chimico, aeronautico, energetico) fino alle società in house di Comune e Provincia.

Il Comitato Liberi Cittadini contro il deposito GNL invita tutte e tutti a respingere questi ricatti e continuare la mobilitazione fino a quando il progetto di Edison sarà sconfitto definitivamente per scongiurare il rischio di perdere in maniera irreversibile anche  le funzionalità del porto e dell’aeroporto.

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